Giovedì 30 Ottobre 2025 05:10
Cinema Metropolitan: un requiem dalla Regione Lazio (forse definitivo)
Via libera della Regione al progetto di riconversione dell'ex-cinema, con la motivazione che ormai il centro storico di Roma è una disneyland per soli turisti
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Della vicenda dell’ex-cinema Metropolitan di via del Corso ce ne siamo occupati in
moltissimi articoli
e la sua storia l’abbiamo descritta dettagliatamente in un articolo del marzo 2021
.Di seguito un brevissimo riassunto della storia:
“In estrema sintesi, la storica sala di via del Corso nel 2010 viene acquistata da una società che improvvisamente ne chiude la gestione (una gestione profittevole che aveva puntato sui film in lingua originale), manda in degrado per qualche anno la struttura e poi, con la scusa che il cinema non va più, presenta un progetto di riconversione di quasi il 90% della superficie a grande spazio commerciale, prevedendo una striminzita saletta cinematografica.
Un tale progetto, andando in deroga al piano regolatore che prevede una riconversione di massimo il 50% per gli stabili con destinazione culturale, è dovuto passare sia in Assemblea Capitolina che in Regione Lazio. Il via libera definitivo dell’amministrazione capitolina venne dato nel luglio 2019 dall’allora maggioranza M5S guidata da Virginia Raggi, con un’operazione che noi definimmo una
porcata
(dettagliandone i numerosi motivi).Il progetto passò quindi alla Regione Lazio che dopo quasi tre anni ne ha deliberato l’esito, rimandando l’ipotesi di riconversione ai proponenti perché in violazione di una normativa del luglio 2020.”
Preso atto della decisione della Regione Lazio, al tempo guidata da una maggioranza di centrosinistra,
giugno 2022
scrivevamo:“La Regione Lazio dovrebbe aver messo la parola fine alla telenovela del progetto di riconversione del cinema Metropolitan“.
Ci eravamo però illusi, evidentemente, perché è vero che nel
gennaio di quest’anno
il TAR del Lazio aveva confermato il diniego della Regione al progetto di riconversione, ma la stessa Regione Lazio, dove nel frattempo la maggioranza era passata al centrodestra, aveva annunciato una nuova legge che avrebbe consentito la riconversione di tutti i cinema (evidentemente senza tema di essere presa per un consesso di ignoranti trogloditi).E infatti come previsto la scorsa settimana la giunta della Regione Lazio ha emanato il provvedimento che approva il progetto di riconversione dell’ex cinema Metropolitan in spazio commerciale di media distribuzione.
Quindi per la maggioranza di centrodestra che guida la Regione Lazio è giusto cancellare l’ultimo grande cinema di via del Corso (ce n’erano ben tre!) per creare l’ennesimo spazio commerciale in una strada dove anche i portoni sono diventati negozi!
Nel provvedimento della giuta regionale ci sono alcuni elementi nuovi che meritano di essere sottolineati.
Di seguito un estratto della delibera (n.953 del 23/10/2025):

Il primo punto recita:
“trattasi di cinema ormai chiuso e dismesso da numerosi anni, per cui non si concretizza alcuna effettiva sottrazione alle attività cinematografiche in essere nel territorio di Roma;”
Dal che si deduce che per ottenere la riconversione di un cinema è sufficiente chiuderlo e mantenerlo chiuso per qualche anno, per cui la sua riconversione non si concretizzerà in “… alcuna effettiva sottrazione alle attività cinematografiche in essere nel territorio di Roma“. Un ragionamento che solo una grande disattenzione, o una pessima coscienza, non possono considerare semplicemente becero.
Il secondo punto è, se possibile, anche peggio. Esso recita:
“l’intervento nel suo complesso prevede il recupero e il restauro di altri due cinema, l’Apollo e l’Airone, anch’essi allo stato dismessi, al fine di bilanciare l’offerta di attività cinematografica e distribuirla, sempre nel Municipio I, in ambiti dove la residenzialità, e quindi la domanda di sale cinematografiche, ha un maggiore rilievo rispetto a Via del Corso, caratterizzata primariamente da attività commerciali rivolte ai turisti;”
Diversi sono i rilievi che si possono fare in questo caso.
Anzitutto viene finalmente meno la balla che il progetto presentato dalla proprietà dell’ex cinema non fosse una riconversione totale bensì una “riqualificazione” del cinema (come affermato, ad esempio, dall’allora maggioranza M5S in Campidoglio quando
approvò il progetto di riconversione
).Inoltre si conferma la contraddizione di cancellare definitivamente un cinema, perché sostanzialmente “i cinema non vanno più”, destinando gli oneri straordinari alla riapertura di altri due cinema i quali, se il ragionamento è valido, saranno destinati ad essere chiusi a loro volta (sempre che si riesca effettivamente a riaprirli in qualche modo, trattandosi di proprietà pubblica).
Infine, ed è la cosa più grave, si decide di cancellare il cinema Metropolitan perché ormai il centro storico “è andato”, sostanzialmente non ci sono più residenti ed è quindi necessario pensare solo a soddisfare i bisogni dei turisti che, evidentemente per l’attuale giunta regionale, abbisognano solo di attività commerciali.
Che lo spopolamento del centro storico di Roma sia un fatto da anni è indubbio, ma possibile che un’istituzione come la Regione Lazio anziché provare ad affrontare il problema, magari garantendo un presidio culturale come il cinema Metropolitan (che, ricordiamolo, finché era aperto funzionava alla grande, per abitanti di zona e avventori da tutta Roma, essendosi dedicato ai film in lingua originale), prende semplicemente atto della disneyland che è diventato il centro storico ed anzi contribuisce ad una tale definitiva trasformazione?
Cosa pensare di una giunta regionale che antepone all’interesse pubblico la richiesta, pur legittima, di un privato di massimizzare il proprio investimento?
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