Domenica 9 Novembre 2025 15:11
Rete ecologica: serve più impegno per la tutela
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Rete ecologica: serve più impegno per la tutela
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Pubblichiamo il documento sottoscritto da circa 40 associazioni e vertenze del territorio romano per chiedere tutela e adeguamento della Rete Ecologica del PRG alle attuali sfide climatiche. L’appello può essere firmato inviando la propria adesione a: inforomaxroma@gmail.com

Testaccio, la galleria dei Platani di Via Galvani
La Rete Ecologica del Piano Regolatore viene concepita nel 2003 per incidere sulle scelte urbanistiche: un Elemento prescrittivo del Piano che indica le aree e le norme per proteggerle in “raccordo dinamico” tra difesa dell’ambiente e sviluppo della città. Da allora invece Roma cresce e muta mantenendo inalterato il sistema di parchi, aree protette e corridoi ecologici le cui componenti non riflettono più i valori ambientali maturati. La forza prescrittiva della Rete dunque si indebolisce e in certi casi annulla: si perdono importanti varchi fisici e funzionali aperti sull’Agro, altri si vanno saturando, mentre in città sempre più spazi liberi vengono destinati all’edificazione.
Lo scorso aprile, all’avvio in Consiglio della discussione per “l’adeguamento” delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore, 30 associazioni e vertenze del territorio portano in Campidoglio un appello per aggiornare, assieme al testo che inciderà in modo decisivo sul futuro della città, anche il non meno decisivo assetto della Rete. Ora il confronto sulle NTA torna in Aula e quella richiesta si ripropone con urgenza: dopo le vicende di Milano che hanno chiarito quanto finanza e speculazione immobiliare possono orientare l’attività edilizia a proprio vantaggio, l’Assemblea capitolina ha infatti l’occasione per accogliere le osservazioni dei cittadini, votando uno strumento che governi le trasformazioni, senza sacrificare il patrimonio pubblico, storico e ambientale della collettività.
Colpita da estati sempre più afose e piogge intense, Roma sta già soffrendo i cambiamenti climatici ma è il consumo di suolo a peggiorarne gli effetti ecologici e sanitari. Al contrario, la Rete può tutelare funzioni e processi ecosistemici offerti dalla biodiversità, e utili proprio per contrastare allagamenti, isole di calore, siccità e correlati incendi. Al fine di contrastare la vulnerabilità ai rischi climatici, il Regolamento europeo di “Ripristino della Natura” dispone di conservare il verde e le coperture arboree esistenti in città, per poi potenziarli: la Rete Ecologica può supportare le strategie climatiche ma necessita salvaguardie adeguate, integrate alle NTA per indirizzare l’azione territoriale.
Impegnata con altre città europee per la neutralità di emissioni climalteranti entro il 2030, Roma ha curato la sua Strategia di adattamento: noto anche come “Piano Clima”, propone la Rete come “spina dorsale dei servizi ecosistemici” ed “elemento strutturante” delle scelte urbane, ma non si è coordinato agli strumenti urbanistici e non può quindi incidere sulle trasformazioni che espongono la città agli eventi climatici. Nemmeno la Memoria per il Piano del Verde, adottata ad agosto per “integrarsi con la pianificazione urbanistica”, menziona la Rete. Così, mentre da una parte le NTA semplificano le procedure edilizie, dall’altra troviamo un Piano Clima scollegato dal territorio, un Piano del Verde slegato dalla Rete ecologica, e una Rete che può raccordarli ma che le nuove Norme del Piano Regolatore ignorano: il territorio dove attuarli tuttavia è uno, e senza una visione unitaria delle politiche urbanistiche e ambientali, si smarrisce ogni efficacia del contrasto ai cambiamenti climatici.
Per associare sviluppo, tutela della biodiversità e adattamento climatico, è necessario che la Rete sia aggiornata e potenziata: zone un tempo di risulta hanno oggi ormai grande valore naturalistico, zoologico, botanico. La Rete va quindi ampliata con l’inclusione delle aree utili a mitigare il clima, assorbire le acque, ridurre la frammentazione e l’erosione dei corridoi ecologici. Le connessioni residue tra la campagna, il mare, gli spazi liberi e le permanenze rurali interne alla città vanno considerate componenti inedificabili. Nelle componenti secondarie, vanno preservate le zone in rinaturazione o con dinamiche da ripristinare che assicurano la connettività a componenti altrimenti isolate nel costruito. In quelle di completamento, vanno inclusi i terreni anche frammentati, utili contro allagamenti e isole di calore, permeabili o da ripermeabilizzare nelle sedi infrastrutturali.
Per accrescere le dotazioni pubbliche di prossimità di parchi, giardini e polmoni verdi, ricchi di biodiversità serve una fascia di protezione di 300 metri attorno alla Rete dove valutare gli interventi in relazione agli impatti sulle valenze tutelate, i servizi ecosistemici di contrasto al clima, la fauna stanziale, migratoria e impollinatrice. Infine, premi edificatori, incentivi volumetrici e monetizzazioni vanno commisurati al superiore interesse pubblico di colmare i fabbisogni pregressi di servizi verdi, migliorare la connettività ecosistemica e arrestare il consumo di suolo.
L’ONU ha sfidato le città ad offrire l’accesso universale a spazi verdi pubblici, sicuri e inclusivi entro il 2030. Non sarà un modello di crescita economica basato sull’edilizia a vincere la sfida, ma la consapevolezza che la città del cemento non garantisce la città dell’abitare: solo salvaguardando e potenziando il suo patrimonio ecologico, Roma potrà garantire a tutti i cittadini un eguale diritto al benessere sociale, sanitario, climatico e ambientale.
Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie ex SNIA
Comitato Pratone di Torre Spaccata
Quarticciolo Ribelle
Comitato di Quartiere Villa Certosa
Associazione Roma Ricerca Roma
Legambiente Lazio
WWF Roma e Area Metropolitana
Italia Nostra Roma
Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli
Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio
Comitato Si al Parco No allo Stadio
Arci Roma
ABC Associazione Beni Comuni Stefano Rodotà
Carteinregola
Associazione Progetto Celio Aps
Comitato Miani
Rete inquilini Ater San Saba
Associazione Roma Agricola
Collettivo No Porto Fiumicino
Insieme per l’Aniene
Ecomuseo della Via Latina
Associazione La Torre del Fiscale ODV
Casale Podere Rosa APS
Insieme 17 APS
Cinecittà Bene Comune
ASud
Stalker
Fridays For Future
Respiro Verde Legalalberi
Comunità Valle del Fosso della Cecchignola
Associazione Cecchignola Vivibile
La Vigna APS
CdQ Colle di Mezzo
CdQ Vigna Murata
Associazione Gentes
Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine
Ass. Naturalistica per lo studio e la conservazione della Biodiversità dell’Agro romano APS
Comitato Pratone di Torre Spaccata
Quarticciolo Ribelle
Comitato di Quartiere Villa Certosa
Associazione Roma Ricerca Roma
Legambiente Lazio
WWF Roma e Area Metropolitana
Italia Nostra Roma
Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli
Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio
Comitato Si al Parco No allo Stadio
Arci Roma
ABC Associazione Beni Comuni Stefano Rodotà
Carteinregola
Associazione Progetto Celio Aps
Comitato Miani
Rete inquilini Ater San Saba
Associazione Roma Agricola
Collettivo No Porto Fiumicino
Insieme per l’Aniene
Ecomuseo della Via Latina
Associazione La Torre del Fiscale ODV
Casale Podere Rosa APS
Insieme 17 APS
Cinecittà Bene Comune
ASud
Stalker
Fridays For Future
Respiro Verde Legalalberi
Comunità Valle del Fosso della Cecchignola
Associazione Cecchignola Vivibile
La Vigna APS
CdQ Colle di Mezzo
CdQ Vigna Murata
Associazione Gentes
Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine
Ass. Naturalistica per lo studio e la conservazione della Biodiversità dell’Agro romano APS
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