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Mercoledì 29 Ottobre 2025 12:10

Miniatura del ‘400 restituita a Santa Maria in Aracoeli



Il frammento di una pagina miniata, trafugato nel 1983, recuperato grazie al reparto specializzato dei Carabinieri. Il cardinale Reina: «Una bella giornata per la città e per la diocesi»

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Il frammento di una pagina miniata, in particolare un capoverso raffigurante la “Vergine col Bambino” del graduale R, è la preziosissima opera d’arte restituita dal reparto dei Carabinieri Tutela patrimonio culturale alla basilica (Tpc) di Santa Maria in Aracoeli, da dove era stata rubata dalla sagrestia oltre quarant’anni fa. L’opera, attribuita a fra Antonio da Monza, maestro miniatore del tardo Quattrocento attivo tra Milano e Roma sotto Papa Alessandro VI Borgia, è stata riportata in basilica e svelata nella mattina di oggi, mercoledì 29 ottobre, durante una conferenza stampa alla presenza del cardinale vicario Baldo Reina e dei vertici delle autorità militari.

«Una bella giornata per la nostra città e per la Chiesa di Roma, che ha una profonda gratitudine per le forze dell’ordine, con cui c’è una grande sinergia», ha sottolineato Reina. «Le opere d’arte devono essere di tutti – ha aggiunto – perché il loro scopo, soprattutto ma non solo per noi cristiani, è quello, attraverso la bellezza, di far alzare lo sguardo per contemplare il Mistero. Quando accade che qualcuno pensa di tenere per sé tali beni, facendoli fruttare per mero business, è fondamentale l’intervento delle istituzioni».

Il frammento fu trafugato nel 1983 e solo qualche anno dopo, nel 1987, la scomparsa fu denunciata alle autorità a seguito della scoperta di numerosi ammanchi di pagine miniate e corali avvenuti tra il 1981 e il 1986. Le indagini dei Carabinieri, insieme all’Ufficio di cooperazione internazionale del Comando Tpc, hanno permesso di individuare la miniatura nel mercato internazionale; stimata 250mila euro, dopo essere stata in un mercatino dell’antiquariato era stata poi posta in vendita sul sito di una casa d’aste londinese benché la pagina fosse custodita materialmente nella sede svizzera della stessa casa d’aste, la quale ha subito acconsentito alla riconsegna.

Il manufatto è stato così rimpatriato da Zurigo anche grazie alla collaborazione del Consolato e tornerà ora, sotto protezione, nel fondo archivistico della basilica, come hanno spiegato il generale Antonio Petti, comandante del reparto Carabinieri Tpc, Luigi La Rocca, capo dipartimento per la Tutela del patrimonio culturale del ministero della Cultura, e Giovanni Conzo, procuratore aggiunto di Roma, i quali hanno posto l’accento sull’importanza della salvaguardia del patrimonio artistico dei beni ecclesiastici. Restituire ciò che viene sottratto, hanno sottolineato, rappresenta l’attuazione dell’articolo9 della Costituzione, perché non a caso tra i principi fondamentali è inserita l’arte, una delle colonne portanti del nostro Paese, la cui tutela fa ormai parte del dna delle forze dell’ordine.

«È stato toccante vedere la teca con il reperto arrivare stamattina in basilica», ha affermato, a margine, fra Alvaro Cacciotti, direttore archivista del centro culturale Aracoeli e vice bibliotecario provinciale dei frati Minori della Provincia di San Bonaventura di Lazio e Abruzzo. «Sono arrivato qui a fine anni ‘70 – racconta -, quindi ho visto la miniatura e ho vissuto il suo trafugamento. Rivederla di nuovo mi commuove».

29 ottobre 2025

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