Questa Lazio oggi non aveva la forza fisica per vincere, ma ha avuto la enorme forza d’animo che le ha permesso di uscire indenne dall’assedio dell’Atalanta. Un punticino guadagnato a Bergamo vale molto, perché ha dimostrato che i biancocelesti ora sono in grado di lottare a armi pari anche con le squadre più forti.

E tutto questo è successo in una partita cominciata con la sfortunata perdita di una colonna come Cancellieri, uscito al 22’ per un problema muscolare, sostituito dal redivivo Isaksen.

Nel primo tempo, per la verità, l’iniziativa del gioco è stato dei romani, che non sono tuttavia riusciti a impensierire Carnesecchi. Più che pensare a infastidire Provedel, i bergamaschi per i primi 45 minuti hanno spinto gli ospiti a correre di qua e di là puntando a fiaccarne le energie.

Cambia tutto nella ripresa. I padroni di casa danno il via all’assalto alla baionetta, non riuscendo tuttavia a concludere in modo positivo le loro incessanti e pericolose azioni, trovando davanti a loro il muro insuperabile della difesa romana, con Gila e Romagnoli eroi d’ogni duello e con Provedel paratutto, anche con la complicità di un palo intervenuto in extremis a impedire che una beffa di Zappacosta punisse la Lazio.

Un punto guadagnato che porta la più antica squadra della capitale a otto punti, uno in più della metà dei rivali giallorossi, sconfitti in casa dall’Inter e rimasti in testa alla classifica insieme ai milanesi e al Napoli a quota quindici. Tranquilli, nel prossimo turno la Lazio ospiterà la Juventus. Se giocherà come oggi… chissà! (Bruno Cossàr)