Mercoledì 19 Novembre 2025 17:11
Quando la chirurgia diventa maestria: l’approccio “Espansione 4.0” è la nuova frontiera della rigenerazione osteo-mucosa dei mascellari
A Bologna, un corso avanzato per odontoiatri e chirurghi orali provenienti da tutta Italia, condotto...
#attualità
leggi la notizia su RomaDailyNews
A Bologna, un corso avanzato per odontoiatri e chirurghi orali provenienti da tutta Italia, condotto da Ernesto Bruschi. Un approccio consolidato che riduce invasività e tempi di guarigione e accresce il benessere dei pazienti.
Bologna, 18 novembre 2025 – Si è tenuto a Bologna, presso Best Western Plus Tower Hotel, un nuovo appuntamento con il Corso “Espansione Osteo-Mucosa 4.0. L’evoluzione continua: dalle basi alla maestria clinica“, a cura di Ernesto Bruschi, odontoiatra esperto, fondatore e direttore sanitario del
Centro Denti+
. Una giornata tecnico-pratica rivolta a odontoiatri e chirurghi orali provenienti da tutta Italia, organizzata in collaborazione con il Centro Corsi Edizioni Martina di Bologna. Durante il corso è stato presentato l’approccio Bonebenders 4.0
, una filosofia al tempo stesso consolidata e innovativa nell’ambito dell’espansione osteo-mucosa dei mascellari, sviluppata con l’obiettivo di garantire benefici concreti e duraturi per il benessere dei pazienti. Un corso avanzato che dimostra come l’approccio espansivo riduca invasività e tempi di guarigionesenza sacrificare i risultati.I partecipanti hanno potuto approfondire protocolli clinici, gestione delle complicanze e casi avanzati, anche attraverso esercitazioni pratiche su modelli anatomici. Un’occasione per conoscere da vicino le tecniche di un rivoluzionario sistema implantare e degli espansori Bonebenders, affrontando le atrofie mascellari complesse senza ricorrere alla GBR (rigenerazione ossea guidata) e integrando biomeccanica, estetica e rigenerazione tissutale. Ai corsisti sono stati riconosciuti 13,2 Crediti ECM.
L’eredità dei Bonebenders: una tradizione che diventa innovazione
L’approccio “4.0” al centro del corso rappresenta molto più di un’alternativa alla GBR: si tratta di una filosofia chirurgica che orchestra la rigenerazione simultanea di osso e mucosa, creando le condizioni ideali per risultati estetici e funzionali superiori. Non si tratta più di espandere, ma di rimodellare l’intera architettura tissutale.
La storia dei Bonebenders non inizia oggi ma negli anni Ottanta, quando il padre di Ernesto, Giovanni Battista Bruschi, e il collega Agostino Scipioni cominciarono a affinare tecniche alternative rispetto alle soluzioni standard, basate su innesti di materiale osseo, membrane protettive e un processo di guarigione più lento. Bruschi e Scipioni definirono tale tecnica “espansione della cresta ossea”, basata su un principio apparentemente semplice ma rivoluzionario: l’osso umano non è un pezzo di legno inerte da forare con un trapano, ma un tessuto vivo, elastico, che si può piegare, espandere e modellare. L’osso può comportarsi come un ramo ancora giovane, che invece di spezzarsi si piega, e se sollecitato nel modo giusto vede crescere nuovo tessuto dall’interno.
Ernesto Bruschi ha dichiarato: «Siamo qui a Bologna, grazie alla preziosa collaborazione delle Edizioni Martina, per presentare il corso “Espansione 4.0”, dedicato alle più innovative tecniche di espansione dei mascellari. Un passo avanti verso una nuova odontoiatria, capace di contribuire in modo sostanziale a mantenere l’Italia ai vertici della ricerca scientifica e clinica. L’obiettivo è ottenere una dentatura funzionale e armoniosa senza sacrificare i denti sani, come avviene per ragioni spesso di natura commerciale. Al contrario, riteniamo che gli impianti debbano essere inseriti solo dove realmente necessario, rigenerando in modo mirato le aree compromesse e preservando, quando possibile, i denti naturali. Oggi abbiamo ricevuto un riscontro estremamente positivo da parte dei partecipanti, professionisti provenienti da tutta Italia che hanno apprezzato e condiviso il nostro approccio. Con “Espansione 4.0” desideriamo diffondere sempre più questa filosofia clinica, per far conoscere i vantaggi che può offrire ai pazienti e ai medici».
L’espansione ossea è una procedura consolidata già adottata dal celebre chirurgo ortopedico russo Gavriil Abramovich Ilizarov, allo scopo di allungare gli arti inferiori e correggerne le deformità, e impiegata con successo da uno dei padri della chirurgia ortografica, William Harrison Bell, alle cui tecniche di espansione si deve la chirurgia ortognatica. Per decenni, la tecnica rimase al vertice ma fu confinata ai margini dell’Implantologia, poiché considerata troppo difficile da vendere e altrettanto complessa da eseguire.
Finché i numeri smentirono i pregiudizi stratificati nel tempo: diversi ricerche, tra le quali anche una recente meta-analisi condotta su 1.400 impianti posizionati con tecniche espansive, hanno dimostrato che queste presentano un livello di successo elevatissimo, garantendo tempi ridotti, costi contenuti e pochissime complicanze, facilmente gestibili.
I nuovi strumenti all’avanguardia
Durante il corso è stata presentata una nuova linea di strumenti espansori a vite e altri strumenti innovativi, frutto del lavoro di squadra tra il Dott. Giovanni Battista Bruschi, il relatore Dott. Ernesto Bruschi e una rinomata azienda produttrice nazionale. Questi dispositivi permettono di ottenere la rigenerazione ossea e gengivale in modo rapido, sicuro e indolore. La nuova tecnica si rivolge tanto al dentista neofita, che può operare con massima sicurezza e controllo in ogni fase, quanto al chirurgo esperto, che trova in essa uno strumento efficace per affrontare casi di implantologia rigenerativa avanzata.
L’adozione dell’Espansione 4.0 consente di ridurre sensibilmente i costi dei materiali, accorciare i tempi di trattamento ed eliminare fasi chirurgiche multiple, garantendo ai pazienti interventi più confortevoli e privi di dolore o gonfiore post-operatorio.
Un nuovo approccio che segna un’evoluzione nella pratica odontoiatrica, capace di conciliare innovazione e rispetto per la biologia del paziente. A differenza dell’approccio più diffuso, in Italia e all’estero, che prevede l’estrazione completa dei denti e la loro sostituzione con impianti, evitando così la rigenerazione di osso e gengiva, il metodo dei Bonebenders si fonda su una filosofia opposta: rigenerare e intervenire solo dove necessario, preservando i denti naturali e valorizzando l’anatomia individuale. Questo nuovo protocollo riflette una visione della medicina dentale che si allontana dai protocolli standardizzati per adattarsi a ogni paziente, privilegiando la conservazione rispetto alla sostituzione e la biologia rispetto alla meccanica. Il risultato è un metodo consolidato e innovativo al tempo stesso, che offre vantaggi concreti e duraturi per la salute orale e il benessere complessivo dei pazienti.
