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Lunedì 6 Ottobre 2025 20:10

Roma Jazz Festival 2025, dall’1 al 23 novembre la 49° edizione

ROMA JAZZ FESTIVAL 2025 49° edizione 1-23 novembre Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” |...

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ROMA JAZZ FESTIVAL 2025
49° edizione
1-23 novembre

Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” | Casa del Jazz
Abbazia di Fossanova (Priverno, LT)

con

MAKAYA McCRAVEN | DAVID MURRAY QUARTET
JOE SANDERS “PARALLELS” | BILAL
CAMILLA GEORGE | AMARO FREITAS | PETER ERSKIN DR.UM BAND
JEMMA COLLETTIVO | DOCK IN ABSOLUTE | L’ANTIDOTE
ALINA BZHEZHINSKA | SADE MANGIARACINA&BONNOT feat. GIANLUCA PETRELLA | HAKAN BASAR TRIO
ADRIEN BRANDEIS | DANIEL BULATKIN | BERNHARD WIESINGER | CECILE McLORIN SALVANT

Jazz e teatro

GIANRICO CAROFIGLIO: IL POTERE DELLA GENTILEZZA IN JAZZ
PAOLO DAMIANI/ROSARIO GIULIANI: ANDREA CAMILLERI IN JAZZ

Produzioni speciali

GIOVANNI GUIDI/PRIVERNO JAZZ ORCHESTRA
IL CANTICO DELLE CREATURE

per i più piccoli

FIABE JAZZ
ALADINO E IL GENIO DELLA MUSICA
KAPPUCCETTO ROSSO




(Cecile McLorin Salvant)



(Bilal)



(David Murray)



(Makaya McCraven)



(Camilla George)

23 giorni di programmazione con artisti provenienti da tutto il mondo, dalle grandi star ai più appassionati innovatori di un genere che non conosce confini. Produzioni speciali, progetti dedicati ai più piccoli e due appuntamenti che immergono il jazz nella dimensione teatrale.

Giunto alla 49° edizione, torna dall’1 al 23 novembre il Roma Jazz Festival fra l’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, la Casa del Jazz e il Monk, sconfinando quest’anno anche nella celebre Abbazia di Fossanova a Priverno (Lt), il più antico esempio di architettura gotico-cistercense in Italia.

Prodotto da IMF Foundation in co-produzione con Fondazione Musica per Roma, il Roma Jazz Festival 2025 è realizzato con il contributo del MIC – Ministero della Cultura e il sostegno del Municipio 1 di Roma Capitale.

Makaya McCraven, David Murray Quartet, Joe Sanders, Bilal, Camilla George, Amaro Freitas, Peter Erskin Dr.Um Band, Jemma Collettivo, Dock in Absolute, L’Antidote, Alina Bzhezhinska, Sade Mangiaracina con Bonnot e Gianluca Petrella, Hakan Basar Trio, Adrien Brandeis, Daniel Bulatkin, Bernhard Wiesinger, Cecile McLorin Salvant, le Fiabe Jazz, Gianrico Carofiglio, Giovanni Guidi, Paolo Damiani con Rosario Giuliani sono i protagonisti di una programmazione ispirata al pensiero e alle parole di due figure storiche come Martin Luther King e John Coltrane, come sottolinea il direttore artistico Mario Ciampà: “Ogni anno mi impegno a individuare il tema più attuale e le tendenze emergenti, cercando di metterli in scena attraverso le storie dei musicisti.  Certo, in momenti così difficili parlare di armonia e gentilezza, può sembrare paradossale. Quindi  mi sono ispirato al pensiero di Martin Luther King Jr. – ‘La vera pace non è solo l’assenza di guerra, ma la presenza della giustizia e l’armonia dell’anima con l’universo’ – e alla figura di John Coltrane – ‘La mia musica è l’espressione spirituale di ciò che sono: la mia fede, la mia esperienza, il mio essere.” – affinché la musica e questo festival possano essere veicolo per l’esplorazione interiore e la ricerca di una pace universale.

Prossimo al mezzo secolo di vita, il Roma Jazz Festival si conferma ancora una volta come uno dei più densi e vivaci appuntamenti sul piano internazionale, sempre attento alle nuove tendenze e sensibile alle grandi questioni che segnano il mondo in cui viviamo.

***

Non a caso il programma si apre il 1° novembre in Auditorium con il concerto di Makaya McCraven, batterista e producer di Chicago fra gli artisti più innovativi e influenti della scena contemporanea. Fra jazz, hip-hop, soul, elettronica e world music, tenendo insieme passato, presente e futuro, McCraven è un vero e proprio “sintetizzatore culturale”, noto anche per essere “beat scientist” grazie alla straordinaria capacità di manipolare e ricombinare classici del jazz per creare nuovi brani. La sua “organic beat music” è una musica stratificata e ricca di energia, proiettata verso le nuove frontiere e attenta ai temi dell’identità, delle migrazioni e della resistenza culturale.

Il giorno seguente 2 novembre sempre in Auditorium appuntamento con uno dei sassofonisti più autorevoli e stimati in ambito internazionale, David Murray. Con oltre 200 album all’attivo e una carriera costellata di collaborazioni con artisti del calibro di Max Roach, Pharoah Sanders e Gregory Porter, è stato fra i fondatori dell’innovativo World Saxophone Quartet. Arriva al festival con il suo nuovo energico e vibrante quartetto composto da tre giovani musicisti di talento – Marta Sanchez al pianoforte, Luke Stewart al basso e Russell Carter alla batteria – che esegue principalmente le composizioni originali di Murray, rielaborando attraverso variazioni tonali e nuove strutture la sua particolare miscela di gospel, jazz, free jazz, avant-garde, rhythm & blues.

Un vero evento speciale nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica è quello del 3 novembre, quando l’ex magistrato e scrittore di chiara fama Gianrico Carofiglio, accompagnato dal sassofono di Piero delle Monache – musicista riconosciuto come uno dei dieci jazzisti del futuro e insignito del riconoscimento di “Eccellenza Nazionale” – terrà una coinvolgente orazione civile, dal titolo Il potere della gentilezza in jazz, sul tema della gentilezza come strumento di opposizione all’autoritarismo dilagante, sul potere del dubbio come via maestra per la crescita personale e collettiva e sull’importanza di porsi le giuste domande per poter affrontare la complessità del nostro tempo. Come afferma lo scrittore: “La gentilezza non è remissività ma una scelta consapevole e coraggiosa che implica responsabilità e presenza nel mondo”. Quello con Carofiglio è il primo di due appuntamenti del Festival che incrociano il jazz con la dimensione letteraria e teatrale. Il 20 novembre infatti, alla Casa del Jazz, arriveranno Paolo Damiani al contrabasso, Rosario Giuliani ai sassofoni insieme al percussionista russo Sasha Mashin e all’attrice Barbara Bovoli per Un fil di fumo, una storia affascinante, omaggio al celebre scrittore Andrea Camilleri nell’anno del centenario dalla nascita.

Tornando in Auditorium Parco della Musica, il 4 novembre spazio al talento poliedrico del bassista, polistrumentista e compositore americano Joe Sanders, noto per la sua capacità di fondere con estrema disinvoltura jazz, samba, blues, R&B, groove afro-latino e musica classica. Noto sideman in progetti di alto profilo ma anche apprezzatissimo bandleader, Sanders arriva al festival con il suo ultimo progetto Parallels che rappresenta il punto di maturità artistica, confermandolo come uno dei protagonisti del jazz contemporaneo.

Fra gli appuntamenti più attesi del Roma Jazz Festival, per mercoledì 5 novembre il palco sarà riservato a Bilal, uno dei nomi più rispettati del panorama musicale mondiale, un artista che ha conquistato pop star come Beyoncè e artisti del calibro di Jay-Z, Erykah Badu, The Roots, Kendrick Lamar e Solange. Tra soul, r’n’b, jazz, blues, hip-hop e una presenza scenica magnetica, Bilal è un artista istrionico che sul palco trasmette energia pura, soprattutto quando esibisce quella sopraffina tecnica vocale che regala autentiche magie, come quando rilegge la celebre Naima di John Coltrane, sostituendo il sassofono con vocalizzi intensi e coinvolgenti, capaci di trasmettere tutta l’emozione e il misticismo del grande maestro.

Dalla scena jazz londinese arriva invece il 7 novembre in Auditorium Camilla George, sassofonista e compositrice nata in Nigeria e cresciuta nella capitale britannica. Fra le più promettenti figure del jazz globale, Camilla George mescola identità africana e influenze british, jazz e afrobeat, hip-hop e world music, portando avanti una musica che parla di radici profonde, libertà e futuro. Attesissimo anche il concerto per pianoforte solo di uno dei talenti più originali della sua generazione, Amaro Freitas, in programma al festival sabato 8 novembre. Nato a Recife, in Brasile, Freitas esprime un elegante intreccio tra le radici profonde della tradizione ritmica brasiliana – in particolare dei ritmi vivaci del nordest, come il frevo e il baião – e le sperimentazioni sonore tipiche del jazz contemporaneo. Ispirato da mostri sacri come Art Tatum, Erik Satie, John Coltrane e Thelonious Monk, Freitas reinterpreta il jazz in chiave decoloniale, una chiave originale che – insieme alle sue esperienze in Amazzonia e a un sentimento di profondo rispetto per la Natura – lo porta ad esplorare nuove prospettive sonore.

Promette di essere indimenticabile il pomeriggio (ore 18) di domenica 9 novembre quando sul palco della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica saliranno cinque vere leggende del jazz per un grande omaggio alla musica fusion: Peter Erskine, fra i batteristi più influenti al mondo, oltre cinquant’anni di carriera alle spalle e collaborazioni con Weather Report, Joni Mitchell e Steely Dan; Mike Mainieri, vibrafonista e fondatore degli Steps Ahead, che ha rivoluzionato la fusione tra jazz, rock ed elettronica collaborando con artisti come Paul Simon e David Bowie; John Beasley, pianista e compositore noto per aver collaborato con Miles Davis e aver creato la MONK’estra; Bob Sheppard, sassofonista tra i più richiesti della scena jazz e pop, che negli anni ha condiviso il palco con Chick Corea, Herbie Hancock e Stevie Wonder; e, infine, Matthew Garrison, figlio di Jimmy Garrison (bassista di John Coltrane), vanta collaborazioni con Joe Zawinul, Joni Mitchell, Steve Coleman, Pat Metheny, John Mclaughlin, John Scofield, Chaka Khan e molti altri. Tutti insieme sono la Peter Erskin Dr.Um Band e sono pronti a guidare il pubblico del Festival in un autentico viaggio sonoro che rilegge e reinterpreta i capolavori del progressive jazz e i brani più iconici di questo periodo rivoluzionario.

Dai grandi nomi si passa nei due giorni seguenti alle formazioni più giovani che interpretano meglio le nuove tendenze del jazz. Il 10 novembre si esibirà il collettivo Jemma – formazione alla ribalta dal 2022 ma che ha già in curriculum l’apertura di concerti di artisti come Herbie Hancock, Chemical Brothers e Max Gazzè – il cui omonimo debut album esprime energia pura, il suono del mare e del vento, attraverso un mix di composizioni originali e brani della tradizione popolare reinterpretati in chiave contemporanea. Doppio appuntamento invece il giorno seguente, martedì 11 novembre: alle 19.30 alla Casa del Jazz il concerto dei Dock in Absolute, talentuosa formazione progressive dal sound dinamico e sorprendente e dalle melodie ipnotiche, con 3 album all’attivo per l’etichetta CAM JAZZ; mentre alle 21 in Auditorium Parco della Musica appuntamento con il jazz mediterraneo e meditativo de L’Antidote, band composta da tre virtuosi: Bijan Chemirani, maestro delle percussioni iraniane, Redi Hasa, violoncellista albanese e Rami Khalifé, pianista libanese. Il loro repertorio, di rara eleganza strumentale, è il vero antidoto contro i veleni del nostro tempo.

Una vera pioniera del jazz contemporaneo è l’arpista ucraina Alina Bzhezhinska, artista che sta rivoluzionando il ruolo di questo strumento nel panorama musicale, miscelando abilmente acid-jazz, trip-hop ed elettronica, ispirata da artisti come Alice Coltrane e Dorothy Ashby. La sua band Hip Harp Collective ha ottenuto il prestigioso Parliamentary Jazz Award come miglior ensemble jazz dell’anno nel 2024 mentre Jazzwise ha definito la sua musica “ipnotizzante e curativa” e Downbeat ha sottolineato come la Bzhezhinska stia radicalmente trasformando la scena internazionale. Il 12 novembre in Auditorium Parco della Musica si esibirà in un grande omaggio ad Alice Coltrane.

Il crossover stilistico ed espressivo ritorna anche il giorno seguente, giovedì 13 novembre sempre in Auditorium, con l’esplosivo live del pianista e compositrice Sade Mangiaracina con il dj e producer Bonnot (Assalti Frontali) e al trombonista italiano più apprezzato in ambito internazionale, Gianluca Petrella. Radici mediterranee e profonda sensibilità musicale segnano il talento luminoso di Sade Mangiaracina, che in questi anni ha collaborato con la Med Free Orkestra, Almar’à – orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo e Ornella Vanoni, oltre a molteplici progetti che vedono protagonista l’artista siciliana, fortemente impegnata anche sul piano civile (è l’ideatrice della maratona artistico-musicale A Nome Loro – Musiche e voci per le vittime di mafia che da tre anni si svolge in Sicilia con il coinvolgimenti di moltissimi grandi nomi della musica italiana). La performance di questi tre straordinari artisti al Roma Jazz Festival incrocerà jazz e pop, black music ed elettronica, ritmi veloci di matrice jungle e drum’n’bass e atmosfere downtempo.

Dall’area mediterranea arriva anche il pianista di Istanbul Hakan Basar, giovanissimo rappresentante del pulsante sound turco che arriva al Festival il 14 novembre alla Casa del Jazz. Classe 2004, vero enfant prodige, si è già fatto notare più volte in prestigiosi contesti internazionali come il London Jazz Festival e in collaborazioni con artisti del livello di Will Kennedy degli Yellowjackets. Fra rispetto per la tradizione e tensione all’innovazione, il suo ultimo album Mayden Voyage fonde mirabilmente hard bop, post bop, blues e gospel.

Il Roma Jazz Festival 2025 rimane alla Casa del Jazz anche il 15 novembre con il concerto per piano solo del francese Adrien Brandeis, altro talento considerato fra le gradi scoperte del jazz contemporaneo. Nonostante la giovane età ha già ottenuto diversi prestigiosi riconoscimenti e si è esibito con maturità in festival come Nice Jazz, Umbria Jazz e Love Supreme. I suoi frequenti viaggi in Sudamerica e l’interesse per sonorità e ritmi latinoamericani incontrano un background fortemente europeo, producendo uno stile decisamente originale.

L’esplorazione delle nuove generazioni prosegue il 21 novembre, ancora una volta alla Casa del Jazz, con il concerto di Daniel Bulatkin pianista, organista e compositore pluripremiato e riconosciuto dalla critica internazionale di settore come “talento estremo”. Nato nel 1999, vanta già collaborazioni con grandissimi nomi come Gary Husband, per citarne soltanto uno. Prog-rock, neo-soul e world music disegnano l’orizzonte entro il quale Bulatkin reinterpreta il jazz in chiave contemporanea. Al Roma Jazz Festival 2025 si esibisce con il progetto creato insieme al vibrafonista Miro Herak, un quartetto scelto come ambasciatore ufficiale del jazz ceco.

Il 22 novembre sempre alla Casa del Jazz appuntamento con un quintetto di assoluto rilievo internazionale guidato dal sassofonista e compositore austriaco Bernhard Wiesinger. Al suo fianco ci saranno la pluripremiata vibrafonista taiwanese Chien Chien Lu, “astro nascente del vibrafono”, come l’ha definita Downbeat; il chitarrista canadese vincitore del Montreux Jazz Festival International Guitar Competition 2014 Alex Goodman che negli anni ha collaborato con autentici giganti come, ad esempio, John Patitucci; il russo Boris Kozlov, bassista con due Grammy all’attivo e collaborazioni con leggende del calibro di McCoy Tyner; e l’austriaco Christian Salfellner, tra i batteristi più stimati in tutta Europa.

Il Roma Jazz Festival 2025 si chiude in grandissimo stile il 23 novembre in Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica con l’attesissimo concerto di Cecile McLorin Salvant, artista in grado di lasciare a bocca aperta anche il pubblico più sofisticato. Nata a Miami da madre francese e padre haitiano, formatasi sulla musica barocca, oltre a essere una cantante che sorprende per tecnica vocale e capacità affabulatorie, la McLorin è anche una compositrice e artista visiva. Nei suoi concerti che sono anche dei veri show teatrali, crea incredibili connessioni fra vaudeville, blues, jazz, folk e musica barocca, raccontando – come fa nei suoi album – storie di diaspora, ambiente, appropriazione culturale e feticismo.

Oltre ai grandi concerti in programma a Roma fra l’Auditorium Parco della Musica e la Casa del Jazz, il Roma Jazz Festival per questa 49° edizione presenta in prima assoluta un progetto speciale nel meraviglioso scenario dell’Abbazia di Fossanova a Priverno in provincia di Latina, il più antico esempio di architettura gotico-cistercense in Italia. Domenica 8 novembre alle ore 18 si terrà il concerto del pianista Giovanni Guidi con la Priverno Jazz Orchestra diretta dal M° Mario Corvini dal titolo Il Cantico delle Creature, un imperdibile evento pensato per celebrare gli 800 anni dalla composizione della celebre opera del Santo di Assisi. Un concerto per immergersi nella musica come strumento di pace, armonia universale e amore per la Natura.

Infine, al Festival tornano anche i concerti dedicati ai più piccoli con Fiabe Jazz, un format/spettacolo di teatro e musica di Teatro Popolare d’Arte che rilegge alcune delle fiabe più celebri al ritmo di jazz. 2 gli appuntamenti in programma alle 11 del mattino in Auditorium Parco della Musica: il 2 novembre Aladino e il Genio della musica e l’8 novembre Kappuccetto rosso.

CALENDARIO

1 novembre
Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi ore 21
MAKAYA MCCRAVEN

2 novembre
Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi ore 18
DAVID MURRAY QUARTET

2 novembre
Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi ore 11
FIABE JAZZ – ALADINO E IL GENIO DELLA MUSICA

3 novembre
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli ore 21
GIANRICO CAROFIGLIO – IL POTERE DELLA GENTILEZZA IN JAZZ 

4 novembre
Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi ore 21
JOE SANDERS “PARALLELS”

5 novembre
Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio Borgna ore 21
BILAL

7 novembre
Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi ore 21
CAMILLA GEORGE

8 novembre
Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio Borgna ore 11 
FIABE JAZZ – KAPPUCCETTO ROSSO

8 novembre
Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio Borgna ore 21
AMARO FREITAS 

9 novembre
Abbazia di Fossanova (Priverno) ore 18
GIOVANNI GUIDI/PRIVERNO JAZZ ORCHESTRA – IL CANTICO DELLE CREATURE

9 novembre
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli ore 18
PETER ERSKINE DR.UM BAND

10 novembre
Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio Borgna ore 21
JEMMA COLLETTIVO

11 novembre
Casa del Jazz ore 21                                                   
DOCK IN ABSOLUTE

12 novembre
Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio Borgna ore 21
ALINA BZHEZHINSKA – OMAGGIO AD ALICE COLTRANE

13 novembre
Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio Borgna ore 21
SADE MANGIARACINA/BONNOT/featuring GIANLUCA PETRELLA

14 novembre
Casa del Jazz ore 21
HAKAN BASAR TRIO

15 novembre
Casa del Jazz ore 21
ADRIEN BRANDEIS 

20 novembre
Casa del Jazz ore 19.30
CAMILLERI IN JAZZ- BARBARA BOVOLI/PAOLO DAMIANI/ROSARIO GIULIANI
con il Patrocinio del Comitato Camilleri 100

21 novembre
Casa del Jazz  ore 21
DANIEL BULATKIN
con il patrocinio del Centro Ceco di Roma

22 novembre
Casa del Jazz ore 21
BERNHARD WIESINGER
con il patrocinio del Forum Austriaco di Cultura

23 novembre
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli ore 18
CECIL MCLORIN SALVANT

LUOGHI

Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”
viale Pietro de Coubertin, 30 – Roma

Casa del Jazz
viale di Porta Ardeatina 55 – Roma

Abbazia di Fossanova
Via San Tommaso d’Aquino, 1 – Priverno (LT)

INFO

https://www.romajazzfestival.it

https://www.auditorium.com/it/festival/roma-jazz-festival/

https://www.instagram.com/romajazzfestival/

https://www.facebook.com/romajazzfestival/

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