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Mercoledì 29 Ottobre 2025 11:10

Sudan: El Fasher presa dai miliziani



Circa 260mila i civili intrappolati da 18 mesi nella città che dal 26 ottobre è caduta nelle mani delle Forze di supporto rapido. Oms: colpito l'unico ospedale parzialmente funzionante

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Cresce la preoccupazione per i circa 260mila civili intrappolati da 18 mesi a El-Fasher, ultima roccaforte nel Darfur in mano all’esercito sudanese (Sudan armed forces, Saf), caduta il 26 ottobre nelle mani dei miliziani delle Forze di supporto rapido (Rapid support forces, Rsf).

«Abbiamo concordato di ritirare l’esercito da El Fasher in un luogo più sicuro», ha affermato in un discorso alla televisione il generale Abdel Fattah al-Burhan, capo dell’esercito. Intanto però, riferisce l’agenzia Fides, continuano a giungere rapporti e testimonianza di uccisione di massa di civili. Secondo un’analisi preliminare effettuata dall’Humanitarian Research Lab della Yale School of Public Health, redatta sulla base di immagini satellitari, vi sono evidenze di massacri commessi dai miliziani delle Rsf. In particolare la relazione afferma che dalle immagini satellitari appaiono automezzi armati delle Rsf «schierati in formazioni tattiche coerenti con operazioni di sgombero casa per casa nel quartiere di Daraja Oula; dove la scorsa settimana era stata confermata la presenza di civili in cerca di rifugio in quell’area». I mezzi dotati di mitragliatrice hanno bloccato le strade laterali per evitare qualsiasi possibilità di fuga. Ancora, «l’analisi delle immagini – si legge nel rapporto – mostra oggetti di dimensioni compatibili con corpi umani sul terreno, vicino ai veicoli delle Rsf». Evidenziati anche «almeno cinque casi di scolorimento rossastro della terra», che indicano il possibile seppellimento dei corpi sul posto.

Nel corso dei combattimenti, denuncia il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, è stato colpito anche l’unico ospedale ancora parzialmente funzionante della città, il Saudi Maternity Hospital. Il bilancio: un’infermiera uccisa e altre tre membri del personale sanitario feriti.

Quella di El Fasher è una conquista strategica. La città infatti, posta lungo importanti vie di trasporto e rifornimento, «apre la porta d’accesso per le Rsf all’intero Sudan occidentale – spiegano da Fides -. Permette inoltre ai miliziani delle Rsf di avanzare nel confinante Kordofan». E nella giornata di ieri, 28 ottobre, è arrivata la notizia di pesanti combattimenti tra Saf e Rsf a Jebel Hashaba, a sud-ovest di El Obeid, il capoluogo del Nord Kordofan.

29 ottobre 2025

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