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Venerdì 10 Ottobre 2025 11:10

Ospedale Bambino Gesù e Figc “Ad Alta Voce” per la salute mentale



Nella Giornata mondiale, lanciata la campagna della Federazione, realizzata con la collaborazione della Divisione Calcio paralimpico e sperimentale della Figc e dell’Ospedale pediatrico

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Depressione, ritiro sociale, rifiuto scolastico, autolesionismo, ansia, disturbi del comportamento alimentare, ideazione suicidaria. Nel mondo circa 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo mentale diagnosticato. In Europa i minori che soffrono di un problema di salute mentale sono più di 11 milioni. In Italia sono circa 2 milioni. Lo confermano gli accessi neuropsichiatrici: all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma si è passati da 155 consulenze nel 2011 a 1.844 nel 2024, e da 12 a 709 accessi per autolesionismo.

Se ne parla oggi, 10 ottobre, Giornata mondiale della salute mentale, in occasione del lancio della campagna “Ad alta voce” della Figc (Federazione italiana giuoco calcio), realizzata con la collaborazione della Divisione Calcio paralimpico e sperimentale della Figc e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Protagonisti: 10 componenti delle Nazionali A femminile e maschile (5 per ciascuna Nazionale), che danno voce a pensieri e riflessioni sul tema della salute mentale raccolte tra gli atleti della Dcps (che conta circa 3000 tesserati) e tra i pazienti di neuropsichiatria dell’ospedale romano.

Nel dettaglio, per la Nazionale A femminile hanno partecipato il commissario tecnico Andrea Soncin e le calciatrici Agnese Bonfantini, Laura Giuliani, Eleonora Goldoni e Annamaria Serturini. Per quella maschile i volti e le voci sono del ct Gennaro Gattuso e dei calciatori Manuel Locatelli, Daniel Maldini, Riccardo Orsolini e Sandro Tonali. Le frasi che pronunciano «si basano su esperienze autentiche, tratte dalla vita quotidiana, e riflettono il vissuto di chi affronta un disagio psicologico o una fragilità mentale – riferiscono dalla Federazione -. Dare visibilità a chi fa fatica a farsi ascoltare può essere utile per abbattere i tanti tabù ancora esistenti sulla salute mentale». L’obiettivo della campagna infatti è proprio richiamare l’attenzione su «un argomento di grande valenza sociale», evidenziano dalla Federazione, ricordando che, secondo i dati Oms, una persona su 8 nel mondo vive un disturbo legato alla salute mentale. «Situazioni che possono influenzare non solo la salute fisica della persona, ma anche il suo benessere complessivo e la qualità delle sue relazioni».

A rivendicare l’impegno della Figc nel campo della sostenibilità sociale è il presidente Gabriele Gravina, che sottolinea l’attenzione particolare alla salute mentale, «anche grazie all’impegno quotidiano svolto dalla Divisione Calcio paralimpico e sperimentale e, ovviamente, al lavoro specialistico dell’Ospedale Bambino Gesù. Con il coinvolgimento delle Azzurre e degli Azzurri, “Ad Alta Voce” vuole essere una carezza verso coloro che soffrono di questi disagi e, allo stesso tempo, una forte e concreta assunzione di responsabilità – prosegue -. Parlare di questi argomenti, non tacerli, è l’unica modalità che, attraverso percorsi con specialisti del settore, porta ad attenuare il crescente malessere e favorisce la piena inclusione, nello sport e nella società civile».

Il presidente del Bambino Gesù Tiziano Onesti dà voce alla gratitudine dell’Ospedale alla Figc «per aver lanciato insieme a noi la campagna Ad Alta Voce. Affrontare la salute mentale con trasparenza e dignità è un dovere verso le nuove generazioni. I dati ci dicono che l’emergenza cresce – rimarca -: in 13 anni, le consulenze psichiatriche al nostro Pronto soccorso sono aumentate in modo impressionante. Oggi non possiamo più tacere. Serve una rete solida – famiglie, scuola, sport, istituzioni – per garantire ascolto, diagnosi precoce e cure a ogni bambino e adolescente in difficoltà». In altre parole, «la società, proprio come un collettivo sportivo – aggiunge – deve adottare uno schema di gioco di squadra, di sistema nel quale tutti devono agire con un alto senso di responsabilità, con una enfasi particolare sulla prevenzione e sulla eliminazione o attenuazione di quei fattori, talvolta immessi per motivi economici, che possono avere notevole impatto sull’insorgenza di queste patologie. Ai genitori e agli educatori rivolgiamo un messaggio chiaro: non siete soli. Il Bambino Gesù è al vostro fianco, per accogliere, orientare e sostenere, perché nessun giovane resti indietro e ognuno possa guardare al futuro con speranza».

10 ottobre 2025

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