Il presidente dei vescovi ha inviato un messaggio ai 110 italiani con il Mean al Giubileo della speranza in Ucraina. Il ricordo di san Francesco: non restare «impermeabili» alla sofferenza

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Improntato al ricordo di san Francesco il messaggio indirizzato dal cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi ai 110 attivisti italiani in Ucraina per vivere il Giubileo della speranza con il Mean (Movimento europeo di azione non violenta). «Salute con affetto tutti i partecipanti», sono le prime parole del porporato, lette questa mattina, 3 ottobre, prima della Messa celebrata nella cattedrale cattolica latina di Kharkiv dal vescovo Pavlo Honcharuk.

«Sono i giorni di san Francesco – ricorda il presidente dei vescovi italiani -. Pace e bene era il suo saluto per tutti. La speranza per lui significava non scappare in un mondo fuori del mondo, in qualche spazio protetto o impermeabile alla sofferenza che la violenza e l’ingiustizia inevitabilmente producono. Fa come ci chiede Gesù: diventa piccolo, scende dal cavallo, lascia l’armatura e diventa davvero un cavaliere che invece di fare la morte portava vita, protezione, cortesia, pace».

All’iniziativa di pace promossa dal Mean hanno aderito movimenti ecclesiali e associazioni ma anche sindaci italiani e amministratori locali. Questa mattina si sono ritrovati intorno all’altare, per la Messa concelebrata anche dal nunzio apostolico di Kiev Visvaldas Kulbokas e dal vescovo esarca greco-cattolico di Kharkiv Vasyl Tuchapets. A tutti loro è andata la gratitudine di Zuppi, che nel suo messaggio ricorda l’esortazione rivolta da Papa Leone alla parrocchie delle comunità italiane di «essere case di pace e non violenza. Grazie di testimoniare questo – aggiunge – e di confortare la speranza dove vediamo le conseguenze della distruzione che sempre la guerra porta con sé! Dio vi benedica. Venga presto la pace giusta e duratura – è l’auspicio -. Un abbraccio».

3 ottobre 2025

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