Mercoledì 22 Ottobre 2025 16:10
Voci dall’Ucraina: «Fate finire la guerra il più presto possibile»
Da Kharkiv l'appello di suor Oleksa, raccolto dal Sir, dopo l'attacco russo con droni che ha colpito un asilo privato, ferendo alcuni bambini. «Molti sono nati e cresciuti in guerra. Non è giusto»
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Dopo l’attacco russo nella notte tra 21 e 22 ottobre, che ha colpito anche un asilo privato a Kharkiv, ferendo alcuni bambini, l’agenzia Sir rilancia l’appello di suor Olexia Pohranychna: «Ai potenti del mondo, noi gridiamo: fate finire la guerra il più presto possibile!». La religiosa è stata raggiunta al telefono mentre si trova fuori città con un gruppo di bambini piccoli e mamme. Le notizie li hanno raggiunti lì. «Per fortuna – racconta la religiosa – i bambini sono riusciti a scendere nel rifugio sotterraneo, ma le esplosioni erano fortissime. Anche le educatrici, tutti, si sono spaventati tantissimo. La Russia non si ferma mai, sta causando disastri uno dopo l’altro».
Suor Olexia racconta una guerra che non si ferma davanti a niente, colpendo anche i più piccoli, che ci «vivono dentro». L’infanzia, riflette, «è quella fase della vita in cui i bambini dovrebbero correre, giocare, ballare, uscire senza paura. Invece vivono con la paura dentro. Quando sentono il rumore dei droni, si spaventano. Quando vanno a dormire la sera, temono di doversi svegliare al suono degli allarmi. Hanno sempre paura che possa succedere qualcosa. Spesso i bambini mi chiedono: Hai sentito l’esplosione? Hai avuto paura?. Io rispondo di sì, e loro mi guardano e mi dicono: “Anch’io ho avuto paura”».
All’agenzia Sir che chiede cosa direbbero questi bambini ai grandi della terra oggi, la religiosa risponde senza esitazione: «Direbbero che vogliono che la guerra finisca. Direbbero: vogliamo vivere in pace, tranquilli, gioiosi, senza la paura che possa arrivare un missile o una bomba o che qualcosa esploda anche mentre giochiamo. Questo è il messaggio dei bambini ai grandi della terra: che la guerra finisca il prima possibile. Anche noi vogliamo vivere a casa nostra, andare sereni a dormire senza la paura che una sirena ci possa svegliare. I potenti del mondo giocano. Ma in mezzo ci sono persone che non c’entrano niente. Ci sono bimbi che non ricordano come era la vita quando c’era la pace, perché sono nati e cresciuti in tempo di guerra. E tutto questo non è giusto».
22 ottobre 2025
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