Mercoledì 19 Novembre 2025 16:11
“La vita va così”: il riscatto dei piccoli


Nel film di Milani, «la storia, ispirata a una vicenda reale, di una comunità del nostro Paese stretta tra necessità del lavoro e rispetto del territorio, dove il conflitto porta spaccature»
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Anno 1989. Efisio Mulas vive in una casa situata nel magnifico mare della Sardegna del Sud. Mentre moglie e figlia si sono trasferite nel vicino paese di Bellasamanna, lui ogni giorno porta a pascolare le sue pecore sulla spiaggia. Da questo spunto parte La vita va così, nuovo film di Riccardo Milani, film d’apertura della XX edizione della Festa del Cinema di Roma. Da un lato Efisio, pastore solitario e scontroso, dall’altro Giacomo, immobiliarista milanese che gli porta un’offerta consistente per acquistare i suoi terreni e costruirvi un resort di lusso. Efisio non ha bisogno di molto tempo per rifiutare l’offerta, nonostante le insistenze del capocantiere Mariano. Anche Francesca, la figlia di Efisio, è a lungo incerta se schierarsi con il padre o con Giacomo. Passa del tempo e l’azienda mette in atto ogni mezzo per convincere l’anziano pastore, comprese intimidazioni e pressioni sulla comunità locale che vede nella proposta la possibilità di nuovo lavoro e di sviluppo del territorio.
Nello scontro tra Giacomo ed Efisio va in scena un nuovo capitolo dell’eterna incomprensione tra i piccoli che si chiudono nel proprio cerchio e i grandi che avvertono una sorta di predestinazione alla giusta ragione. Ne esce un acuto e vibrante messaggio di resistenza e riscatto individuale. Cominciata nel perimetro ristretto del territorio sardo, la vicenda finisce per assumere una valenza universale, dove l’indignazione ricopre un ruolo decisivo.
Chiarisce Riccardo Milani: «Non è solo la storia di un uomo che ha avuto il coraggio di dire di no. È anche la storia, ispirata a una vicenda reale, di una comunità del nostro Paese stretta tra la necessità del lavoro e il rispetto del territorio, dove il conflitto porta spaccature, dolore e sofferenza». Va detto che Riccardo Milani non è nuovo a raccontarci storie similari, imperniate su passaggi di forte tensione che virano però verso una soluzione di bella condivisione. Ha il pregio poi di servirsi di uno stile che costeggia la commedia brillante ma non esclude variazioni di taglio sociale/drammatico. Tra i suoi titoli più noti, ricordiamo Benvenuto Presidente (2013); Scusate se esisto (2014), Come un gatto in tangenziale (2017); Grazie ragazzi ( 2023); Un mondo a parte ( 2024).
Certo il film è in primo luogo un omaggio alla Sardegna, al suo carattere introverso e denso di sfumature, che diventa recupero di dignità per il nostro presente. Forse in qualche passaggio il film diventa prevedibile e non evita la caduta in qualche banalità, ma conserva il piglio del ritratto vigoroso e di bella forza morale. A sostenere l’impianto narrativo contribuiscono da par loro gli interpreti, di non poco valore: Diego Abatantuono è Giacomo; Virginia Raffaele è Francesca; Geppy Cucciari. Citazione a parte per Giuseppe Ignazio Loi nel ruolo di Efisio Mulas, protagonista da autentico pastore sardo.
19 novembre 2025
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