Il segretario di Stato vaticano lo ha spiegato ai giornalisti, a margine della presentazione del nuovo laboratorio per le terapie geniche del Bambino Gesù, parlando di un «incontro franco»

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«Abbiamo avuto un bell’incontro, nel senso che abbiamo avuto la possibilità di manifestare ognuno il proprio punto di vista. I due punti sono distanti, ma cerchiamo di avvicinarli sempre di più». Interloquendo con i giornalisti a margine dell’incontro di questa mattina, 28 ottobre, per la presentazione del nuovo laboratorio per le terapie geniche del Bambino Gesù, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha usato queste parole per raccontare il colloquio di ieri tra Papa Leone XIV e il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán.

Il cardinale ha evidenziato anche l’impegno umanitario dell’Ospedale della Santa Sede. «Credo che il Bambino Gesù stia facendo una grande opera umanitaria», ha detto, riferendosi all’accoglienza di pazienti di diverse nazionalità provenienti da zone di guerra. «Noi – ha affermato – siamo molto impegnati su questo versante, sia a livello di cura di coloro che sono colpiti dalla guerra, sia a livello di scambio di prigionieri come via propedeutica alla pace. Ci sentiamo profondamente impegnati in questo ambito, che poi è l’ambito tradizionale in cui si è sempre mossa la Santa Sede», ha concluso.

28 ottobre 2025

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