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Domenica 2 Novembre 2025 16:11

Balena della Groenlandia, il segreto della sua longevità

Grazie alla proteina Cirbp, le sue cellule sono in grado di riparare il Dna danneggiato -

#scienza
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Pesa 80 tonnellate, è lunga 17 metri e vive 200 anni, la Balena della Groenlandia, (Balaena mysticetus ),  supera in durata della vita quella di tutti gli altri mammiferi e rappresenta, a prima vista, un esempio di salute e longevità per una sua peculiare abitudine: quella di sfondare il ghiaccio artico a testa in giù protetta da uno strato di grasso spesso quasi mezzo metro. La balena della Groenlandia è il secondo animale più grande sulla Terra e, nonostante il suo numero molto elevato di cellule e la lunga durata della vita, sembra essere immune dal cancro.

Un paradosso a lungo studiato. La sua longevità fa impallidire, dicono gli scienziati, i centenari più conosciuti dell’umanità. Ma qual è il segreto di una vita così lunga e sana? Uno studio appena pubblicato su Nature, guidato da Vera Gorbunova e Andrei Seluanov dell’Università di Rochester, ha identificato un meccanismo molecolare chiave  che consente alla balena della Groenlandia di sopravvivere per secoli senza ammalarsi di cancro o di altre malattie correlate alla senescenza.

Il segreto è in una proteina Cirbp (cold-inducible RNA-binding protein) espressa nelle sue cellule, che si attiva con il freddo e stimola la riparazione delle rotture del Dna.

“Cercavamo di capire i meccanismi della longevità eccezionale della balena della Groenlandia – spiega Gorbunova – abbiamo scoperto che una parte del segreto può essere la capacità molto accurata ed efficiente di riparare le fratture del Dna”.

Nel corso della vita gli esseri viventi, animali ed umani, accumulano danni al proprio Dna, difficili da riparare o riparati in modo non corretto, in questo modo si accumulano mutazioni che possono portare a malattie ed anche ad un invecchiamento accelerato. Nella balena della Groenlandia, invece, grazie alla proteina Cirbp, le sue cellule sono invece in grado di riparare il Dna danneggiato e ridurre errori di trascrizione.

“Tutti sanno che la balena della Groenlandia è estremamente longeva, ma nessuno ne conosceva il motivo”, afferma Zhiyong Mao, biologo molecolare presso la Tongji University di Shanghai, in Cina, non coinvolto nello studio. “Questo ci dice che affrontare la riparazione del DNA per migliorare la stabilità del genoma è una strategia molto efficace per conferire questa estrema longevità. Una scoperta che potrebbe aiutare gli esseri umani a vivere più a lungo”.

I ricercatori hanno osservato che le cellule di balena producono fino a cento volte più proteina Cirbp rispetto a quelle umane e quando, le cellule umane sono state indotte ad esprimere più Cirbp, la loro capacità di riparare il DNA è migliorata.

“La prima conclusione che possiamo trarre è che nell’uomo c’è spazio per migliorare – afferma Gorbunova – . Si pensava che la riparazione del Dna fosse già ottimale, ma la balena la fa meglio di noi”.  Si è voluto verificare lo stesso effetto anche sui moscerini della frutta, e si è visto che l’espressione della proteina Cirbp nelle loro cellule ha prolungato la vita dell’insetto e aumentato la resistenza alle radiazioni.

Studiare questi animali non è semplice. Trattandosi di una specie protetta a rischio di estinzione e impossibile da studiare in laboratorio, è necessario procurarsi campioni di tessuto  che possono essere raccolti solo durante le cacce di sussistenza consentite, in autunno, agli Inuit dell’Alaska. I ricercatori si sono, quindi, rivolti agli abitanti dei villaggi Inuit Iñupiaq nell’Alaska settentrionale, cacciatori della balena della Groenlandia, che conservano alcuni campioni di pelle e polmone per gli studenti che lavorano con la biologa Vera Gorbunova. Per recuperare questi preziosi campioni, prelevati da un esemplare appena cacciato, gli studenti  affrontano un viaggio lungo e difficile verso il Nord, cercando, poi, di  mantenerli vivi per tutto il viaggio di ritorno verso il laboratorio.

“I corrieri non arrivano fin lì”, sottolinea Gorbunova. “Non ci sono strade”. Potenziare la capacità delle cellule umane a riparare il Dna è certamente tra gli obiettivi che si sono posti i ricercatori, sia per rallentare l’invecchiamento, sia per ridurre i processi patologici associati, compreso il cancro. Ma non è semplice, ammettono, tradurre in pratica  questa capacità negli esseri umani.

Intanto le loro ricerche si sono ampliate allevando topi geneticamente modificati con versioni umane e della balena della Groenlandia della proteina Cirbp per studiare gli effetti sulla longevità.

“Dobbiamo capire se l’esposizione al freddo possa bastare ad aumentare la produzione di Cirbp, oppure se serviranno metodi farmacologici – spiega Gorbunova –. Non tutti vogliono fare bagni in acque gelide”. (Rita Lena)

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