Giovedì 9 Ottobre 2025 16:10
Czerny: attraverso i poveri Dio parla alla Chiesa


Il cardinale ha presentato la prima esortazione apostolica di Papa Leone con il cardinale Krajewski. «La promozione dello sviluppo umano integrale intreccia educazione, Eucaristia e servizio»
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Presentata nella Sala stampa vaticana la prima esortazione apostolica di Papa Leone XIV, “Dilexi te”, un documento “ereditato” da Francesco. E proprio citando il pontefice argentino, il cardinale Krajewski, prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità, ha ricordato alcuni episodi legati alla sua missione. «Più fatti che parole, mi disse Francesco, e dopo l’elezione, Papa Leone mi ha detto: continuiamo. Questo documento è il timbro di quello che facciamo in Elemosineria. Siamo il pronto soccorso del Papa, l’ambulanza sempre pronta a partire per aiutare in suo nome i bisognosi. Questo documento ci parla di una Chiesa sempre pronta ad aiutare i poveri. Gesù usciva presto e dalla mattina alla sera cercava persone, non aveva un ufficio con orario, usciva a cercare le persone che avevano bisogno dei suoi interventi: emarginati, rifugiati, malati e li guariva subito, non rimandava a un colloquio con Pietro o la Maddalena, tra due settimane tornate… nel Vangelo esiste l’oggi, lo vediamo dappertutto. I poveri sono la garanzia evangelica di una Chiesa fedele al cuore di Dio».
Il cardinale considera «bellissimo il cap. 3 che parla dei Padri della Chiesa e dei santi fino a madre Teresa e raccontano come Gesù, veniva riconosciuto nelle persone dei poveri» che «fin dall’inizio sono al centro della Chiesa. Francesco mi disse: devi vendere la scrivania, non stare dietro di me, non ti voglio in Vaticano, devi uscire. In mezzo ai poveri sarai al centro del Vangelo. Difficile all’inizio ma è la cosa più bella che può capitare nella Chiesa: riconoscere Gesù nel povero». Poi l’elemosina. Il cardinale ha scherzato: «Il Santo Padre dice che oggi non gode di buona fama, è un po’ sconosciuta. Ma l’elemosina cancella i peccati. Io ne ho bisogno, se anche voi ne avete necessità, venite, saranno soldi buoni per Gaza o Kiev». Infine, un ricordo personale. «Una volta, ero stanco, la sera mi sono lamentato: Santità, lei non sa cosa succede sotto il colonnato: 200 persone al giorno fanno docce, c’è l’ambulatorio, con circa 100 medici, 2000 visite al mese, farmaci gratuiti, che costano 20-25.000 euro al mese… Francesco mi disse: sei fuori del Vangelo, tu curi Cristo, vesti Cristo, accogli Cristo, tagliate i capelli allo stesso Cristo, sotto facce diverse del mondo ma è lui stesso. E ti lamenti? La doccia fredda arrivò subito. Ma l’esortazione è questo: riconoscere nel povero lo stesso Cristo».
Il cardinale Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, ha affrontato alcuni aspetti teologici dell’esortazione, perché «la povertà, un enorme problema sociale, è anche un tema teologico: attraverso i poveri, Dio parla alla Chiesa». Quanto all’«economia che uccide», il porporato ha evidenziato che «al di là delle donazioni e di altre forme di assistenza, la risposta della Chiesa denuncia la falsa imparzialità del mercato, propone modelli di sviluppo, promuove la giustizia, mira alla conversione delle strutture. Ciò favorisce una forma di pentimento sociale che restituisce dignità agli invisibili e li aiuta a svilupparsi più pienamente». Quindi ha ricordato che «la promozione dello sviluppo umano integrale, secondo la dottrina sociale della Chiesa, intreccia educazione, Eucaristia e servizio». Infine, ha affermato che «la pace cristiana è giustizia riconciliatrice e riconciliata». Trattare i poveri «con dignità è il primo atto di pace».
Rispondendo ad alcune domande, Czerny ha sottolineato, rispetto alle parti scritte da Francesco e a quelle di Leone, che «non è molto importante dire chi ha scritto cosa». Quanto alle strutture di peccato, ha portato l’esempio del traffico di droga, perché sostenuto «da tante scelte personali e ciascuna è un peccato, dunque solidificano in una cosa terribile. Che esce dal controllo umano e si infiltra nell’economia, nei governi, nei media. Sono scelte di stile di vita di una persona che tira cocaina oppure colla se è povero e si accumula, diventa un peso enorme di malvagità, in grado, permettetemi, di controllare gli Stati. Qualcosa da prendere molto seriamente». Quanto alla domanda se dopo Francesco ci troviamo davanti a un altro Papa “liberal”, Krajewski ha replicato che se le cose scritte «sono le cose del Vangelo, allora dobbiamo accusare Gesù” mentre Czerny ha chiosato che si tratta di “etichette come quelle usate nel Vangelo per respingere Gesù: il problema ce l’ha chi le attacca».
9 ottobre 2025
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