Mercoledì 22 Ottobre 2025 17:10
El Fasher (Sudan): a ottobre uccisi 17 bambini


La denuncia di Save the Children, mentre la città vive il 18° mese di assedio. Attualmente sono circa 130mila i piccoli bloccati qui in condizioni disperate. «La violenza è ingiustificabile»
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Save the Children torna ad accendere i riflettori sulla situazione del Sudan. Sulla città di El Fasher, in particolare, al 18° mese di assedio, dove «nel mese di ottobre almeno 17 bambini sono stati uccisi e altri 22 feriti. Dati, questi, che arrivano dai report sulle vittime del Sudan Doctor’s Network – un gruppo di professionisti medici che monitora il conflitto -, secondo i quali a ottobre complessivamente almeno 115 civili sono stati uccisi e altri 102 feriti nel corso di sei attacchi alla città assediata.
Nell’analisi di Save the Children, «tutte le vittime minorenni hanno perso la vita durante una serie di attacchi al centro di sfollamento Dar al-Arqam a El Fasher l’11 ottobre, quando 9 bambine e 8 bambini, incluso un neonato di appena sette giorni, sono stati uccisi. Secondo fonti locali – proseguono dall’organizzazione -, la maggior parte di loro è morta a causa delle fiamme che hanno avvolto le roulotte in cui vivevano, mentre altri sono rimasti intrappolati sotto strutture crollate a causa dell’incendio che ha devastato il sito». Ancora, «sette dei bambini feriti sono stati coinvolti in un attacco in un quartiere civile il 6 ottobre, in cui hanno perso la vita 13 persone e altre 19 sono rimaste ferite. Tra le vittime c’era anche una donna incinta».
Attualmente, riferiscono, sono circa 130mila i bambini bloccati a El Fasher, «in condizioni disperate, segnate da frequenti attacchi violenti, fame estrema, mancanza di acqua potabile e carenza di medicinali. Fornire assistenza alle popolazioni colpite è estremamente complesso a causa delle forti limitazioni al movimento all’interno e all’esterno della città». Nelle parole di Abdiladif Mohamed, direttore di Save the Children in Sudan, «nessun bambino dovrebbe essere ucciso o ferito in un conflitto. La violenza, che sia intenzionale o per negligenza nei confronti dei minori, o gli attacchi ai luoghi in cui dovrebbero sentirsi al sicuro, è ingiustificabile. Tutte le parti devono proteggere i bambini e rispettare il diritto internazionale umanitario: è un dovere nei confronti di ogni bambino».
Nelle ultime settimane, informa Mohamed, «le scuole, le strutture sanitarie e i centri di sfollamento a El Fasher sono stati ripetutamente colpiti, aggravando una situazione già critica. Le comunità in alcune zone del Darfur settentrionale stanno affrontando condizioni simili alla carestia, con fame diffusa e livelli crescenti di malnutrizione infantile a causa dell’assedio prolungato e dell’accesso limitato agli aiuti umanitari. Save the Children – assicura – continuerà a stare al fianco dei bambini del Sudan. È urgente mantenere e potenziare i servizi sanitari e nutrizionali a Tawila per sostenere i bambini sfollati e le comunità, e rafforzare la risposta all’epidemia di colera. Senza un’assistenza alimentare su larga scala e la fine del conflitto in corso – avverte ancora il direttore di Save the Children Sudan -, la crisi alimentare a El Fasher potrebbe estendersi oltre ottobre, fino al periodo del raccolto e post-raccolto».
22 ottobre 2025
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