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Mercoledì 19 Novembre 2025 17:11

COP30, Belém: l’Italia presenta il modello dei “Territori Viventi”. Un’alleanza nazionale per un nuovo paradigma di resilienza, innovazione e qualità dei territori

Belém (Brasile), COP30 — Alla Conferenza delle Parti sul clima, l’Italia si presenta con una...

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Belém (Brasile), COP30 — Alla Conferenza delle Parti sul clima, l’Italia si presenta con una proposta condivisa e ambiziosa: il modello dei “Territori Viventi”, un paradigma innovativo che ripensa il rapporto tra natura, infrastrutture e comunità, rendendo i territori capaci di adattarsi, evolvere e prosperare di fronte ai cambiamenti climatici.
L’iniziativa è promossa da RemTech Expo insieme a un’ampia e qualificata alleanza istituzionale composta da RSE – Ricerca sul Sistema Energetico, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Umbria, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ARPA e OICE – Associazione delle Organizzazioni di Ingegneria e Consulenza Tecnico-Economica. Una squadra nazionale che conferisce forza, solidità tecnica e profondità strategica a un progetto che ambisce a diventare riferimento europeo.
«Il modello dei Territori Viventi rappresenta un salto culturale e operativo nella gestione del territorio. Non è un progetto di RemTech Expo, è un progetto del Paese», afferma Silvia Paparella, Direttore Generale di RemTech Expo. «Lavoriamo insieme a regioni, enti tecnici, agenzie ambientali e al Ministero per proporre una visione che unisce rigenerazione degli ecosistemi, innovazione infrastrutturale e qualità della vita. Mai come oggi la forza sta nella collaborazione.»
La presenza congiunta delle istituzioni italiane alla COP30 rafforza la credibilità del modello. Le regioni portano esperienze concrete di gestione integrata del rischio climatico; ARPA contribuisce con competenze avanzate nel monitoraggio ambientale; RSE mette a disposizione la sua capacità di ricerca e sviluppo tecnologico; OICE rappresenta la filiera della progettazione e dell’ingegneria, fondamentale per trasformare la visione in opere e interventi reali; il Ministero delle Infrastrutture garantisce il quadro strategico nazionale.
Il modello dei Territori Viventi punta a superare la contrapposizione tra sviluppo e tutela, suggerendo una governance che utilizza i servizi ecosistemici, il monitoraggio continuo, la digitalizzazione e la rinaturalizzazione come strumenti per aumentare resilienza e vivibilità. Gli esperti presenti a Belém sottolineano come gli eventi climatici estremi impongano un cambio di passo: non bastano più interventi emergenziali, ma una strategia integrata che parte dalla prevenzione e si fonda sull’innovazione.
«La forza di questa iniziativa è la coralità», continua Paparella. «Solo mettendo insieme le competenze delle regioni, degli enti tecnici, delle agenzie ambientali, della ricerca e della filiera professionale possiamo costruire territori davvero capaci di adattarsi al futuro.»
Nei prossimi mesi, l’alleanza avvierà report, linee guida e progetti pilota in diverse regioni italiane, sperimentando metodologie replicabili e soluzioni che potranno essere adottate su scala nazionale. La COP30 segna così l’inizio di un percorso comune che mette al centro sicurezza, innovazione, identità e coesione dei territori italiani.

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