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Mercoledì 19 Novembre 2025 13:11

Ancora un massiccio attacco russo sull’Ucraina



Presa di mira la regione occidentale. Vasto incendio a Leopoli. Attaccate le infrastrutture energetiche. Intanto la Romania fa decollare i jet, dopo una nuova incursione di droni nel suo territorio. E la Polonia chiude temporaneamente gli aeroporti

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48 missili e 470 droni di vario tipo si sono abbattuti nella notte sull’Ucraina. A fare il bilancio sono le autorità locali, aggiungendo che si stanno verificando interruzioni di corrente. Le forze militari russe infatti stanno attaccando nuovamente le infrastrutture energetiche. Bersagliata in particolare la regione occidentale del Paese. Al sorgere del sole, colpita anche Leopoli, dove è stato segnalato un vasto incendio. Il sindaco Andrii Sadovyi ha dichiarato che un magazzino di pneumatici è stato colpito e che non ci sono state vittime.

In diverse regioni dell’Ucraina sono state introdotte interruzioni di corrente di emergenza, riferisce Ukrinform, citando il canale Telegram del ministero dell’Energia, ed è stato dichiarato un allarme antiaereo nella maggior parte del Paese. «Non appena la situazione di sicurezza lo consentirà – assicurano dal dicastero -, i soccorritori e gli operatori del settore energetico inizieranno a eliminare le conseguenze dell’attacco al fine di ripristinare l’alimentazione elettrica nelle regioni il prima possibile. Le interruzioni di corrente di emergenza saranno annullate non appena la situazione nel sistema elettrico si sarà stabilizzata».

Intanto la Romania, membro della Nato e confinante con l’Ucraina, ha affermato di aver fatto decollare i suoi aerei da combattimento questa mattina presto, dopo una nuova incursione di droni nel suo territorio, in seguito agli attacchi aerei russi vicino al confine col Paese sotto attacco. «Non sono stati segnalati casi di impatto di velivoli con il suolo», si legge in una nota del ministero della Difesa. E la Polonia ha temporaneamente chiuso gli aeroporti di Rzeszow e Lublino, nel sud-est, mentre raid russi colpivano le città di Leopoli e Ternopil, nell’Ucraina occidentale. Per precauzione, per salvaguardare il proprio spazio aereo, ha fatto anche decollare aerei polacchi e alleati.

A Ternopil è arrivato questa mattina, 19 novembre, l’arcivescovo e metropolita di Ternopil-Zboriv Teodor Martynyuk. L’arcivescovo si è fermato in preghiera di fronte ai corpi distesi per terra – 16 in tutto le vittime -, prima di rivolgersi ai residenti e a tutti i fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina esprimendo il suo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e invitando tutti a unirsi nella preghiera «per i nostri concittadini uccisi. Affidiamoli alla misericordia di Dio. Ricordiamoci anche dei feriti, di coloro che hanno perso la casa o soffrono il freddo. Avvolgiamoli con il nostro affetto fraterno». Nell’attacco infatti è stato colpito un edificio residenziali di più piani e le operazioni di soccorso sono ancora in corso. Alle 11.30 risultavano 64 persone ferite, tra cui 14 bambini. Continua intanto l’evacuazione degli abitanti rimasti intrappolati negli appartamenti. Sotto le macerie, ha avvertito il ministro dell’Interno Ihor Klymenko, potrebbero trovarsi ancora persone.

Il metropolita ha esortato gli abitanti di Ternopil «ad aiutarsi reciprocamente, a sostenersi e a non lasciarsi prendere dal panico in questi giorni di dure prove». Quindi ha trasmesso alla città il sostegno e la vicinanza del capo della Chiesa greco-cattolica ucraina Sviatoslav Shevchuk: «Oggi, in modo particolare, egli prega per gli abitanti di Ternopil e li avvolge con il suo amore paterno».

19 novembre 2025

 

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