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Venerdì 17 Ottobre 2025 10:10

Attentato a Sigfrido Ranucci, esplosione sotto casa del giornalista di Report: rafforzata la scorta

L’ordigno è esploso a Pomezia, distruggendo due auto e danneggiando un’abitazione. Solidarietà unanime dal mondo...

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L’ordigno è esploso a Pomezia, distruggendo due auto e danneggiando un’abitazione. Solidarietà unanime dal mondo politico e delle istituzioni.

Paura nella serata di giovedì 16 ottobre a Pomezia, dove un ordigno è esploso davanti all’abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione Report su Rai 3. La deflagrazione, avvenuta intorno alle 22 nella zona di Campo Ascolano, ha distrutto una delle sue auto e danneggiato gravemente un altro veicolo di famiglia, oltre a colpire la facciata di un edificio vicino.

Secondo quanto riferito dallo stesso Ranucci, poco prima dell’esplosione la figlia era passata nei pressi del parcheggio: «Poteva ucciderla», ha dichiarato il giornalista, sottolineando la violenza dell’attentato.

Sul posto sono intervenuti immediatamente Carabinieri, Digos, Vigili del Fuoco e gli uomini della Polizia Scientifica per i rilievi e la messa in sicurezza dell’area. La Procura di Velletri ha aperto un fascicolo d’inchiesta per attentato con finalità intimidatorie, mentre il Prefetto di Roma è stato informato dei fatti.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha definito l’episodio «un gesto vigliacco e gravissimo, un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della democrazia». Il titolare del Viminale ha inoltre disposto un rafforzamento immediato delle misure di sicurezza per Ranucci e la sua famiglia.

L’attentato ha provocato una vasta ondata di solidarietà bipartisan.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha espresso vicinanza al conduttore:

“Un gesto vile e inaccettabile. Chi colpisce un giornalista colpisce la democrazia. Mi auguro che sia fatta al più presto piena luce su questo inquietante episodio.”

Parole analoghe sono arrivate dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che ha definito l’atto «un attacco diretto alla libertà di stampa e ai valori democratici».

Anche esponenti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e delle organizzazioni sindacali hanno condannato l’accaduto. La consigliera regionale Emanuela Droghei (PD) ha sottolineato come l’attentato “richiami tutti a una riflessione profonda sul ruolo del giornalismo d’inchiesta”, mentre il gruppo capitolino del M5S ha invitato a “difendere la libertà di informazione come presidio della democrazia”.

Il segretario della Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, ha aggiunto:

“Davanti a un fatto così grave e sconvolgente, non può calare il silenzio. Serve una mobilitazione a sostegno del giornalismo libero e indipendente.”

Sigfrido Ranucci, 62 anni, è uno dei volti più noti del giornalismo d’inchiesta italiano. Dal 2017 è al timone di Report, trasmissione di approfondimento della Rai che da oltre venticinque anni si occupa di corruzione, poteri economici e trasparenza nella pubblica amministrazione.

Negli ultimi mesi il giornalista aveva ricevuto diverse minacce e intimidazioni, circostanza che rende l’episodio ancora più grave agli occhi delle autorità e delle organizzazioni per la tutela della libertà di stampa.

Gli inquirenti stanno ora ricostruendo le dinamiche dell’attentato attraverso l’analisi dei filmati di videosorveglianza della zona e la perizia sui residui dell’esplosivo. Non si esclude alcuna pista, compresa quella legata all’attività professionale di Ranucci.

Il gesto, che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche, riporta al centro il tema della sicurezza dei giornalisti e della necessità di garantire loro protezione effettiva nello svolgimento del diritto-dovere di informare.

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