Venerdì 17 Ottobre 2025 12:10
Abusi: la Chiesa italiana al lavoro per una «cultura della tutela a più livelli»


Dopo il Rapporto della Pontificia Commissione, la Cei precisa i dati dell'Italia: 184 diocesi coinvolte, 103 centri attivi, 42mila persone formate. Zuppi: «Cammino inarrestabile e condiviso»
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All’indomani del II Rapporto della Pontificia Commissione per la tutela dei minori sulle politiche e le procedure della Chiesa per la tutela, dalla Conferenza episcopale italiana arriva una precisazione sui dati e sull’impegno della rete italiana. I dati del Rapporto infatti «sono stati tratti da incontri facoltativi presso la Pontificia Commissione e che fanno riferimento alla visita ad limina svolta nel 2024: dati, dunque, non affatto esaustivi».
Nella nota Cei si ricorda la III Rilevazione sulle attività dei Servizi territoriali per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, che prende in esame il biennio 2023-2024, ed è basata sul metodo della participatory action research, con il coinvolgimento di 184 diocesi (il 94,2% del totale), 16 servizi regionali e 103 Centri di ascolto attivi, per evidenziare che «tutte le regioni e tutte le diocesi italiane si sono dotate di un Servizio diocesano o interdiocesano per la tutela, così da svolgere un servizio di presidio e di formazione capillarmente distribuito. Di tutto questo lavoro
il Rapporto non rende conto
».I Centri diocesani – «come la Commissione ha espressamente riconosciuto» – godono della presenza di «professionalità formate e competenti quando si tratta di ascolto e accoglienza delle vittime o di familiari: sorti sul territorio, sono in un numero circoscritto proprio per poter contare su personale qualificato e costantemente aggiornato». Per accompagnare la formazione, online e in presenza, nelle prossime settimane, anticipano dalla Cei, saranno presentati due strumenti operativi destinati agli operatori ed elaborati per uniformare le procedure a livello nazionale.
«La formazione resta un impegno rigoroso e costante – rimarca il segretario generale Cei Giuseppe Baturi -. Nel 2024 sono stati realizzati 781 incontri, con 22.755 partecipanti, tra cui operatori pastorali, sacerdoti, religiosi, educatori e membri di associazioni; sommando i partecipanti agli incontri del 2023 si arriva a un totale di 42.486 persone raggiunte e formate in due anni». L’arcivescovo sottolinea anche il valore dei rapporti con la società civile. «Tra le collaborazioni avviate a livello nazionale, si evidenzia la partecipazione all’Osservatorio contro la pedofilia e pedopornografia, contribuendo alla stesura delle schede di azione del Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso dello sfruttamento sessuale dei minori». Una collaborazione, risulta dalla III Rilevazione, che è in crescita anche a livello locale, passando dal 13,1 % nel 2023 al 18,3% nel 2024, in termini di iniziative promosse con associazioni e organismi non ecclesiali, così come la partecipazione a Tavoli presso le istituzioni civili.
Dalla Conferenza dei vescovi ricordano infine l’accordo siglato il 28 ottobre 2022 con
Pontificia Commissione per la tutela dei minori
per un progetto “Memorare”, volto a promuovere un impegno comune sempre più incisivo nel combattere gli abusi sessuali all’interno della Chiesa. «Alla base c’è la condivisione di un approccio integrale e delle buone prassi adottate dalla Chiesa in Italia per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Tale accordo prevede aggiornamenti regolari – dalla Cei a livello nazionale e dalla Pontificia Commissione a livello universale – sulle iniziative di tutela e di salvaguardia dei minori e delle persone vulnerabili», spiegano. Contemplato nell’intesa anche «uno scambio di competenze e professionalità, legate alle buone prassi, al fine di creare una rete globale di Centri per l’accoglienza, l’ascolto e la guarigione delle vittime, secondo gli standard internazionali individuati dalla Commissione e sul modello di quelli già diffusi nelle diocesi italiane».A tirare le conclusioni è il cardinale presidente della Conferenza dei vescovi italiani Matteo Zuppi. «Con tutte queste azioni, e altre ancora, quali ad esempio lo studio pilota – afferma -, stiamo operando – e per questo esprimiamo un sincero ringraziamento alla presidente Chiara Griffini e a tutto il
Servizio nazionale per la tutela dei minori
– per promuovere una cultura della tutela a più livelli, anche sociale, e contrastare ogni forma di abuso. In tutte le Chiese locali c’è la ferma consapevolezza che questo sia un cammino inarrestabile», assicura.17 ottobre 2025
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