Giovedì 6 Novembre 2025 10:11
Firmata a Roma la nuova Charta Oecumenica


Il documento aggiornato, a oltre 20 anni dalla prima firma, nel 2001. Baturi (Cei): «Bussola che orienta il cammino». Nikitas (Cec): «In un’Europa frammentata e secolarizzata, ci spinge a riscoprire la forza della nostra comunione e l’urgenza della nostra missione»
L'articolo
Firmata a Roma la nuova Charta Oecumenica
proviene da RomaSette
.
#dal mondo #in città #ccee #cec #conferenza delle chiese europee #consiglio delle conferenze episcopali d'europa #focus #gintaras grusas #giuseppe baturi #nikitas lioulias #nuova charta oecumenica
leggi la notizia su RomaSette


Firmata ieri, 5 novembre, nella chiesa del martirio di san Paolo, presso l’abbazia delle Tre Fontane, a Roma, la nuova versione della Charta Oecumenica. A siglarla, l’arcivescovo Gintaras Grušas, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (
Ccee
), e il presidente della Conferenza delle Chiese europee (Cec
), l’arcivescovo Nikitas Lioulias. Insieme, hanno rinnovato «il loro impegno a costruire ponti tra le Chiese in Europa», si legge nel comunicato diffuso dai due organismi europei.Frutto di un lavoro avviato nel 2022 da un gruppo congiunto delle due istituzioni, con i contributi delle Chiese e delle organizzazioni ecumeniche di tutta Europa, il documento – aggiornato a oltre 20 anni dalla prima firma, nel 2001 – si propone come strumento per promuovere unità, pace e azione comune tra le Chiese in risposta alle sfide attuali della società e del cristianesimo europeo e «segna una tappa fondamentale nel cammino ecumenico delle Chiese europee, rinnovando il loro impegno a camminare insieme nel dialogo, nella comprensione reciproca e nella testimonianza condivisa in risposta alle sfide del nostro tempo», è specificato ancora nella nota. «La Charta resta una bussola che orienta il cammino ecumenico – spiega il segretario generale Cei Giuseppe Baturi -. La sua versione aggiornata è un ulteriore incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa e ci conferma nella scelta di rinsaldare il rapporto di conoscenza, amicizia e accoglienza tra le Chiese».
La firma è avvenuta nell’ambito della riunione del Comitato congiunto Ccee-Cec (4-6 novembre), dedicata al tema “I frutti dello Spirito: Linee guida ecumeniche per camminare insieme”, e si concluderà oggi, 6 novembre, con l’udienza dei partecipanti da parte di Papa Leone XIV. Nelle parole di Nikitas, «questa Charta Œcumenica è una chiamata alla coscienza e alla cooperazione. Il nostro impegno reciproco come Chiese non è astratto, ma si fonda su una fede condivisa, vissuta nel dolore, nella divisione e nella speranza. In un’Europa frammentata e secolarizzata – prosegue -, la Charta ci spinge a riscoprire la forza della nostra comunione e l’urgenza della nostra missione. Dobbiamo proclamare insieme il Vangelo, sostenere la dignità umana e lavorare fianco a fianco per la giustizia, la pace e la cura del creato. Questa – sottolinea – è la nostra vocazione ecumenica: non solo parlare di unità, ma viverla».
Nell’analisi di Grušas, l’aggiornamento della Charta arriva in un momento cruciale per il cammino dell’Europa. «Le nostre Chiese sono chiamate a essere segni di unità e di speranza, non solo a parole ma anche nei fatti. Questa Charta – sottolinea – ci permette di rispondere insieme alle ferite della guerra, agli sfollamenti e alle sfide etiche poste dalle nuove tecnologie. Ci esorta a camminare con umiltà, ad affrontare i fallimenti del passato ed a creare spazi di guarigione e riconciliazione. Ci invita, inoltre, ad ascoltare le voci dei giovani e a coinvolgerli nell’ideazione del percorso futuro. Siamo più forti quando siamo uniti».
Al centro del documento, sviluppato attraverso un ampio e inclusivo processo di consultazione che ha coinvolto Chiese, conferenze episcopali e organizzazioni ecumeniche in tutta Europa e oltre, «le urgenze del mondo di oggi, tra cui la ricerca di pace e della riconciliazione, l’accoglienza dei migranti e dei rifugiati, la salvaguardia urgente del creato e il rafforzamento delle relazioni con le comunità ebraiche e musulmane», prosegue il comunicato. Sebbene «non abbia alcuna autorità legale o dottrinale, la sua forza risiede nell’impegno morale e spirituale delle Chiese a riceverla e ad applicarla liberamente e in modo congiunto».
Quattro i paragrafi. Il primo è dedicato al tema “«Crediamo nella Una Santa Chiesa cattolica e apostolica». Chiamati insieme all’unità nella fede”. Il secondo ha per titolo “In cammino verso l’unità visibile delle chiese” e invita i cristiani di tutte le Chiese a «muoversi gli uni verso gli altri; testimoniare insieme; proseguire nel dialogo e agire insieme» e soprattutto a dare spazio ai «giovani nelle Chiese e nell’ecumenismo». Il terzo paragrafo affronta i diversi “Ambiti di incontro in Europa”, esortando le Chiese a «partecipare alla costruzione dell’Europa in un mondo che cambia», a «rafforzare le relazioni con gli ebrei e l’ebraismo, i musulmani e l’Islam» e a «interagire con altre religioni e visioni del mondo». Nel quarto paragrafo vengono indicati i diversi “Ambiti di responsabilità e impegno condivisi in Europa”: impegno per la pace e la riconciliazione; salvaguardia del creato; migranti, rifugiati e sfollati; impegno con le nuove tecnologie.
«Al centro di tutto – spiegano Cec e Ccee – c’è l’impegno a offrire una voce cristiana unita nella sfera pubblica, basata sulla compassione, sulla giustizia e sulla responsabilità condivisa per il futuro dell’Europa. Con uno spirito di umiltà e speranza – scrivono ancora i due organismi ecumenici europei -, la Charta aggiornata non esita ad affrontare le ferite del passato e i fallimenti istituzionali. Al contrario, offre una rinnovata chiamata alla guarigione, alla responsabilità e alla trasformazione, esortando i Cristiani a vivere la loro unità attraverso azioni e testimonianze concrete».
6 novembre 2025
L'articolo
Firmata a Roma la nuova Charta Oecumenica
proviene da RomaSette
.