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Giovedì 2 Ottobre 2025 16:10

Droga, in aumento a Roma i morti per overdose



Sono 12 in un anno, erano 9. La relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga fotografa una situazione drammatica. In città quasi un terzo dei sequestri di crack in Italia

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Roma Capitale della droga, del narcotraffico e dello spaccio, delle vecchie e delle nuove sostanze stupefacenti, dei minori coinvolti e anche, purtroppo, dei morti. È quanto emerge dalla Relazione annuale 2025 della Direzione centrale per i servizi antidroga. Prima in tutte le “classifiche” negativa. Prima, tra le grandi città, per numero di operazioni antidroga delle Forze dell’ordine, ben 3.606 sul totale di 11.286, delle 14 città metropolitane, dove si concentra circa un terzo della popolazione italiana complessiva, con un incremento dell’8,75% rispetto al 2023. Numeri non legati alla popolazione residente, infatti si tratta di 85,34 operazioni ogni 100mila abitanti, anche questo un primato nazionale.

Per capire la gravità della situazione basti sapere che al secondo posto troviamo Milano con 2.475 operazioni (76,26 ogni 100abitanti) e al terzo Napoli con 1.444 (48,6). Identica situazione per le persone deferite, 4.199 (4.881 in tutta la Regione), quasi la metà del totale nazionale di 8.818, col preoccupante dato di 200 minori coinvolti, un terzo del totale di 605 (243 in tutto il Lazio rispetto ai 217 del 2023). Anche qui a impressionare è la percentuale rispetto alla popolazione: 99,37 persone deferite ogni 100mila abitanti, ovviamente primato nazionale, seguita sempre, ma molto lontano, da Milano (2.818) e Napoli (1.863).

A fotografare la drammatica situazione del consumo di droghe a Roma è la quantità di sostanze stupefacenti sequestrate. Sul totale di 23,6 tonnellate di droga in polvere sequestrata quasi otto sono state trovate a Roma. Enormi quantità che provocano effetti drammatici. Nel 2024 sono stati 12 i morti per droga, rispetto ai 9 del 2023, a fronte di un calo nazionale, da 61 a 55 decessi. Dati in aumento anche in tutta la Regione dove si è passati da 15 a 26 morti, con un incremento del 73,33%, seconda solo alla Campania che è cresciuta del 75%.

Una situazione ad altissimo rischio confermata dai dati dei sequestri di crack, la droga a basso costo ma che provoca danni terribili. A Roma sempre nel 2024 ne sono state sequestrate più di 5.672 grammi, seconda solo a Napoli che è arrivata a 7.757. «Questa tipologia di stupefacente – si legge nella Relazione -, nel richiedere bassi costi di produzione e consentendo con pochi grammi di cocaina di ottenere molteplici cristalli di crack, è fonte di un vero e proprio allarme sociale per gli effetti devastanti sullo stato psicofisico degli assuntori. Il crack, inoltre, genera dipendenza già dalla prima fumata, i suoi effetti droganti sono molto intensi e di breve durata e, pertanto, l’assuntore è costretto ad assumerla più volte al giorno». Anche per questo è chiamata “la droga degli zombie”.

Un grande affare, le droghe, per tante organizzazione criminali. E anche in questo la Capitale ha una sua peculiarità. «A Roma – si legge ancora nel documento – oltre all’operatività di quei gruppi che sono proiezioni delle organizzazioni mafiose tradizionali, si assiste ad una convivenza di soggetti criminali eterogenei per provenienza geografica che, con il tempo, hanno acquistato maggiore autonomia rispetto alle organizzazioni mafiose tradizionali. Sono consorterie magari legate agli altri gruppi da una comunione di interessi criminali, che sfocia in alleanze finalizzate al business e senza regole preordinate, ma che hanno comunque un’articolazione fluida, tale da poter essere indipendenti rispetto alle organizzazioni più strutturate». Un mercato non sempre “tranquillo”.

E la Relazione ricorda i non pochi fatti di sangue. «Sebbene questa convivenza tra diverse forme di criminalità il più delle volte si sia svolta in forma pacifica, frutto di modalità operative che prediligevano “l’invisibilità” per favorire i ritorni in termini economici, non sono mancati anche “fatti di sangue” riguardanti affiliati, ritenuti responsabili di aver violato i “codici” del clan. A Roma, infatti, si sono registrati episodi anche cruenti che hanno avuto come sfondo la gestione del proficuo mercato della droga spacciata nelle piazze e nei locali della movida romana». Con l’ulteriore allarme per «la presenza di narcotrafficanti nelle tifoserie del calcio» che «risulta sempre più evidente dalle acquisizioni investigative, segno tangibile dell’ormai avvenuta contaminazione anche di uno dei più importanti spazi di aggregazione sociale: le curve degli stadi».

2 ottobre 2025

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