Lunedì 6 Ottobre 2025 12:10
Inaugurazione Casa della Comunità via San Nemesio
Proseguono le aperture delle Case della Comunità nella ASL Roma 2. Questa mattina, all’interno del presidio Ospedaliero del Centro Traumatologico Ortopedico – Andrea Alesini - della ASL Roma 2 è stata inaugurata quella HUB di San Nemesio, una struttura di 1.300 metri quadrati che integra l’assistenza Sanitaria con quella Sociale. Un investimento di 2.039.625,00 € pianificati dalla Regione Lazio rientranti nel programma di investimenti del PNRR, Missione 6 Componente 1, "Rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Case di Comunità)” con i quali sono stati ammodernati totalmente i locali e fornite nuove apparecchiature medicali ed arredi.
Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, assieme al Direttore della Direzione Salute, Andrea Urbani sono stati accolti questa mattina dal Direttore Generale della ASL Roma 2, Francesco Amato, dal Direttore Sanitario Maria Cedrola, dal Direttore Amministrativo, Mirella Peracchi per il taglio ufficiale del nastro e la visita alla Struttura che ha dimostrato l’integrazione della per la presa in carico delle cronicità anche all’interno di un ospedale in cui sono trattate in elezione ed in urgenza le acuzie grazie alla presenza del Punto Unico di Accesso, una zona prevista per la continuità assistenziale notturna, prefestiva e festiva, poliambulatori specialistici e multidisciplinari anche per la presa in carico delle cronicità ed i servizi che sono indispensabili sul territorio, dagli sportelli CUP polifunzionali al centro prelievi per le analisi del sangue.
I lavori sono durati 11 mesi ed hanno riguardato un adeguamento completo degli impianti: elettrico e dati (con predisposizioni per elettromedicali), idro-termo-sanitario (con specifici allacci per i riuniti odontoiatrici), climatizzazione e ventilazione controllata ed adeguamento antincendio, in conformità con le normative vigenti per le strutture sanitarie per offrire una sicurezza ottimale a pazienti ed operatori sanitari.
I lavori sono durati 11 mesi ed hanno riguardato un adeguamento completo degli impianti: elettrico e dati (con predisposizioni per elettromedicali), idro-termo-sanitario (con specifici allacci per i riuniti odontoiatrici), climatizzazione e ventilazione controllata ed adeguamento antincendio, in conformità con le normative vigenti per le strutture sanitarie per offrire una sicurezza ottimale a pazienti ed operatori sanitari.
Il Direttore Francesco Amato, nel suo intervento introduttivo, ha affermato “La cronicità è una condizione di malattia che non tende a guarigione e deve essere curata per percorso. Questo è il luogo che interpreta questa esigenza perché prende in carico il paziente, ne evita che inutilmente ritorni in ospedale. Questo è un luogo dove si prende in carico anche il cittadino sano e lo si protegge e si fa una prevenzione da quelle che sono le condizioni di malattia. E quindi oggi qui non stiamo solo ad inaugurare un luogo, cambiamo i paradigmi all'interno dei quali si attua quindi la logica della presa in carico, la logica di accompagnare il paziente con un team multidisciplinare”.
Anche il direttore Andrea Urbani ha portato il suo contributo: “Quando andammo ad analizzare i dati epidemiologici ci rendemmo perfettamente conto che quello che mancava era una struttura riconoscibile e visibile. La Casa della Comunità è un luogo di risposta ai bisogni, non in emergenza. Non dimentichiamo che l'ospedale è il luogo della risposta a patologie altamente complesse, emergenti, mentre invece i servizi territoriali sono quelli che ci accompagnano nel nostro percorso di cura e sono quelli che comunque conosceremo nel corso della nostra vita. La scommessa di questo paese, di questa amministrazione, è lavorare su modelli di prevenzione primaria, cioè lavorare sulla presa in carico del paziente sano, accompagnarlo in un percorso di salute per evitare che evolva in Stati patologici.
Il Presidente dell’VIII Municipio, Amedeo Chiaccheri, afferma l’importanza di questa struttura sul territorio: “Ringrazio il presidente Rocca per il lavoro svolto perché i cittadini hanno bisogno di punti di riferimento ed il CTO è già un luogo riconosciuto dal territorio, che meritava attenzione e meritava ristrutturazione.
I luoghi li animano le professionalità ed abbiamo un grande programma anche su questo territorio. Sentiamo forte la necessità di dare il massimo di supporto alla Regione. Oggi si inaugura uno spazio importante che coltiverà ancora più aspettative sul rilancio complessivo di questa struttura ospedaliera che è stata negli anni difesa, tutelata, sostenuta da parte di questa comunità territoriale, consapevole che questo non era un ospedale per il quartiere, un ospedale per la città, per la regione, per l'Italia, ma un luogo di cui poi dovevamo prenderci cura”.
I luoghi li animano le professionalità ed abbiamo un grande programma anche su questo territorio. Sentiamo forte la necessità di dare il massimo di supporto alla Regione. Oggi si inaugura uno spazio importante che coltiverà ancora più aspettative sul rilancio complessivo di questa struttura ospedaliera che è stata negli anni difesa, tutelata, sostenuta da parte di questa comunità territoriale, consapevole che questo non era un ospedale per il quartiere, un ospedale per la città, per la regione, per l'Italia, ma un luogo di cui poi dovevamo prenderci cura”.
Infine il Presidente Francesco Rocca conclude l’inaugurazione rimarcando l’importanza dell’integrazione sociosanitaria: “Ringrazio il direttore generale dott. Francesco Amato e lo prego proprio di portare il mio ringraziamento a tutto il personale che si è che si è impegnato anche per questa nuova struttura. Sono passi in avanti verso l’integrazione socio-sanitaria quella che noi vogliamo questa regione, un continuo dialogo tra il servizio sociale e il servizio sanitario. Noi abbiamo necessità di lavorare sulla fragilità e vedere dove c'è la fragilità sociale ce lo dicono i numeri, ce lo dice la storia, ce lo dice qualsiasi capacità minima di saper intercettare le dinamiche sociali, la fragilità sociale si trasforma in fragilità sanitaria attraverso una visione unica. Attraverso le case della Comunità attiviamo non solo servizi ma anche un dialogo nuovo con i territori e con i sindaci. Sono determinato a chiudere l'accordo regionale con i medici di medicina generale, per completare l’interazione sanitaria ed il rafforzamento del personale sanitario. Pilastri sui quale costruire l’assistenza attraverso questo nuovo modello di presa in carico del paziente”.
Le linee guida del DM 77/2022 trova nella Casa della Comunità San Nemesio la connotazione ottimale nel processo di assistenza sociosanitaria nella zona della Garbatella di Roma (seppur rientrante nel quartiere San Paolo) che presenta una densità di popolazione maggiore rispetto a tutto l’VIII Municipio, con un indice di vecchiaia, nell’intero municipio, superiore alla media della città di Roma.
L’assistenza territoriale, con l’apertura della Casa della Comunità San Nemesio, assume sempre più concretezza nel processo di trasformazione sanitaria che porta sul territorio prevenzione, cura e riabilitazione specifica nel pieno concetto della presa in carico del paziente da parte del Servizio Sanitario Regionale.
L’assistenza territoriale, con l’apertura della Casa della Comunità San Nemesio, assume sempre più concretezza nel processo di trasformazione sanitaria che porta sul territorio prevenzione, cura e riabilitazione specifica nel pieno concetto della presa in carico del paziente da parte del Servizio Sanitario Regionale.
Un sincero ringraziamento ai Comandanti e alle Forze dell’Ordine intervenute, non solo per la presenza all’inaugurazione e per l’impegno costante nell’attività di ordine pubblico sul nostro territorio, ma per l’opera quotidiana che, insieme al servizio sanitario, incarna e tutela a pieno titolo il più alto concetto di civiltà.
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