Sabato 1 Novembre 2025 10:11
Thomas Semeraro tra amore e arte
Thomas Semeraro , un attore che da anni è un volto noto del cinema italiano
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Thomas Semeraro tra amore e arte
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Chi è Thomas Semeraro?
Thomas Semeraro è un uomo ormai sessantenne che all’età di 18 anni si trasferito a Roma e ha iniziato a lavorare con i fotoromanzi di Cioè e Grand Hotel, diventando una star dei fotoromanzi. Poi ho continuato studiando recitazione seriamente.
Thomas Semeraro è un uomo ormai sessantenne che all’età di 18 anni si trasferito a Roma e ha iniziato a lavorare con i fotoromanzi di Cioè e Grand Hotel, diventando una star dei fotoromanzi. Poi ho continuato studiando recitazione seriamente.
Come hai iniziato a lavorare per il cinema?
La prima occasione nel cinema mi è capitata nel 1994, mentre partecipavo alla scuola di recitazione, fui chiamato per un casting da Ferzan Özpetek, che allora era l’aiuto regista di Maurizio Ponzi. Il titolo del film è “Anche i commercialisti hanno un anima” con una giovanissima Sabrina Ferilli, Renato Pozzetto ed Enrico Montesano. Io interpretavo il ruolo del vigile, un bel ruolo. Per me fu una grande emozione perché in presa diretta mi trovai a recitare accanto a un mostro sacro come Montesano. Era il momento in cui sia lui sia Renato Pozzetto si trovavano all’apice della loro carriera, tanto che Sabrina Ferilli era ai suoi primi film. Questa è stata la mia prima occasione e sono felice di ricordarla in questo modo e da lì poi ho continuato.
La prima occasione nel cinema mi è capitata nel 1994, mentre partecipavo alla scuola di recitazione, fui chiamato per un casting da Ferzan Özpetek, che allora era l’aiuto regista di Maurizio Ponzi. Il titolo del film è “Anche i commercialisti hanno un anima” con una giovanissima Sabrina Ferilli, Renato Pozzetto ed Enrico Montesano. Io interpretavo il ruolo del vigile, un bel ruolo. Per me fu una grande emozione perché in presa diretta mi trovai a recitare accanto a un mostro sacro come Montesano. Era il momento in cui sia lui sia Renato Pozzetto si trovavano all’apice della loro carriera, tanto che Sabrina Ferilli era ai suoi primi film. Questa è stata la mia prima occasione e sono felice di ricordarla in questo modo e da lì poi ho continuato.
Da gladiatore a Babbo Natale, quanto è importante la poliedricità nell’interpretazione e, può acquisire o è un talento naturale?
Dal gladiatore a Babbo Natale, io per 15 anni ho fatto parte del Gruppo Storico Romano, il quale si occupa appunto di rievocazioni storiche. Essendo un appassionato e affezionato amante del fighting, provengo dalle arti marziali, dalla lotta Greco-Romana, dalla Lotta Libera, dal Pugilato, fino al Body Building. Contemporaneamente al cinema, al teatro e alla televisione, mi dedicavo anche al gruppo storico. Mi sono allenato come gladiatore e ho affrontato, nell’arco di 15 anni, più di 250 incontri da gladiatore, alcuni dei quali simulati e altri a contatto pieno. Per l’incontro a contatto pieno, si deve avere una grande preparazione, soprattutto perché le armi sono vere, e non si deve colpire direttamente il corpo del gladiatore avversario, altrimenti l’incontro si conclude al primo sangue. Di conseguenza quando il colpo inferto genera sanguinamento l’incontro viene sospeso confermando il vincitore. Babbo Natale, invece, arrivò nel 2019, in pieno Covid. Fui contattato dal mio agente per partecipare a un provino richiesto dalla Vodafone che cercava un testimonial. Fui scelto e, dopo questa pubblicità, ogni Natale un Babbo nuovo, lo scorso anno sono stato il Babbo Natale per lo spot del prosciutto S. Daniele, 2 anni fa quello della Buitoni e anche per la carta di credito Unipol. Quindi sì, ho fatto molte volte Babbo Natale. Fare l’attore è secondo me una dote naturale, se ce l’hai, ce l’hai. Se si è bravo si può migliorare studiando le tecniche che ti permettono di interpretare sia un classico sia un personaggio importante. La dote e lo studio ti permettono di emozionare il pubblico. Nella mia carriera ho interpretato un po’ di tutto, dalla commedia al villain, dal buono al comico e anche scene d’azione. Uno dei miei ultimi personaggi fu di un meccanico, mentalmente instabile, che parlava con le automobili. Nel film The Captive, interpretavo un reduce di guerra con le allucinazioni che non distingueva la realtà dai sogni e dal suo passato in guerra.
Dal gladiatore a Babbo Natale, io per 15 anni ho fatto parte del Gruppo Storico Romano, il quale si occupa appunto di rievocazioni storiche. Essendo un appassionato e affezionato amante del fighting, provengo dalle arti marziali, dalla lotta Greco-Romana, dalla Lotta Libera, dal Pugilato, fino al Body Building. Contemporaneamente al cinema, al teatro e alla televisione, mi dedicavo anche al gruppo storico. Mi sono allenato come gladiatore e ho affrontato, nell’arco di 15 anni, più di 250 incontri da gladiatore, alcuni dei quali simulati e altri a contatto pieno. Per l’incontro a contatto pieno, si deve avere una grande preparazione, soprattutto perché le armi sono vere, e non si deve colpire direttamente il corpo del gladiatore avversario, altrimenti l’incontro si conclude al primo sangue. Di conseguenza quando il colpo inferto genera sanguinamento l’incontro viene sospeso confermando il vincitore. Babbo Natale, invece, arrivò nel 2019, in pieno Covid. Fui contattato dal mio agente per partecipare a un provino richiesto dalla Vodafone che cercava un testimonial. Fui scelto e, dopo questa pubblicità, ogni Natale un Babbo nuovo, lo scorso anno sono stato il Babbo Natale per lo spot del prosciutto S. Daniele, 2 anni fa quello della Buitoni e anche per la carta di credito Unipol. Quindi sì, ho fatto molte volte Babbo Natale. Fare l’attore è secondo me una dote naturale, se ce l’hai, ce l’hai. Se si è bravo si può migliorare studiando le tecniche che ti permettono di interpretare sia un classico sia un personaggio importante. La dote e lo studio ti permettono di emozionare il pubblico. Nella mia carriera ho interpretato un po’ di tutto, dalla commedia al villain, dal buono al comico e anche scene d’azione. Uno dei miei ultimi personaggi fu di un meccanico, mentalmente instabile, che parlava con le automobili. Nel film The Captive, interpretavo un reduce di guerra con le allucinazioni che non distingueva la realtà dai sogni e dal suo passato in guerra.
Quali sono le tue passioni?
Le mie passioni sono il mio lavoro che è diventato il mio mestiere, lo sport, gli animali e la natura. La cosa che più mi piace in assoluto è assistere all’alba. Al mattino mi sveglio prestissimo per vedere il sole sorgere. Non sempre ma quando posso, soprattutto la domenica mi reco al mare, a Tor San Lorenzo e verso le ore 04:30 mi reco sulla spiaggia per godermi lo spettacolo di un nuovo giorno che inizia.
Le mie passioni sono il mio lavoro che è diventato il mio mestiere, lo sport, gli animali e la natura. La cosa che più mi piace in assoluto è assistere all’alba. Al mattino mi sveglio prestissimo per vedere il sole sorgere. Non sempre ma quando posso, soprattutto la domenica mi reco al mare, a Tor San Lorenzo e verso le ore 04:30 mi reco sulla spiaggia per godermi lo spettacolo di un nuovo giorno che inizia.
Cosa sogni?
Il mio principale sogno è quello di continuare questo lavoro, rispettando tutti i miei colleghi e i registi senza prevaricare, comportandomi bene come ho sempre fatto. Senza dimenticare che la serenità sia nella vita privata sia nella sfera sentimentale è certamente un sogno che ho realizzato. La mia vita è serena, stupenda, la mia vita sentimentale è meravigliosa e la vivo con una donna che mi sopporta e supporta da 5 anni. Il suo nome è Geraldina e pur non facendo parte del mondo dello spettacolo è la mia prima e più grande fan. Geraldina rappresenta la colonna della mia vita e senza di lei non potrei fare nulla. Oltre a fare l’attore, spero che la mia vita continui accanto a Geraldina.
Il mio principale sogno è quello di continuare questo lavoro, rispettando tutti i miei colleghi e i registi senza prevaricare, comportandomi bene come ho sempre fatto. Senza dimenticare che la serenità sia nella vita privata sia nella sfera sentimentale è certamente un sogno che ho realizzato. La mia vita è serena, stupenda, la mia vita sentimentale è meravigliosa e la vivo con una donna che mi sopporta e supporta da 5 anni. Il suo nome è Geraldina e pur non facendo parte del mondo dello spettacolo è la mia prima e più grande fan. Geraldina rappresenta la colonna della mia vita e senza di lei non potrei fare nulla. Oltre a fare l’attore, spero che la mia vita continui accanto a Geraldina.
Dimmi la verità, ma quanto di diverte questo lavoro?
Questo lavoro mi piace da morire, da impazzire. È un lavoro meraviglioso. Ti diverte tenendoti sempre sul pezzo. Come un gioco, un giorno sei una persona, un altro giorno ne interpreti un’altra. Inoltre sono anche un doppiatore, dove si presta la voce a personaggi diversi, dal cartone animato al soldato, dal killer al poliziotto. E sì, questo lavoro mi diverte tanto, tanto, tanto.
Questo lavoro mi piace da morire, da impazzire. È un lavoro meraviglioso. Ti diverte tenendoti sempre sul pezzo. Come un gioco, un giorno sei una persona, un altro giorno ne interpreti un’altra. Inoltre sono anche un doppiatore, dove si presta la voce a personaggi diversi, dal cartone animato al soldato, dal killer al poliziotto. E sì, questo lavoro mi diverte tanto, tanto, tanto.
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