La colonna di aiuti umanitari colpita dalle bombe russe. Nessun morto né feriti. Il ministro degli Esteri Tajani: presente anche un funzionario italiano, «rimasto fortunatamente illeso»

L'articolo proviene da .

Le autorità locali rassicurano: non ci sono stati né morti né feriti nel bombardamento russo che ieri, 14 ottobre, ha colpito un convoglio di aiuti umanitari delle Nazioni Unite, nel sud dell’Ucraina. Dall’Onu parlano comunque di attacco «totalmente inaccettabile». Sul convoglio anche un funzionario italiano, «rimasto fortunatamente illeso», riferisce il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ribadendo anche lui che «gli attacchi sui civili, sugli ospedali e ora sugli operatori umanitari sono inaccettabili».

L’attacco al convoglio, composto da quattro camion, è avvenuto nella cittadina di Bilozerka, nella regione di Kherson, pochi chilometri a ovest del fiume Dnipro. La sponda occidentale, appunto, è controllata dalle truppe ucraine e quella orientale dai russi. Si tratta di un campo di battaglia dove quasi ogni giorno avvengono bombardamenti reciproci. Il governatore della regione Oleksandr Prokudin ha parlato di un attacco deliberato, accusando le forze di Mosca di «terrorismo», aggiungendo che un veicolo del convoglio si è incendiato e un altro è stato gravemente danneggiato.

Sui mezzi c’erano 800 pacchi individuali «contenenti beni di prima necessità per anziani, donne e ragazze» di questa regione, dove molti residenti, specie anziani, «non possono muoversi a causa dei droni e dei bombardamenti e dipendono perciò dagli aiuti umanitari per sopravvivere», ha riferito all’agenzia Afp Jacqueline Mahon, funzionaria del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa).

Sempre in questa regione, la Procura ucraina ha denunciato l’uccisione di tre civili (due donne e un uomo) a causa di bombardamenti di artiglieria russi. Nella regione russa di Kursk, invece, il governatore ha accusato gli ucraini di avere ucciso una donna colpendo con un drone un’auto nel villaggio di Beltsa. Il Cremlino ha intanto fatto sapere che “accoglie con favore” l’annuncio fatto il 13 ottobre alla Knesset dal presidente Usa Donald Trump di volersi concentrare sui negoziati per risolvere il conflitto ucraino, dopo l’accordo per Gaza.

Resta però in bilico la questione dell’eventuale fornitura da parte di Washington a Kiev dei missili da crociera Tomahawk, che con il loro raggio d’azione di 2.500 chilometri sono capaci di arrivare su Mosca, San Pietroburgo e un alto numero di obiettivi strategici. Trump, che ha evocato la possibilità di inviarli per fare pressione sul presidente russo Putin, ne discuterà con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un incontro programma venerdì a Washington.

15 ottobre 2025

 

L'articolo proviene da .