Servizi > Feed-O-Matic > 675249 🔗

Martedì 14 Ottobre 2025 12:10

Papa Leone al Quirinale: «Forte legame tra la Sede di Pietro e il popolo italiano»



Prima visita ufficiale, per Prevost, su invito del presidente Mattarella. Il richiamo allo scenario internazionale e all'impegno per la pace, ma anche la tutela della famiglia e della vita, la cura della casa comune, le sfide dell'accoglienza e dell'integrazione

L'articolo
Papa Leone al Quirinale: «Forte legame tra la Sede di Pietro e il popolo italiano»
proviene da
RomaSette
.

#apertura #in italia #papa #papa leone xiv #sergio mattarella
leggi la notizia su RomaSette





Una visita per esprimere una volta di più il profondo legame tra l’Italia e la Santa Sede. Papa Leone XIV si è recato oggi, 14 ottobre, in visita ufficiale al Quirinale, su invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come aveva già fatto, ultimo in ordine di tempo, il predecessore Francesco il 10 giugno 2017. «Come vescovo di Roma e Primate d’Italia, per me è significativo rinnovare, con questa visita, il forte legame che unisce la Sede di Pietro al popolo italiano, che Lei rappresenta», ha esordito il pontefice rivolto al capo dello Stato. Leone ha voluto ringraziare le autorità italiane sia per quanto fanno «in occasione di vari e impegnativi eventi ecclesiali con baricentro a Roma e risonanza universale», soprattutto per il Giubileo, sia per lo sforzo profuso «nella circostanza della morte del mio venerato predecessore, Papa Francesco», e del successivo conclave.

Il corteo papale ha attraversato il cuore di Roma fino alla residenza del presidente, che lo ha accolto nel cortile. Dopo i colloqui privati tra Leone e Mattarella nello studio alla Vetrata e tra le due delegazioni, alla presenza della premier Giorgia Meloni, e lo scambio di doni, si sono tenuti i discorsi ufficiali nel salone delle feste. Mattarella ha sottolineato «il legame imprescindibile tra Santa Sede e Italia» e nel suo discorso ha fatto riferimento soprattutto agli scenari di guerra nel mondo, in particolare Medio Oriente e Ucraina, e ha evidenziato come in occasione dell’«Anno Santo un gran numero di persone di buona volontà guardano all’autorità morale della Santa Sede» e vi trovano «motivi per mantenere viva la speranza in tempi di grande difficoltà».

Il presidente ha richiamato la crisi del multilateralismo «progressivamente accantonato», con istituzioni indebolite e non in grado di affrontare le crisi internazionali. Ma ha soprattutto sottolineato la necessità di una «pace vera che risiede nell’animo dei popoli, altrimenti cova un rancore pronto a divampare nuovamente alla prima occasione». Mattarella ha anche messo in guardia dal rischio di assuefarsi alle tragedie che ci circondano e ha ricordato la responsabilità dei politici nel «rifuggire l’esaltazione dei contrasti». Quindi ha fatto riferimento all’esortazione di Papa Leone «Dilexi te» per ribadire l’alleanza al servizio del bene comune e ha riconosciuto il ruolo della Chiesa nel rafforzamento dell’unità nazionale.
 
Il Papa si è soffermato su vari temi: tra gli altri, pace, tutela della famiglia e della vita, cura della casa comune, accoglienza e integrazione ma senza «tagliare» le proprie radici storiche e culturali. Ha citato Francesco e in particolare la bolla di indizione del Giubileo per sottolineare la distinzione di ruoli nella reciproca collaborazione: «Penso che la bella sinergia e collaborazione che stiamo vivendo in questi giorni – ha detto – costituisca già da sé un segno di speranza per tutti coloro che con fede vengono a varcare la Porta Santa e a pregare sulle tombe di Pietro e degli Apostoli. Tra pochi anni celebreremo il centenario dei Patti Lateranensi. A maggior ragione mi sembra giusto ribadire, in proposito, quanto sia importante la reciproca distinzione degli ambiti, a partire dalla quale, in un clima di cordiale rispetto, la Chiesa Cattolica e lo Stato italiano collaborano per il bene comune, a servizio della persona umana, la cui dignità inviolabile deve sempre stare al primo posto nei processi decisionali e nell’agire, a tutti i livelli».

Leone si è poi soffermato sullo scenario internazionale: «Come purtroppo appare evidente, viviamo tempi in cui, assieme a tanti segni di speranza, molte sono le situazioni di grave sofferenza che feriscono l’umanità a livello mondiale e richiedono risposte urgenti e al tempo stesso lungimiranti. Il primo impegno che, in proposito, desidero richiamare è quello per la pace». Citando le «forti e profetiche le parole dei miei predecessori», il pontefice ha invitato a guardare «i volti di quanti sono travolti dalla ferocia irrazionale di chi senza pietà pianifica morte e distruzione. Rinnovo, pertanto, l’appello accorato affinché si continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e perché sempre più si coltivino e si promuovano i principi di giustizia, di equità e di cooperazione tra i popoli che ne sono irrinunciabilmente alla base. In merito – ha aggiunto -, esprimo il mio apprezzamento per l’impegno del governo italiano in favore di tante situazioni di disagio legate alla guerra e alla miseria, in particolare nei confronti dei bambini di Gaza, anche in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù». Il Papa ha anche sottolineato il comune impegno di Italia e Santa Sede a favore del multilateralismo.

Nelle parole del pontefice anche il riferimento al prossimo anniversario dell’ottavo centenario della morte di san Francesco, che «ci offre l’occasione per porre un accento sull’urgente questione della cura della “casa comune”». Altro tema toccato nel discorso, il drammatico fenomeno della denatalità: «Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti. “Padre”, “madre”, “figlio”, “figlia”, “nonno”, “nonna” – ha continuato -, sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano naturalmente sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l’importanza di garantire a tutte le famiglie il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità. Facciamo tutto il possibile per dare fiducia alle famiglie, soprattutto alle giovani famiglie – ha esortato -, perché possano guardare serenamente al futuro e crescere in armonia. In questo quadro si inscrive la fondamentale importanza, a ogni livello, del rispetto e della tutela della vita, in tutte le sue fasi, dal concepimento all’età avanzata, fino al momento della morte».

Il Papa ha espresso gratitudine per l’assistenza ai migranti, sollecitando «una costruttiva integrazione» ma continuando ad «amare e comunicare la propria storia e cultura, con i suoi segni e le sue espressioni: più si riconosce e si ama serenamente ciò che si è, più è facile incontrare e integrare l’altro senza paura e a cuore aperto. In proposito – ha osservato -, c’è una certa tendenza, in questi tempi, a non apprezzare abbastanza, a vari livelli, modelli e valori maturati nei secoli che segnano la nostra identità culturale, addirittura a volte pretendendo di cancellarne la rilevanza storica e umana. Non disprezziamo ciò che i nostri padri hanno vissuto e ciò che ci hanno trasmesso, anche a costo di grandi sacrifici. Non lasciamoci affascinare da modelli massificanti e fluidi – ha esortato -, che promuovono solo una parvenza di libertà, per rendere poi invece le persone dipendenti da forme di controllo come le mode del momento, le strategie di commercio o altro. Avere a cuore la memoria di chi ci ha preceduto, far tesoro delle tradizioni che ci hanno portato a essere ciò che siamo è importante per guardare al presente e al futuro con consapevolezza, serenità, responsabilità e senso di prospettiva».

In conclusione, l’invito a tutti gli italiani a lanciarsi nell’avventura di riscoprire la bellezza e la ricchezza del Paese «per attingervi speranza e affrontare con fiducia le sfide presenti e future».

14 ottobre 2025

L'articolo
Papa Leone al Quirinale: «Forte legame tra la Sede di Pietro e il popolo italiano»
proviene da
RomaSette
.

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI