Martedì 28 Ottobre 2025 12:10
Educazione: Leone XIV invita a «disegnare nuove mappe di speranza»


La lettera apostolica diffusa nel contesto del Giubileo del mondo educativo. «Osare un umanesimo integrale che abiti le domande del nostro tempo senza smarrire la sorgente». Tre priorità, la vita interiore, l'educazione al digitale e alla pace
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«Nuove mappe di speranza». Leone XIV le chiede agli educatori e indica la rotta per tracciarle, a sessant’anni dalla Dichiarazione conciliare Gravissimum educationis, «una bussola che continua a indicare la direzione». Nella lettera apostolica “Disegnare nuove mappe di speranza”, già annunciata nei giorni scorsi e diffusa nella mattina di oggi, martedì 28 ottobre, nel cuore del Giubileo dedicato al mondo educativo, il Papa esalta il compito degli educatori e ne delinea con chiarezza l’obiettivo: «Osare un umanesimo integrale che abiti le domande del nostro tempo senza smarrire la sorgente».
Leone XIV evidenzia quanto questa integralità sia necessaria e sia connaturata all’essenza stessa del Vangelo e all’insegnamento della Chiesa e abbia mostrato la sua forza in una «genealogia di concretezza», nutrita in una «storia dinamica» dall’esempio di tanti educatori, da san Giuseppe Calasanzio, nella Roma del ‘600, a san Giovanni Bosco, fino a donne coraggiose come Francesca Cabrini e Maria Montessori, solo per citarne due. Il Papa sottolinea nel documento quanto questo umanesimo integrale debba essere permeato dai tanti ambiti che caratterizzano l’esperienza umana, senza «compartimenti stagni», dall’impegno per la pace al rispetto per il creato, fino all’attenzione «sapiente» per il digitale. «L’educazione – scrive – non misura il suo valore solo sull’asse dell’efficienza: lo misura sulla dignità, sulla giustizia, sulla capacità di servire il bene comune. Questa visione antropologica integrale deve rimanere l’asse portante della pedagogia cattolica».
Se in primo piano pone la centralità della persona, che significa «educare allo sguardo lungo di Abramo» e considerare la famiglia come «il primo luogo educativo», Leone XIV riafferma anche l’importanza dell’educare come «opera corale» per «generare vita». E definisce «decisiva» la formazione degli insegnanti, per la quale «non bastano aggiornamenti tecnici: occorre custodire un cuore che ascolta, uno sguardo che incoraggia, una intelligenza che discerne».
Nel ricordare la figura di san John Henry Newman – che proclamerà dottore della Chiesa e che dichiara co-patrono della missione educativa insieme a san Tommaso d’Aquino -, il pontefice mette in evidenza che «non si devono separare il desiderio e il cuore dalla conoscenza: significherebbe spezzare la persona. L’università e la scuola cattolica sono luoghi dove le domande non vengono tacitate, e il dubbio non è bandito ma accompagnato».
Ancora, il Papa parla di “costellazione” per indicare la vasta rete, «viva e plurale», del mondo educativo cattolico. E a questa rete fornisce una direzione: l’unità. Un valore su cui in più occasioni ha insistito dall’inizio del pontificato. «Dove in passato c’è stata una rivalità – scrive -, oggi chiediamo alle istituzioni di convergere: l’unità è la nostra forza più profetica». E «tra le stelle che orientano il cammino», indica il Patto educativo globale, «eredità profetica» affidata dal suo predecessore Francesco, «invito a fare alleanza e rete». Ai sette percorsi già tracciati, aggiunge tre priorità. La prima è la vita interiore, perché «i giovani chiedono profondità»; la formazione «all’uso sapiente delle tecnologie e dell’IA, mettendo la persona prima dell’algoritmo»; l’educazione alla pace «disarmata e disarmante», affinché «”Beati gli operatori di pace” (Mt. 5,9) diventi metodo e contenuto dell’apprendere».
Educazione alla pace nella testimonianza e nell’insegnamento, dunque, come mette in luce il monito del Papa: «Dimenticare la nostra comune umanità ha generato fratture e violenze; e quando la terra soffre, i poveri soffrono di più. L’educazione cattolica non può tacere: deve unire giustizia sociale e giustizia ambientale, promuovere sobrietà e stili di vita sostenibili, formare coscienze capaci di scegliere non solo il conveniente ma il giusto». Educazione alla pace, scrive ancora il pontefice, che insegni a «deporre le armi della parola aggressiva e dello sguardo che giudica». Concretizzandosi con coraggio nel garantire a tutti l’accesso all’istruzione. «La gratuità evangelica non è retorica – si legge nella lettera apostolica di Leone XIV -. Là dove l’accesso all’istruzione resta privilegio, la Chiesa deve spingere le porte e inventare strade, perché “perdere i poveri” equivale a perdere la scuola stessa».
L’appello conclusivo del Papa alle comunità educative sintetizza in una esortazione le indicazioni emerse nel documento:. «Disarmate le parole, alzate lo sguardo, custodite il cuore. L’educazione non avanza con la polemica, ma con la mitezza che ascolta. La relazione viene prima dell’opinione, la persona prima del programma».
28 ottobre 2025
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