Giovedì 6 Novembre 2025 12:11
Il Papa al Ccee: «Stabilire priorità per il futuro dell’Europa»


Ricevuti in udienza i firmatari della nuova Charta Oecumenica. L'invito di Leone a «promuovere il dialogo, la concordia e la fraternità in mezzo al frastuono della violenza e della guerra»
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Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza questa mattina, 6 novembre, i membri del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali europee), della Cec (Conferenza delle Chiese europee) e i rappresentanti delle Chiese cristiane d’Europa, che ieri hanno siglato nella chiesa del martirio di San Paolo, alle Tre Fontane, la
nuova Charta Oecumenica
. E ha sottolineato anzitutto l’importanza di «rivisitare il contesto del documento, per considerare di nuovo la situazione in Europa, e per aggiornare le comuni preoccupazioni per la missione di annunciare lo Spirito».Se è vero infatti che ci sono «segni positivi e incoraggianti di crescita in alcune parti d’Europa» – è il bilancio del pontefice, nel discorso in inglese -, è vero al contempo che «in molte comunità cristiane cresce la consapevolezza di essere una minoranza». La situazione attuale, inoltre, «include nuove generazioni e popoli appena arrivati che hanno storie ed espressioni culturali molto varie» e «ci sono molte nuove voci da ascoltare e storie che devono essere accolte attraverso incontri quotidiani e relazioni più strette, per non parlare dell’urgenza di promuovere il dialogo, la concordia e la fraternità in mezzo al frastuono della violenza e della guerra, i cui echi si avvertono in tutto il continente».
Nelle parole di Leone, «la grazia, la misericordia e la pace del Signore sono davvero essenziali, perché solo l’aiuto divino ci mostrerà il modo più convincente di proclamare Cristo in questi contesti in cambiamento». La nuova Charta Oecumenica, ha osservato, «è una testimonianza della volontà delle Chiese in Europa di guardare alla nostra storia attraverso gli occhi di Cristo. Con l’aiuto dello Spirito Santo, saremo in grado di comprendere dove abbiamo avuto successo, dove siamo mancati e dove dobbiamo andare per proclamare nuovamente il Vangelo», ha spiegato.
In questa direzione, «la Charta non solo suggerisce metodi, ma insiste anche sui compagni di viaggio e sui possibili modi di procedere. Facendo ciò, rimaniamo sempre aperti agli stimoli e alle sorprese dello Spirito Santo!». Nella Chiesa cattolica infatti «il cammino sinodale è ecumenico, così come il cammino ecumenico è sinodale – sono ancora le parole di Leone -. La nuova Charta Oecumenica evidenzia il cammino comune intrapreso dai cristiani di diverse tradizioni in Europa, capaci di ascoltarsi reciprocamente e di discernere insieme per annunciare il Vangelo in maniera più efficace». Per il Papa infatti «uno dei risultati più significativi del processo di revisione della Charta è stata la capacità di adottare una visione condivisa sulle sfide contemporanee e di stabilire priorità per il futuro del continente, mantenendo al tempo stesso una ferma fiducia nella rilevanza senza fine del Vangelo». In altre parole, «uno sforzo sinodale di camminare insieme».
Inevitabile, al termine del discorso, il riferimento al prossimo viaggio apostolico – il primo del suo pontificato – in
Turchia e Libano
, dal 27 novembre al 2 dicembre. «Come sapere – ha ricordato -, mi sto preparando per viaggiare al sito dove si è tenuto il Concilio di Nicea, al fine di incontrare e pregare con i capi delle Chiese e i leader delle Comunioni cristiane, celebrando insieme Gesù Cristo come nostro Signore e Salvatore. È anche mio desiderio – ha aggiunto -, in questo anno giubilare, proclamare a tutto il popolo d’Europa che Gesù Cristo è la nostra speranza, poiché Egli è sia il cammino che dobbiamo seguire, sia la meta ultima del nostro viaggio spirituale».6 novembre 2025
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