Giovedì 20 Novembre 2025 11:11
Il Papa ad Assisi: «Il mondo cerca segni di speranza»


Leone XIV è arrivato nella basilica di San Francesco e si è raccolto in preghiera sulla tomba del Poverello. Poi l'incontro a porte chiuse con i vescovi, riuniti nell'81ª Assemblea generale Cei. Al termine la visita a Montefalco, nel monastero delle Agostiniane
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«È una benedizione potere venire qui oggi in questo luogo sacro. Siamo vicini agli 800 anni dalla morte di san Francesco, questo ci dà modo di prepararci per celebrare questo grande umile e povero santo mentre il mondo cerca segni di speranza». Papa Leone XIV ha pregato questa mattina, 20 novembre, sulla tomba del Poverello, nella basilica inferiore di San Francesco. Da solo e in silenzio. Con lui solo i frati del Sacro Convento, anche loro in preghiera.
Arrivato in elicottero, è atterrato nello stadio di Bastia Umbra, percorrendo in auto la piazza antistante la basilica, accolto dai fedeli che lo aspettavano sotto la pioggia. Quindi la sosta sull’inginocchiatoio che lo aspettava davanti alla tomba di san Francesco, l’incontro a porte chiuse con i vescovi italiani, nella basilica di Santa Maria degli Angeli, con il quale si è conclusa l’81ª assemblea generale della Cei.
Alla fine dell’incontro con i presuli, il pontefice ha salutato uno ad uno i frati Minori della Porziuncola, una comunità formata da una sessantina di religiosi. «Ci ha detto che tornerà a trovarci ad Assisi, nel 2026, per l’ottavo centenario della morte di san Francesco», riferisce fra Luca Di Pasquale. «Il Papa – ha detto conversando con alcuni giornalisti – ci ha confidato che non era la prima volta che veniva ad Assisi, e che veniva qui per trovare pace. Ha detto che era contento di tornare qui vestito di bianco». Quindi ha aggiunto: «Mi ha colpito il fatto che, pur in un incontro breve, ha prestato attenzione a ciascuno di noi».
Fra Giulio Cesareo, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento, parla di «gioia immensa nell’accogliere il Santo Padre qui nella cripta. Dopo aver pregato in silenzio dinanzi alla tomba di Francesco – aggiunge -, ci ha rivolto una parola di grande conforto, ricordandoci che ci stiamo preparando al grande anniversario della morte di Francesco. Ci ha esortato a continuare a essere, attraverso la nostra vita, quei segni di speranza, pace e fraternità di cui il mondo ha tanto bisogno». Il riferimento di Leone era all’ottavo centenario che si celebrerà nel 2026. Mettendo in evidenza l’attualità della testimonianza del santo di Assisi, lo ha indicato come guida per un tempo che necessita di riconciliazione e speranza. «Siamo profondamente grati al Papa per questo invito a proseguire con fede e serietà la nostra missione, camminando insieme verso il centenario francescano», sono ancora le parole di fra Cesareo.
La mattinata di Prevost in Umbria prosegue a Montefalco, dove è arrivato sempre in elicottero. Qui ha celebra la Messa nel monastero delle monache Agostiniane, riferisce la Sala stampa della Santa Sede, trattenendosi per il pranzo, prima di fare rientro in Vaticano.
20 novembre 2025
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