Giovedì 6 Novembre 2025 12:11
Colleferro, avviato il Condominio Sociale per gli anziani non autosufficienti
Colleferro – Il Comune ha avviato un importante intervento, denominato Condominio Sociale. Si tratta di un progetto finalizzato all’autonomia degli […]
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Colleferro – Il Comune ha avviato un importante intervento, denominato Condominio Sociale. Si tratta di un progetto finalizzato all’autonomia degli anziani non autosufficienti, come spiega il primo cittadino, Pierluigi Sanna.
Riportiamo, quindi, di seguito, tutta la dichiarazione del Sindaco pubblicata sulle proprie pagine social, con i relativi dettagli sull’iniziativa in questione.
Il Comune di Colleferro, in qualità di Comune capofila del Distretto socio sanitario RM 5.6, ha avviato (grazie al Pnrr) un importante intervento finalizzato all’autonomia degli anziani non autosufficienti denominato Condominio Sociale per anziani.
L’obiettivo è quello di sperimentare e attuare il Leps ( livello essenziale prestazione in ambito sociale) relativo alle persone anziane non autosufficienti fornendo loro servizi socio-assistenziali volti a promuovere la continuità e la qualità della vita presso il proprio domicilio e nel proprio contesto sociale: una grande ambizione!
Si prevedono, ove possibile, adattamenti delle abitazioni alle esigenze della persona attraverso lavori di adeguamento e fornitura di ausilii e soluzioni domotiche meccaniche e tecnologiche ma anche erogazioni di servizi legati alla domiciliarità che garantiscano la continuità dell’assistenza secondo il modello di presa in carico sociosanitaria. Con questo intendiamo prestazioni di cura e di igiene della persona e dell’ambiente, il supporto allo svolgimento delle attività giornaliere, l’accompagnamento per visite e commissioni presso i servizi di cura, la preparazione dei pasti, il supporto per l’acquisto di generi alimentari, medicinali e di altro genere durante l’orario di assistenza, il lavaggio/ cambio di biancheria, gli interventi volti a favorire la vita relazionale, gli interventi integrati di assistenza sociale e sociosanitaria di tipo domiciliare.
Si prevedono, ove possibile, adattamenti delle abitazioni alle esigenze della persona attraverso lavori di adeguamento e fornitura di ausilii e soluzioni domotiche meccaniche e tecnologiche ma anche erogazioni di servizi legati alla domiciliarità che garantiscano la continuità dell’assistenza secondo il modello di presa in carico sociosanitaria. Con questo intendiamo prestazioni di cura e di igiene della persona e dell’ambiente, il supporto allo svolgimento delle attività giornaliere, l’accompagnamento per visite e commissioni presso i servizi di cura, la preparazione dei pasti, il supporto per l’acquisto di generi alimentari, medicinali e di altro genere durante l’orario di assistenza, il lavaggio/ cambio di biancheria, gli interventi volti a favorire la vita relazionale, gli interventi integrati di assistenza sociale e sociosanitaria di tipo domiciliare.
Tutto questo si può ritrovare e approfondire leggendo il bando che è ancora aperto e per il quale è possibile ancora fare domande di iscrizione:
https://pianodizonarm5-6.it/…/avviso-pubblico
Molte ne sono già pervenute, grande è l’interesse per un progetto che va nella direzione del riconoscimento dei diritti dei nostri concittadini più grandi in età.
È proprio grazie al Condominio Sociale che siamo riusciti a tamponare, perché purtroppo di questo si tratta, l’avvenuta cessazione del progetto ADA (assistenza domiciliare Alzheimer) da parte della Regione Lazio, che prevedeva sia operatori sociosanitari (OSS) che Terapisti Occupazionali (TO) appositamente formati.
Ancora una volta i Comuni si sono ritrovati soli a dover gestire un ambito prevalentemente sanitario.
Noi ci siamo fatti carico ancora una volta di problemi causati da altri enti e abbiamo inserito i nostri concittadini in particolare stato di vulnerabilità in un altro progetto, proprio per garantire loro la continuità dell’assistenza a casa, affinché non rimangano soli. Tutto ciò ha però un orizzonte temporale molto stretto, legato ai tempi del Pnrr. Finito ci troveremo di nuovo ad affrontare questa emergenza.
Noi ci siamo fatti carico ancora una volta di problemi causati da altri enti e abbiamo inserito i nostri concittadini in particolare stato di vulnerabilità in un altro progetto, proprio per garantire loro la continuità dell’assistenza a casa, affinché non rimangano soli. Tutto ciò ha però un orizzonte temporale molto stretto, legato ai tempi del Pnrr. Finito ci troveremo di nuovo ad affrontare questa emergenza.
Le patologie neurodegenerative non scompaiono quando non vengono erogati fondi e nemmeno quando terminano le soluzioni alternative.
Non è così difficile capire che in questo modo si mette fortemente in discussione la vita delle persone. Perché c’è tutta questa miopia nelle scelte? Perché si preferisce mettere in ginocchio le amministrazioni locali scaricando su di loro tutte le responsabilità quando basterebbe garantire i fondi e soprattutto mantenere gli esempi di buone pratiche?
Siamo rappresentanti di un lembo piccolissimo di territorio regionale, sebbene non trascurabile e non abbiamo la presunzione ne l’autorevolezza di parlare a nome di tutti però crediamo che tutti i comuni abbiamo questo problema nella lista dei più scottanti e non sappiano come risolverlo. Ne’ i nostri anziani ne’ gli enti locali possono essere lasciati soli anche in questo caso.
Avviso Pubblico Esplorativo Aperto per la costruzione di percorsi innovativi di assistenza domiciliare – Beneficiari Condominio Sociale | Piano Di Zona
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Foto di repertorio
