Martedì 28 Ottobre 2025 22:10
Dal 2026 torna la “Maturità”: cambia l’orale, meno commissari e addio alla “scena muta”
La Maturità torna ufficialmente di nome e di fatto.Con la conversione in legge del decreto...
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La Maturità torna ufficialmente di nome e di fatto.
Con la conversione in legge del decreto Valditara, approvata dal Parlamento, dal giugno 2026 cambiano struttura e regole del principale esame di fine scuola superiore.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara parla di una “svolta importante”, che segna il ritorno a un impianto più tradizionale ma con nuove misure su selettività, valutazione e serietà del percorso scolastico.
Con la conversione in legge del decreto Valditara, approvata dal Parlamento, dal giugno 2026 cambiano struttura e regole del principale esame di fine scuola superiore.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara parla di una “svolta importante”, che segna il ritorno a un impianto più tradizionale ma con nuove misure su selettività, valutazione e serietà del percorso scolastico.
Dopo più di vent’anni, il nome “Maturità” torna anche nei diplomi e nei documenti ufficiali.
L’esame, ribattezzato “Esame di Stato” dalla riforma Berlinguer del 1999, ritrova così la sua denominazione storica e simbolica, sinonimo di passaggio alla vita adulta e al mondo del lavoro o dell’università.
L’esame, ribattezzato “Esame di Stato” dalla riforma Berlinguer del 1999, ritrova così la sua denominazione storica e simbolica, sinonimo di passaggio alla vita adulta e al mondo del lavoro o dell’università.
La principale novità riguarda la prova orale, che non verterà più su tutte le materie ma solo su quattro discipline, scelte ogni anno dal ministro entro il 31 gennaio, insieme a quella della seconda prova scritta.
L’obiettivo, spiega Valditara, è rendere il colloquio “più approfondito e coerente con il percorso formativo”, evitando dispersioni e stress eccessivo.
L’obiettivo, spiega Valditara, è rendere il colloquio “più approfondito e coerente con il percorso formativo”, evitando dispersioni e stress eccessivo.
Il voto di ammissione continuerà a influire sul punteggio finale, garantendo che tutte le materie studiate durante l’anno restino comunque rilevanti.
Sparisce il documento di avvio dell’orale, introdotto negli ultimi anni, che aveva spesso generato ansia tra gli studenti.
Resta invece la parte dedicata all’educazione civica e alla formazione scuola-lavoro, che non si chiamerà più Pcto, ma “formazione scuola-lavoro”, per rafforzare il legame tra scuola e mondo professionale.
Resta invece la parte dedicata all’educazione civica e alla formazione scuola-lavoro, che non si chiamerà più Pcto, ma “formazione scuola-lavoro”, per rafforzare il legame tra scuola e mondo professionale.
Dal 2026 le commissioni saranno ridotte da sette a cinque membri:
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un presidente esterno,
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due commissari esterni,
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due docenti interni della classe.
Il numero diminuisce, ma i commissari riceveranno compensi più alti e formazione specifica, con un fondo dedicato da 3 milioni di euro.
Nel complesso, il governo ha stanziato 240 milioni di euro per il nuovo contratto e gli oneri connessi agli esami.
Nel complesso, il governo ha stanziato 240 milioni di euro per il nuovo contratto e gli oneri connessi agli esami.
Dopo le proteste di alcuni studenti all’ultima sessione d’esame, la legge chiarisce che non è possibile rifiutarsi di svolgere l’orale.
Chi decide di non rispondere alle domande o di non partecipare al colloquio sarà automaticamente bocciato, anche se già virtualmente promosso dai punteggi delle prove scritte e dei crediti.
Chi decide di non rispondere alle domande o di non partecipare al colloquio sarà automaticamente bocciato, anche se già virtualmente promosso dai punteggi delle prove scritte e dei crediti.
Sarà inoltre più difficile ottenere la lode o i voti massimi: i crediti integrativi a disposizione delle commissioni scendono da 5 a 3 punti, per rendere più omogenea e meritocratica la valutazione finale.
Il ministro Valditara ha definito la riforma “un passo avanti verso una scuola che mette al centro la persona dello studente e ne accompagna la crescita con serietà e competenza”.
Per l’opposizione, invece, il decreto rappresenta un “provvedimento frammentato e privo di visione”, mentre la maggioranza parla di “un cambio di passo vero”.
Per l’opposizione, invece, il decreto rappresenta un “provvedimento frammentato e privo di visione”, mentre la maggioranza parla di “un cambio di passo vero”.
Oltre alla Maturità, la legge introduce:
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il percorso formativo 4+2 (istituti tecnici + ITS Academy);
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l’estensione della Carta docente anche ai precari annuali;
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nuove regole sulla sicurezza nei viaggi di istruzione.
