Mercoledì 15 Ottobre 2025 18:10
Intelligenza Artificiale e Realtà Virtuale: la maturazione tecnologica degli italiani tra il 2024 e il 2025. Presentato l’Osservatorio ANGI Ricerche alla IV edizione dell’AI & VR Festival
Durante la IV edizione dell’AI & VR Festival Multiverse World, promosso da ANGI – Associazione...
#attualità #ai & vr festival 2025 #angi giovani innovatori #angi ricerche #cultura tecnologica #gabriele ferrieri #innovazione sostenibile #intelligenza artificiale #lab21 #osservatorio ai #realtà virtuale #roberto baldassari #torino innovazione #transizione digitale
leggi la notizia su RomaDailyNews
Durante la IV edizione dell’AI & VR Festival Multiverse World, promosso da ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori e svoltosi il 13 e 14 ottobre al Museo Nazionale del Cinema, è stato presentato l’Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale e Realtà Virtuale, realizzato da ANGI Ricerche in collaborazione con Lab21. L’iniziativa, frutto di un’analisi demoscopica approfondita, evidenzia l’evoluzione nella percezione degli italiani verso AI e VR, mostrando una transizione verso una cultura tecnologica più integrata e consapevole. L’evento ha registrato migliaia di partecipanti, confermando Torino come hub dell’innovazione nazionale.
«Anche quest’anno, nella quarta edizione, i dati raccolti e analizzati da LAB21 per l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori, mostrano come l’innovazione, la transizione digitale ed ecologica, il rapporto con i megatrend, la ricerca del lavoro e quali siano le caratteristiche per essere un’impresa innovativa – spiega il Prof. Roberto Baldassari, Direttore generale dell’istituto demoscopico LAB21 e Direttore del Comitato Scientifico ANGI.
Nel passaggio dal 2024 al 2025, la percezione dell’intelligenza artificiale come forza di trasformazione del mondo del lavoro è cresciuta di oltre 7 punti percentuali. Se nel 2024 prevaleva ancora una visione “potenziale” dell’AI, oggi emerge la consapevolezza che essa sia già parte integrante dei processi produttivi e decisionali. Il dato più marcato è l’aumento di quanti ritengono che l’impatto maggiore sarà sul lavoro (dal 56% al 63%), rispetto alla vita privata (in lieve calo, dal 44% al 37%). Tale spostamento riflette una normalizzazione cognitiva del fenomeno: l’AI non è più percepita come un’entità esterna, ma come un agente operativo interno al tessuto economico e professionale.
Rispetto all’edizione precedente, la sanità pubblica registra un incremento di fiducia di 10 punti percentuali, consolidandosi come uno dei campi di applicazione più riconosciuti e apprezzati dell’intelligenza artificiale. Cresce anche l’interesse per l’educazione e la formazione (+6 punti), probabilmente alimentato dall’esperienza post-pandemica e dalla progressiva diffusione di piattaforme adaptive learning e assistenti didattici basati su AI. In calo, invece, le aspettative sul ruolo dell’AI nella sicurezza e sorveglianza (-5 punti), segno di una maggiore sensibilità verso i rischi di abuso tecnologico e privacy.
Tra 2024 e 2025, si riduce leggermente (−4 punti) la quota di chi individua nel “costo delle tecnologie” la principale barriera all’adozione dell’AI nelle aziende, mentre aumenta di 8 punti la percezione della mancanza di competenze specialistiche come fattore critico. Ciò segnala un’evoluzione del discorso pubblico: l’ostacolo non è più economico ma culturale, centrato sul deficit di capitale umano digitale.
L’aspetto più significativo sul piano socio-psicologico è l’aumento, pari a +9 punti, delle preoccupazioni per l’uso improprio dei dati e la perdita di controllo umano sui processi decisionali automatizzati. Diminuisce invece la paura della “scomparsa dei posti di lavoro” (−6 punti), a conferma che l’AI viene ormai vista come strumento di supporto e non di sostituzione. Questo passaggio cognitivo segna un’evoluzione del dibattito pubblico verso la maturità etica e la responsabilità d’uso delle tecnologie emergenti.
La realtà virtuale (VR) registra tra 2024 e 2025 un incremento netto di interesse: gli intervistati che si dichiarano “entusiasti” delle sue applicazioni salgono dal 41% al 52% (+11 punti). In particolare, cresce la fiducia nel potenziale della VR in ambito formativo (+9 punti) e aziendale (+7 punti), con applicazioni che vanno dalla formazione immersiva ai processi di co-design. Parallelamente, emergono preoccupazioni etiche nuove, in aumento di 6 punti, legate alla manipolazione percettiva e al rischio di dipendenza cognitiva.
L’analisi comparativa mostra un’Italia in transizione verso una cultura tecnologica più integrata, meno difensiva e più orientata alla partecipazione consapevole. Come sottolinea il Prof. Baldassari, «l’innovazione non è un processo tecnico, ma un percorso sociale e cognitivo. La sfida per il Paese è costruire una governance dell’innovazione che unisca crescita economica, sostenibilità e valori democratici». L’aumento delle fiducie nei campi della sanità, dell’educazione e della realtà virtuale dimostra che gli italiani stanno entrando nella fase della familiarizzazione tecnologica, dove AI e VR non sono più promesse, ma infrastrutture della vita quotidiana.»
Gabriele Ferrieri, Presidente ANGI, ha commentato: “La presentazione dell’Osservatorio durante il Festival rappresenta un milestone per ANGI Ricerche: questi dati non solo fotografano l’evoluzione della società italiana verso l’AI e la VR, ma guidano le nostre azioni future per promuovere un’innovazione inclusiva e sostenibile. In un’edizione record del Festival, con partner istituzionali come Parlamento Europeo e Rai Cinema, e il sostegno di Compagnia di San Paolo, CRT e ANFIR, ribadiamo il nostro impegno a connettere generazioni e settori per un’Italia digitale competitiva.”