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Mercoledì 19 Novembre 2025 07:11

Che fine ha fatto la funivia di Villa Bonelli?

C’era una volta la funivia EUR Magliana-Villa Bonelli
, l’opera che avrebbe ricucito il quartiere della Magliana con la fermata della metropolitana dell’EUR, tra le due sponde del Tevere.
Il progetto, elaborato nei primi anni ‘2000 dalla neonata Roma Metropolitane, prevedeva originariamente
un collegamento Magliana-EUR Magliana
servito da un impianto a due cabine da 140 posti con funzionamento “vai e vieni” molto simile all’Aerial Tram di New York. L’impianto avrebbe poggiato su un singolo pilone centrale in prossimità del fiume e ed avrebbe dovuto avere due stazioni terminali: una presso l’EUR, al di sopra dell'attuale parcheggio sul lato via Ostiense e collegata direttamente alla metropolitana attraverso un sovrappasso, e la seconda all'interno del giardino della ex scuola "8 Marzo", al margine del quartiere della Magliana.


Nell’ambito della Conferenza dei Servizi indetta nel 2009 il progetto aveva ricevuto pareri positivi da parte dei competenti uffici ad eccezione di quello della Soprintendenza di Stato ai Beni Architettonici e Paesaggistici del Comune di Roma. Sulla base dei suddetti pareri e delle mutate condizioni economiche si erano formulate alcune varianti al progetto originale: per il pilone centrale erano state proposte delle opere di mitigazione rivestendolo di vegetazione e utilizzando dell'acciaio "corten", maggiormente integrabile con il paesaggio, oltre che una fermata panoramica sullo stesso, integrata con un ascensore che avrebbe consentito l’accesso al nuovo parco d’affaccio dell’area golenale del Tevere.


Tale progetto non ebbe ulteriore seguito e fu recuperato solo con il PUMS
nella nuova versione EUR Magliana-Villa Bonelli
, ricevendo un finanziamento di 29,9 milioni di euro con
DM 607/2019 del MIT
. Rispetto alla configurazione originaria, il progetto fu mutato in una funivia ad anello, con 50 cabine ad ammorsamento automatico da 10 posti ciascuna, e 8 piloni intermedi di sostengo di più modesta entità. Inoltre, fu introdotta la fermata intermedia in piazza Certaldo e spostata la posizione del capolinea alla fermata FL1 Villa Bonelli, collegata mediante un sovrappasso pedonale su via Frattini. Con la funivia sarebbe stato realizzato un ulteriore parcheggio di 210 posti auto, ad integrazione di quello esistente della ferrovia.


Questa funivia subì, come gli altri progetti di Roma Metropolitane, un forte rallentamento legato alla ridotta operatività dell’azienda. Comunque, nell’estate del 2020 furono effettuate alcune indagini geologiche e archeologiche,
mentre a fine anno la Giunta approvò il progetto preliminare.


Perché, quindi, il progetto sembra essersi arenato?


In tempi recenti, precisamente a gennaio,
l’assessore alla mobilità Patané è tornato sul tema in risposta ad un attacco alla precedente sindaca.



Mentre sui tram siamo andati avanti spediti e siamo alle aggiudicazioni, perché mi sono avvalso di Invitalia e di Atac, i ritardi sulla realizzazione della funivia di Magliana sono dovuti al fatto che la vecchia Giunta, nella quale la mano destra non sapeva cosa faceva la sinistra, da un lato con l’Assessorato ai trasporti aveva proposto di fare la funivia di Magliana con i parcheggi di scambio di standard, dall’altro con l’Assessorato allo sviluppo economico ha piazzato un distributore sul parcheggio di scambio rendendo indispensabile o sgombrare con una lunga procedura giudiziaria e di smontaggio e pagando un indennizzo al titolare, oppure fare una project review trovando un’altra area. Sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.


Il riferimento è alla concessione edilizia rilasciata nel 2020, proprio mentre si svolgevano le indagini preliminari,
per la costruzione di un nuovo impianto carburanti proprio nell’area della futura stazione terminale di Villa Bonelli
. Una pompa di benzina che, alla fine, è stata costruita e realizzata in aperto contrasto con le necessità del progetto della funivia.


Per questa ragione Patané ha manifestato l’intenzione di lanciare un project financing, che integri con risorse private il finanziamento MIT già in essere e che consenta di coprire gli extracosti legati alle necessarie varianti progettuali.


L’ipotesi attualmente sul tavolo è quella, dunque, di affidare la gestione e gli introiti della funivia per un certo periodo di tempo (10/15/20 anni) in cambio di una compensazione da investire per completare il quadro economico dell’opera. Queste, al momento, sono solo ipotesi in quanto bisognerà attendere la pubblicazione della manifestazione di interesse per conoscere i dettagli del project financing.
Nel frattempo il finanziamento concesso dal MIT sarà utilizzato per riassorbire l'aumento dei costi delle tramvie in costruzione.


Sicuramente una triste storia, che ci racconta come una disattenzione abbia danneggiato pesantemente ancora una volta il futuro della mobilità della nostra città. Chissà, dunque, se questa tormentata funivia sarà mai realizzata.


##politica #pums
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