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Martedì 14 Ottobre 2025 10:10

Medio Oriente, Acli: «La liberazione degli ostaggi sia l’inizio di un cammino di pace»



L'associazione interviene nel giorno del ritorno a casa degli ultimi ancora viventi. «Si chiude una pagina tragicamente sanguinosa, disumana; se ne apre una nuova, incerta e carica di interrogativi»

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«La liberazione degli ultimi venti ostaggi ancora viventi del raid di Hamas del 7 ottobre è una notizia che porta con sé sollievo e gratitudine, pur nel ricordo delle gravissime sofferenze fisiche e psicologiche patite ingiustamente da queste persone, che rimarranno per sempre incancellabili nella loro memoria e in quella dei popoli coinvolti». Lo affermano le Acli nel giorno del loro ritorno a casa, ieri, 13 ottobre, dopo l’accordo raggiunto sulla prima fase del progetto di pace a Gaza, volgendo al contempo il pensiero a «coloro che non torneranno più, vittime innocenti di una spirale di violenza che continua a negare il valore sacro di ogni vita umana. Le loro famiglie possano almeno ritrovare nel pianto la dignità del ricordo e la speranza di un futuro diverso», è l’auspicio.

Ora «si chiude, con il correlativo rilascio di prigionieri palestinesi, una pagina tragicamente sanguinosa, disumana e amara; ma se ne apre una nuova, incerta e carica di interrogativi, nel già fragile equilibrio del Medio Oriente», rilevano dall’associazione, continuando a ribadire «che le ragioni della pace sono superiori a quelle della guerra, e che nessuna pace vera – non un semplice cessate il fuoco – potrà mai essere costruita se non nella verità e nella giustizia, per rispetto dei morti e per il bene dei vivi». Di qui la richiesta: «Le armi tacciano, in Israele e in Palestina come ovunque nel mondo», e «tornino a farsi strada la diplomazia, il dialogo e il coraggio del riconoscimento reciproco».

Prima ancora, «è necessario quel “disarmo dei cuori e delle parole” a cui ci richiama Papa Leone XIV e che è stato invocato dal grande popolo della pace riunito ieri nel cammino da Perugia ad Assisi». La tesi è che «solo da questo disarmo interiore potrà nascere un cammino di pace giusta e duratura, capace di restituire all’umanità intera la fiducia nella convivenza, nella speranza e nella dignità di ogni persona».

14 ottobre 2025

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