All'Angelus, l'incoraggiamento alle parti coinvolte a «proseguire con coraggio il percorso tracciato, verso una pace giusta e duratura. Con tutta la Chiesa sono vicino al vostro immenso dolore». Appello a mettere fine alla violenza anche in Ucraina

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Una «scintilla di speranza» in Terra Santa, dove questa mattina, 13 ottobre, hanno fatto ritorno in territorio israeliano i primi 7 ostaggi liberati da Hamas. Nella giornata di ieri, durante l’Angelus a conclusione della Messa in piazza San Pietro per il Giubileo della spiritualità mariana, Leone XIV ha definito così il clima degli ultimi giorni, dopo l’accorso sull’inizio del processo di pace. «Incoraggio le parti coinvolte – ha aggiunto – a proseguire con coraggio il percorso tracciato, verso una pace giusta, duratura e rispettosa delle legittime aspirazioni del popolo israeliano e del popolo palestinese. Due anni di conflitto hanno lasciato ovunque morte e macerie, soprattutto nel cuore di chi ha perso brutalmente i figli, i genitori, gli amici, ogni cosa. Con tutta la Chiesa sono vicino al vostro immenso dolore – sono ancora le parole del Papa -. Oggi soprattutto a voi è rivolta la carezza del Signore, la certezza che, anche nel buio più nero, Egli resta sempre con noi: “Dilexi te – Ti ho amato”». Quindi l’invocazione: «A Dio, unica Pace dell’umanità, chiediamo di guarire tutte le ferite e di aiutare con la sua grazia a compiere ciò che umanamente ora sembra impossibile: riscoprire che l’altro non è un nemico, ma un fratello a cui guardare, perdonare, offrire la speranza della riconciliazione».

Nelle parole del pontefice anche il «dolore» per le notizie dei «nuovi, violenti attacchi che hanno colpito diverse città e infrastrutture civili in Ucraina, provocando la morte di persone innocenti, tra cui bambini, e lasciando moltissime famiglie senza elettricità e riscaldamento. Il mio cuore – ha assicurato – si unisce alla sofferenza della popolazione, che da anni vive nell’angoscia e nella privazione». Ha rinnovato quindi «l’appello a mettere fine alla violenza, a fermare la distruzione, ad aprirsi al dialogo e alla pace!».

Vicinanza, da parte del pontefice, anche «al caro popolo peruviano in questo momento di transizione politica. Prego – ha detto – affinché il Perù possa continuare nella via della riconciliazione, del dialogo e dell’unità nazionale. Preghiamo per loro e per la sicurezza di tutti i lavoratori», ha aggiunto rivolto all’Italia, nel giorno in cui si ricordano le vittime degli incidenti sul lavoro.

13 ottobre 2025

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