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Martedì 21 Ottobre 2025 09:10

Diocesi, laboratorio di sinodalità



Il cardinale vicario illustra le linee pastorali, già presentate nei settori. «Non c’è una formula che viene calata dall’alto, ma tutto avviene dentro un ascolto reciproco e con una crescente profondità». Il richiamo all'assemblea del 19 settembre con il Papa

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«Se tu conoscessi il dono di Dio!». Con questa esclamazione Gesù si rivolge alla donna Samaritana incontrata al pozzo all’inizio di un dialogo molto intenso in cui, attorno al tema dell’acqua, gradualmente si arriva alla scoperta di un Dio che si fa dono. Il nostro Vescovo, Papa Leone XIV, lo scorso 19 settembre ha consegnato alla sua diocesi le linee pastorali per l’anno appena iniziato e lo ha fatto dentro la cornice del brano del Vangelo di Giovanni, al capitolo 4. “Se tu conoscessi il dono di Dio!” diventa per il nostro tempo Parola che ancora orienta la ricerca, la riscoperta della fede, la meraviglia di fronte a un Padre che vuole fare di tutti noi una «sorgente che zampilla per la vita eterna»; diventa possibilità di essere al tempo stesso comunità che accoglie il donarsi di Dio e che si fa dono per gli uomini e le donne di oggi.

A partire dal documento finale del Sinodo della Chiesa universale, il Santo Padre ci ha invitato ad essere una Chiesa che intravede nella sinodalità il modo in cui abitare questo tempo complesso e difficile per tutta la comunità dei credenti. Sinodalità che si fa ascolto di Dio e dei fratelli, discernimento attento, intelligente, profondo per comprendere cosa dice Dio oggi attraverso i segni dei tempi e che lentamente porta ad assumere scelte condivise dentro una corresponsabilità che accoglie tutti, pur nella differenza di ministeri e carismi. Esattamente arrivano nell’incontro della Samaritana. Non c’è una formula che viene calata dall’alto, ma tutto avviene dentro un ascolto reciproco e con una crescente profondità. Gesù fa suo il bisogno della donna, condividendo l’esigenza dell’acqua, poi si scopre che c’è un’altra acqua che viene evocata e scoperta; l’interlocutrice si sente pienamente coinvolta e diventa strumento di evangelizzazione per tutti i suoi conterranei.

Il Papa ha chiesto alla diocesi di diventare un laboratorio di sinodalità perché questa si vive lavorando tutti insieme, scommettendo sul fatto che nella comunione saremo fedeli al mandato di Dio. Abbracciata la sinodalità come stile e come metodo dell’essere Chiesa, Papa Leone XIV ha chiesto anche di esercitarsi concretamente in essa attraverso quattro piste molto concrete: iniziazione cristiana in vista dell’evangelizzazione; giovani e famiglie; formazione a tutti i livelli; organismi di partecipazione. Ognuna di queste macro aree è stata letta partendo dalla situazione attuale (luci e ombre) con l’intento preciso di abbracciarle come questioni vitali per il presente e per il futuro della Chiesa di Roma.

Subito dopo l’incontro con il Santo Padre e con i vari organismi di partecipazione diocesani (Consiglio episcopale, Consiglio presbiterale e Consiglio dei prefetti, Equipe sinodale diocesana) ci siamo confrontati per riflettere sul discorso del Santo Padre e per tradurlo in una proposta pastorale da offrire a tutta la diocesi. Così lo scorso 6 ottobre, all’interno delle assemblee di settore è stato presentato il testo che guiderà il nostro cammino e il nostro lavoro durante l’anno in corso.

Adesso si tratta di arrivare all’opera sapendo che per le ambizioni indicate dal Santo Padre non esistono ricette magiche o miracolistiche ma solo l’impegno a fermarsi per pregare, riflettere, studiare le varie domande coltivando l’ascolto reciproco, iniziare a sperimentare strade nuove e inedite, verificarle passo passo per assumerle in modo comunitario. Nel dialogo con la Samaritana c’è un dettaglio che annota l’evangelista Giovanni. Quasi alla fine la donna lascia la brocca al pozzo e corre dai suoi amici a raccontare ciò che le è accaduto. Quando l’incontro con il Signore Gesù tocca realmente la nostra vita accade sempre così: mettiamo da parte i nostri bisogni o le nostre prospettive e diventiamo messaggeri della Buona Notizia. Raccogliendo le indicazioni puntuali del nostro Vescovo speriamo di imitare la Samaritana e di essere una comunità sinodale e missionaria che si scopre misteriosamente «sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4,13). (* cardinale vicario della diocesi di Roma)

21 ottobre 2025

Il documento presentato nei settori Reina: «Non c’è una formula che viene calata dall’alto, ma tutto avviene dentro un ascolto reciproco e con una crescente profondità»

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