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Venerdì 24 Ottobre 2025 11:10

Consiglio europeo: confermato il sostegno all’Ucraina. Ma la pace si allontana



Terminata a notte inoltrata la riunione del 23 ottobre a Bruxelles. Il presidente Costa: «Adottato il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia. Delineate le basi per l'Europa della difesa«

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«Abbiamo affermato più volte che sosterremo l’Ucraina per quanto necessario e per tutto il tempo necessario». Il presidente Antonio Costa sintetizza l’esito del Consiglio europeo di ieri, 23 ottobre, a Bruxelles, terminato a notte inoltrata. «Abbiamo raggiunto tre accordi importanti – riferisce -. In primo luogo, i leader europei si sono impegnati a garantire che il fabbisogno finanziario dell’Ucraina sia coperto per i prossimi due anni. Abbiamo chiesto alla Commissione di presentare “opzioni” il prima possibile, in modo che l’Ucraina disponga delle risorse necessarie per continuare a difendersi e lottare per una pace giusta e duratura nel 2026 e nel 2027, se necessario». Ora, è l’indicazione, «è necessario lavorare sugli aspetti tecnici, legali e finanziari del sostegno europeo, e torneremo su questo tema al Consiglio europeo di dicembre». Anche perché è ormai chiaro che la guerra non terminerà presto.

Il secondo accordo a cui fa riferimento Costa è l’adozione del 19° pacchetto di sanzioni «che aumenterà la nostra pressione sulla Russia e danneggerà ulteriormente la sua macchina da guerra».  Sanzioni promesse anche dagli Usa, scatenando la reazione di Putin. «In terzo luogo, gli Stati membri hanno concordato di rafforzare le misure e coordinare le azioni per smantellare la flotta ombra russa. In sintesi: continuiamo a utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione per mettere l’Ucraina in una posizione di forza se e quando inizieranno i negoziati con Putin. Speriamo – aggiunge – che questo momento arrivi presto. Ma, indipendentemente dalle circostanze, il nostro messaggio è chiaro: l’Europa non deluderà l’Ucraina». Rinviata invece la decisione sull’utilizzo degli asset russi per finanziare l’Ucraina, né sono stati promessi truppe  missili richiesti dal presidente ucraino Zelensky.

Rivendicato dal presidente Costa il risultato raggiunto dal Consiglio sul tema della difesa. Dallo scorso febbraio, ricorda, «in meno di un anno, lavorando a stretto contatto con la Commissione europea, abbiamo delineato le basi per l’Europa della difesa. Abbiamo approvato nuovi strumenti finanziari per sviluppare queste capacità, in piena coerenza con la Nato. Le nostre priorità sono ora chiare, a partire dalla difesa anti-droni e aerea. E guardiamo, naturalmente, al nostro fianco orientale». Scandite anche le tappe del percorso: «La fase 1 sarà finalizzare entro la fine dell’anno le “coalizioni di capacità” che guideranno questi progetti; la fase 2 sarà quella di avviare e portare avanti progetti concreti all’inizio del 2026». Gli Stati membri saranno «al posto di guida per portare avanti i nostri sforzi congiunti, con un ruolo più importante per i ministri della Difesa e l’Agenzia europea per la difesa». Non si tratta di spendere “di più”, precisa il presidente, ma di «spendere in modo più intelligente, lavorare insieme e garantire risultati ai nostri cittadini. È così che costruiamo la sovranità dell’Europa. E la Roadmap per la preparazione alla difesa presentata dalla Commissione europea è stata un elemento decisivo in tal senso».

Contenute in un lungo documento le altre conclusioni del summit, segnalate da Costa. A cominciare da competitività e clima. «L’Europa è in prima linea nell’azione per il clima – le parole del presidente -. Trasformare questa sfida in opportunità economiche. Posizionarsi come leader nelle tecnologie del futuro. Abbiamo ribadito il nostro impegno nei confronti dell’Accordo di Parigi e abbiamo concordato sulla necessità di essere pragmatici e flessibili nella nostra strategia, per garantire che le ambizioni climatiche dell’Europa e la competitività della nostra economia e delle nostre industrie vadano di pari passo e non lascino indietro nessuno». L’orizzonte è quello del 2040. «Stiamo definendo un percorso chiaro e realistico per raggiungere i nostri obiettivi climatici: assicurandoci che la nostra transizione sia giusta e accessibile per cittadini e imprese; sostenendo la modernizzazione e la decarbonizzazione delle nostre industrie; seguendo il principio di neutralità tecnologica, per garantire il raggiungimento dei nostri obiettivi nel modo più efficiente in termini di costi; e garantendo che la transizione contribuisca a una solida base industriale europea», è l’analisi. Resta, al fondo, la contrarietà di numerosi governi verso il Green Deal. E la preoccupazione dominante per gli interessi delle imprese.

Tra gli altri temi, accessibilità e costo degli alloggi, «tra le questioni concrete più urgenti per milioni di europei. Sebbene in questo ambito le competenze rimangano a livello nazionale, regionale e locale, ho voluto che i leader europei si riunissero e discutessero di come l’Unione europea possa integrare e sostenere i loro sforzi – afferma ancora Costa -. Il nostro dibattito è stato molto utile e concreto. Ha offerto una guida politica per la preparazione del Piano europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili da parte della Commissione europea».

24 ottobre 2025

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