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Martedì 4 Novembre 2025 21:11

Ncc Italia: “Grazie a Occhiuto per aver difeso la categoria, Salvini ci ascolti”

Luca Notarbartolo, presidente dell'associazione, ha ringraziato anche la Regione Puglia e il suo presidente Emiliano

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La Corte Costituzionale ha sancito definitivamente, con sentenza n. 163/2025, l’illegittimità costituzionale del decreto interministeriale 226/2024 istitutivo del foglio di servizio elettronico Ncc, ponendo conclusione ad una illegittima e ingiustificata azione governativa contro la libera attività delle imprese di noleggio con conducente.

“Vogliamo esprimere un sincero ringraziamento alla Regione Calabria e al suo presidente onorevole Occhiuto per avere difeso gli interessi della nostra categoria riuscendo a portare le nostre istanze sino in Corte Costituzionale”, afferma in una nota Luca Notarbartolo, presidente dell’Associazione Ncc Italia che ringrazia anche la Regione Puglia e il suo presidente Emiliano “per esserci stata accanto nel ricorso promosso dinanzi il Tar Lazio che ha immediatamente stoppato, sospendendolo già nel dicembre 2024, l’illegittimo e incostituzionale decreto”.

“Ringraziamo – prosegue Notarbartolo – il nostro legale di fiducia, l’avvocato Giancarlo Pitaro, per avere ottenuto l’annullamento del decreto con la sentenza del Tar Lazio nell’agosto 2025 e per aver fatto sentire la nostra voce sin in Commissione Europea che ha anch’essa sonoramente bocciato l’intera azione governativa in merito alla disciplina del foglio di servizio e delle piattaforme di intermediazione.

Resta il rammarico – sottolinea però il presidente dell’associazione di categoria – di aver perso preziosi anni durante i quali si sarebbe potuto disciplinare il settore, imparzialmente ed adeguatamente”. “Ci attendiamo, dopo questa ennesima e definitiva sonora bocciatura, che il ministero dei Trasporti voglia ritirare l’appello in Consiglio di Stato mosso contro la sentenza del Tar Lazio e riprendere a dialogare con le associazioni di categoria. Se così non fosse, continueremo a portare le nostre battaglie davanti le competenti sedi giudiziarie”, conclude Notarbartolo, auspicando che il ministro “ascolti” la categoria.

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