L'attivista venezuelana anti-Maduro premiata «per il suo instancabile lavoro nel promuovere i diritti democratici del popolo». E su Trump: «Basiamo le decisioni sulla volontà di Alfred Nobel»

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Alla fine, il Comitato per il Nobel si è espresso: il Premio Nobel per la pace va all’attivista venezuelana Maria Corina Machado, «coraggiosa e impegnata paladina della pace», che «mantiene accesa la fiamma della democrazia in mezzo a un’oscurità crescente». Si legge così nella motivazione del riconoscimento. Machado, proseguono dal Comitato, «riceverà il premio Nobel per la pace per il suo instancabile lavoro nel promuovere i diritti democratici del popolo venezuelano e per la sua lotta per raggiungere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia».

Rispondendo alle domande dei giornalisti sul desiderio del presidente Usa Donald Trump di ricevere il premio, il presidente del Comitato Nobel Jorgen Watne Frydnes ha risposto con fermezza: la decisione del Comitato si basa solo «sul lavoro e sulla volontà di Alfred Nobel. Nella lunga storia del Premio Nobel – ha raccontato – questo Comitato ha visto ogni tipo di campagna, di attenzione dei media. Riceviamo migliaia e migliaia di lettere ogni anno di persone che dicono quello che, per loro, conduce alla pace. Questo Comitato siede in una stanza piena di ritratti di tutti laureati e quella stanza è piena di coraggio e integrità. Così – ha ribadito – noi basiamo le nostri decisioni solo sul lavoro e sulla volontà di Alfred Nobel».

Per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali, Machado aveva già ricevuto nel dicembre scorso, il , assegnato dal Parlamento europeo, condividendolo con Edmundo Gonzalez Urrutia, anche lui oppositore del governo di Nicolas Maduro. «La lotta per la libertà in Venezuela è la lotta per i valori democratici nel mondo intero», erano state le parole dell’attivista venezuelana.

10 ottobre 2025

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