A Roma le riprese di “I Want to Break Free”, cortometraggio sull’autenticità nell’era dei social Roma, ottobre 2025 – Sono in corso a Roma, presso il ristorante La Vì Fish & Lounge Bar in Corso Francia, le riprese di “I Want to Break Free”, un cortometraggio sull’autenticità nell’era dei social, diretto da Isabella Weiss Di [...]

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Roma, ottobre 2025 – Sono in corso a Roma, presso il ristorante La Vì Fish & Lounge Bar in Corso Francia, le riprese di “I Want to Break Free”, un cortometraggio sull’autenticità nell’era dei social, diretto da Isabella Weiss Di Valbranca e prodotto da Cameraworks. La fotografia è firmata da Gianni Mammolotti, nome di riferimento nel panorama cinematografico italiano.

Il cortometraggio racconta la storia di due giovani, interpretati da Alexia Cozzi e Daniel Panzironi, che si incontrano per una cena in un elegante ristorante. Entrambi cercano di impressionarsi a vicenda fingendo un’identità diversa dalla propria. Tuttavia, lo svelarsi progressivo della verità conduce a un epilogo inaspettato.

Il film esplora un tema attuale e universale: la costruzione di un’immagine ideale sui social media, spesso distante dalla realtà. Un comportamento particolarmente diffuso tra i giovani, che si trovano sotto pressione per mostrarsi costantemente “vincenti”, nascondendo fragilità e insicurezze.

“I Want to Break Free” non è solo una storia romantica o generazionale, ma un progetto che invita alla riflessione sull’identità digitale e sul bisogno di accettazione. Il titolo stesso richiama il desiderio di liberarsi dalle maschere e riscoprire il valore dell’autenticità.

Completano il cast:

Il cortometraggio vanta la partecipazione amichevole di Andrea Roncato, che ha scelto di sostenere il progetto per l’importante messaggio sociale che trasmette. Con lui, anche Idol, il suo chihuahua – molto amato anche dal pubblico – che compare in una scena accanto all’attore e alla sua compagna Nicole Moscariello.

Con una narrazione semplice ma d’impatto, “I Want to Break Free” si pone come riflessione sull’identità nell’epoca dei social media. Il messaggio finale è chiaro: nessun numero di like o follower può sostituire il valore di essere accettati per ciò che si è davvero.

Foto per gentile concessione di Cameraworks

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