Lunedì 10 Novembre 2025 17:11
“Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio” al Museo Alto Garda dal 29 novembre 2025
Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio di Claudio Orlandi a cura di Matteo Rapanà...
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Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes.
L’illusione del ghiaccio
di Claudio Orlandi
a cura di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli
17 anni di cammino tra i ghiacciai per raccontare l’istante in cui la montagna si dissolve
In Trentino, al Museo Alto Garda, nell’anno dedicato alla preservazione dei ghiacciai, la fotografia diventa memoria del tempo e
del limite umano attraverso gli scatti di Claudio Orlandi
Dal 29 novembre 2025 al 14 giugno 2026
TRENTINO, Museo Alto Garda – Riva del Garda (TN)
Piazza Cesare Battisti 3/A, Riva del Garda
Dopo diciassette anni di ricerca tra le vette e le ferite del paesaggio alpino, dal 29 novembre 2025 al 14 giugno 2026, Claudio Orlandi porta al Museo Alto Garda di Riva del Garda il corpus completo di Ultimate Landscapes, progetto fotografico d’arte che indaga la metamorfosi dei ghiacciai in un tempo di crisi climatica. Un racconto visivo che attraversa le Alpi dal Presena alla Marmolada, trasformando i segni dell’uomo – i teli geotessili stesi a protezione del ghiaccio – in simboli di un gesto ambivalente, sospeso tra cura e accanimento, tra difesa e illusione.
Con la curatela di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli, in occasione dell’Anno Internazionale della Preservazione dei Ghiacciai, il Museo Alto Garda dedica così all’artista romano la mostra “Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio”, accogliendo nella Pinacoteca del museo e per la prima volta in un’istituzione pubblica l’intera produzione del progetto, articolata in tredici serie fotografiche che raccontano un viaggio durato quasi due decenni.
Sin dal 2008 Orlandi esplora i ghiacciai delle Alpi costruendo un linguaggio che fonde documentazione e visione estetica. Le sue immagini non si limitano a registrare il ritiro del ghiaccio, ma ne svelano la complessità attraverso dettagli che diventano materia narrativa: pieghe, strappi, cuciture dei teli artificiali si confondono con la trama naturale del ghiaccio, generando forme quasi astratte, ma intrise di senso. In questi paesaggi estremi, ciò che emerge è la fragilità del rapporto tra uomo e natura, la tensione tra conservazione e controllo, tra la volontà di salvare e quella – forse inconsapevole – di perpetuare un modello non più sostenibile.
Il percorso espositivo restituisce la profondità di questa ricerca, in cui ogni serie diventa un capitolo autonomo di un racconto in continua evoluzione. Dal Rhonegletscher svizzero allo Stelvio, fino alla recente salita in Marmolada, “Regina delle Dolomiti”, Orlandi cattura la trasformazione del paesaggio alpino con un linguaggio di malinconica bellezza. Nei suoi scatti, la luce disegna trame mutevoli, i teli si ripiegano come sudari, la montagna respira e si ritrae, lasciando intravedere la fine di un’era. Come ha scritto Maria Fratelli, “sono sudari” – veli di una memoria che si scioglie.
La mostra si inserisce nel percorso di riflessione che il Museo Alto Garda dedica alle trasformazioni ambientali e sociali contemporanee. “I musei oggi sono luoghi di dialogo e di interpretazione del presente – affermano i curatori – capaci di interrogare la realtà e di immaginare il futuro. Il progetto di Orlandi ci invita a fermarci, a osservare, a interrogarci su quale modello di sviluppo vogliamo per la montagna e per il pianeta che abitiamo”.
Con Ultimate Landscapes la fotografia si fa linguaggio etico, strumento di conoscenza e di partecipazione, capace di tradurre l’urgenza ambientale in esperienza emotiva. Ogni immagine diventa una soglia, un varco tra la bellezza e la perdita, tra la forza della natura e la vulnerabilità dell’uomo. E in questa sospensione – tra ciò che resta e ciò che si scioglie – si apre lo spazio di una consapevolezza nuova: il paesaggio, ultimo, è anche il primo segno del nostro futuro.
In occasione della mostra, la narrazione fotografica di Claudio Orlandi incontra l’installazione sonora creata dal sud designer Alessio Mosti che si fa “voce” dello stesso ghiacciaio, suono fisico dello sgretolamento registrato, ripetuto e reso musica. Per la composizione del sound Katabasis, Alessio Mosti ha utilizzato dei campionamenti sonori rilevati in Antartide relativi al collasso delle piattaforme di ghiaccio, fenomeno ormai conosciuto come calving: il materiale sonoro è stato rielaborato, manipolato e inserito all’interno di una composizione elettroacustica di 8 minuti e 22 secondi.
Scheda tecnica
Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio
A cura di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli
Museo Alto Garda – Riva del Garda (TN)
Piazza Cesare Battisti 3/A, Riva del Garda
Inaugurazione: sabato 28 novembre 2025, ore 18:00
Periodo di apertura: 29 novembre 2025 – 14 giugno 2026
Orari e biglietti: intero €5 – ridotto €4
Info:
A cura di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli
Museo Alto Garda – Riva del Garda (TN)
Piazza Cesare Battisti 3/A, Riva del Garda
Inaugurazione: sabato 28 novembre 2025, ore 18:00
Periodo di apertura: 29 novembre 2025 – 14 giugno 2026
Orari e biglietti: intero €5 – ridotto €4
Info:
info@museoaltogarda.it
– www.museoaltogarda.it
– 0464 573869