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Mercoledì 22 Ottobre 2025 10:10

Tratta: aumentano, nel mondo, vittime e condanne



Reso noto il report 2025 del Dipartimento di Stato Usa. Donne e ragazze sono il 61% del totale. In netto aumento i casi di sfruttamento lavorativo (42%). In Europa nel 2023 10.793 vittime, pari al +6,9%

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Un fenomeno in costante crescita, anche se con numeri ancora largamente sottostimati rispetto alla reale portate del problema. Il report 2025 del Dipartimento di Stato Usa sul traffico di esseri umani fa il punto su cifre e analisi, evidenziando che aumentano nel mondo le condanne per tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo, ma resta ampio il divario nella protezione e identificazione delle vittime.

Secondo i dati più recenti, condivisi anche dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), le vittime identificate nel 2022 sono aumentate del 25% rispetto al 2019, con una tendenza in ulteriore crescita nel 2023. Le donne e le ragazze rappresentano il 61% del totale. In netto aumento anche i casi di sfruttamento lavorativo (42%), che per la prima volta superano quelli a scopo sessuale (36%). Tuttavia, il 72% delle condanne resta legato allo sfruttamento sessuale. In Europa, nel 2023 sono state registrate 10.793 vittime (+6,9%), mentre in Italia il Piano nazionale antitratta 2022-2025 punta a rafforzare prevenzione, protezione e cooperazione tra istituzioni e società civile, con particolare attenzione a donne e minori. Le stime globali di Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), da Walk Free e dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) relative al 2021 indicano che ogni giorno 49,6 milioni di persone vivono in situazioni di schiavitù moderna, costrette a lavorare contro la loro volontà (27,6 milioni) o costrette a sposarsi (22 milioni,). E il problema sta peggiorando. I dati del 2021 mostrano circa 10 milioni di uomini, donne e bambini in più costretti a lavorare o sposarsi nel periodo successivo alla pubblicazione delle stime precedenti nel 2017.

Ancora, le stime indicano inoltre che le situazioni di schiavitù moderna non sono affatto transitorie: la prigionia nel lavoro forzato può durare anni, mentre nella maggior parte dei casi il matrimonio forzato è una condanna a vita. «La schiavitù moderna è l’antitesi stessa della giustizia sociale e dello sviluppo sostenibile», dichiarano da Walk Free. Parla di «orribile piaga che continua a crescere nell’indifferenza generale» anche suor Carla Venditti, delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù, impegnata da anni tra Roma e l’Abruzzo nel reinserimento di giovani donne vittime di tratta. «Dietro a ogni numero c’è una persona, una storia spezzata, una dignità calpestata – afferma -. In strada incontriamo ragazze sempre più giovani, ingannate o costrette con la violenza. La pandemia ha aggravato tutto questo».

La religiosa non ha dubbi: «Come Chiesa e società civile dobbiamo lavorare insieme per spezzare le catene di questo mercato disumano». È quello che si fa nella Casa Oasi Madre Clelia, ad Avezzano, dove le giovani accolte trovano «una vera famiglia, dove iniziare una nuova vita nello spirito e nel lavoro», riferisce suor Carla, aggiungendo che il Giubileo rappresenta «un’occasione di conversione profonda: dalla cultura dello scarto alla cultura della misericordia e della fraternità. Quando strappiamo una ragazza dalla strada, non salviamo solo un corpo, ma ridiamo speranza a un’anima ferita. Ogni rinascita è un miracolo della misericordia».

22 ottobre 2025

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