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Lunedì 17 Novembre 2025 10:11

Il Papa: «Non possiamo abituarci a guerra e distruzione»



All'Angelus, l'apprensione per gli «attacchi che continuano a colpire numerose città ucraine, compresa Kiev» e il ricordo delle persecuzioni che i cristiani subiscono «in varie parti del mondo»

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«Purtroppo riceviamo quotidianamente notizie di conflitti, calamità e persecuzioni che tormentano milioni di uomini e donne. Sia davanti a queste afflizioni, sia davanti all’indifferenza che le vuole ignorare, le parole di Gesù annunciano però che l’aggressione del male non può distruggere la speranza di chi confida in Lui». Dopo la Messa in basilica per il Giubileo dei poveri, Papa Leone XIV durante l’Angelus ha esortato a non dimenticare che «più l’ora è buia come la notte, più la fede brilla come il sole». Quindi il grido d’allarme: «La persecuzione dei cristiani non accade solo con le armi e i maltrattamenti, ma anche con le parole, cioè attraverso la menzogna e la manipolazione ideologica». Eppure «soprattutto quando siamo oppressi da questi mali, fisici e morali, siamo chiamati a dare testimonianza alla verità che salva il mondo, alla giustizia che riscatta i popoli dall’oppressione, alla speranza che indica per tutti la via della pace».

Inevitabile il riferimento all’Ucraina. «Seguo con dolore le notizie degli attacchi che continuano a colpire numerose città ucraine, compresa Kiev – sono ancora le parole del pontefice -. Essi causano vittime e feriti, tra cui anche bambini, e ingenti danni alle infrastrutture civili, lasciando le famiglie senza casa mentre il freddo avanza». Assicurando quindi la sua vicinanza «alla popolazione così duramente provata», ha ribadito: «Non possiamo abituarci alla guerra e alla distruzione! Preghiamo insieme per una pace giusta e stabile nella martoriata Ucraina».

Leone ha ricordato anche le discriminazioni e le persecuzioni che i cristiani «subiscono in varie parti del mondo. Penso, in particolare, a Bangladesh, Nigeria, Mozambico, Sudan e altri Paesi, dai quali giungono spesso notizie di attacchi a comunità e luoghi di culto. Dio è Padre misericordioso e vuole la pace tra tutti i suoi figli – ha affermato -. Accompagno nella preghiera le famiglie in Kivu, nella Repubblica democratica del Congo, dove in questi giorni c’è stato un massacro di civili, almeno venti vittime di un attacco terroristico. Preghiamo che cessi ogni violenza e i credenti collaborino per il bene comune».

Da ultimo, il pensiero del Papa è andato alla Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti degli abusi – «cresca la cultura del rispetto come garanzia di tutela della dignità di ogni persona, specialmente dei minori e dei più vulnerabili», ha esortato – e alla Giornata in memoria delle vittime della strada. «In questo giorno – ha detto – ricordiamo anche tutti coloro che sono morti in incidenti stradali, causati troppo spesso da comportamenti irresponsabili. Ognuno faccia su questo un esame di coscienza», il monito.

17 novembre 2025

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