Giovedì 20 Novembre 2025 19:11
Nuova stagione del Museo del Corso – Polo museale – Palazzo Sciarra Colonna dal 21 novembre 2025
Fondazione Roma presenta la stagione 2025-2026 del Museo del Corso – Polo museale: mostre, eventi...
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Fondazione Roma presenta la stagione 2025-2026
del Museo del Corso – Polo museale:
mostre, eventi e nuovi percorsi tra arte, memoria e contemporaneità
Ad un anno dall’apertura del Museo del Corso – Polo museale, che unisce i prestigiosi Palazzo Cipolla e Palazzo Sciarra Colonna lungo via del Corso, la Fondazione Roma presenta la stagione 2025-2026 con un programma di mostre, eventi e percorsi espositivi che consolidano la missione di offrire alla città un grande polo culturale, dove tradizione, innovazione e inclusività dialogano in modo continuo.
Il Museo del Corso – Polo museale, nato per restituire alla comunità un patrimonio di arte e storia unico, prosegue così il suo percorso di crescita, presentando al pubblico importanti novità che valorizzano il vasto patrimonio custodito dalla Fondazione Roma, anche grazie a prestigiosi prestiti internazionali.
«Con l’apertura della stagione 2025-2026 del Museo del Corso – Polo museale, la Fondazione Roma rinnova il proprio impegno a favore della città e del suo patrimonio culturale. Il programma che presentiamo oggi rappresenta un passo ulteriore nel percorso che abbiamo intrapreso: valorizzare l’arte, custodire la memoria e restituire alla comunità luoghi e collezioni di straordinaria ricchezza storica. Le mostre dedicate a Carlo Maratti e alla lunga tradizione artistica legata al Monte di Pietà testimoniano la nostra volontà di mettere in dialogo epoche e linguaggi diversi, creando un ponte tra il passato e il contemporaneo. Allo stesso modo, la rinnovata Collezione permanente e il caveau di Palazzo Cipolla, trasformato in uno spazio di fruizione culturale unico nel suo genere, rafforzano la missione del Polo museale come presidio di conoscenza e innovazione. Il nostro obiettivo è chiaro: rendere il Museo del Corso un luogo aperto, accessibile e inclusivo, capace di raccontare la storia di Roma e, al contempo, di proiettarsi verso l’Europa e il mondo» ha dichiarato Franco Parasassi, Presidente di Fondazione Roma.
La stagione presenta, innanzitutto, la mostra “Omaggio a Carlo Maratti” (21 novembre 2025 – 12 aprile 2026), allestita a Palazzo Sciarra Colonna, che celebra il quarto centenario della nascita del grande pittore marchigiano (1625–1713), protagonista indiscusso della scena romana dopo la scomparsa di Pietro da Cortona e Gian Lorenzo Bernini. Allievo di Andrea Sacchi e prosecutore ideale della tradizione raffaellesca, Maratti seppe coniugare classicismo e barocco in una sintesi nuova e originale. La mostra, articolata in tre sezioni – temi d’Arcadia, pittura sacra e ritratti – racconta i principali aspetti della sua produzione, mettendo in luce la fortuna critica e il vasto seguito che la sua arte ebbe tra gli allievi e i pittori del Settecento. Tra i momenti di maggior rilievo si segnala l’acquisizione del dipinto di Carlo Maratti “Ritratto di Gaspare Marcaccioni”, opera di straordinaria qualità il cui rientro in Italia rappresenta un importante atto di recupero per il patrimonio artistico nazionale e un apporto di altissimo pregio alla Collezione della Fondazione Roma.
Nello stesso periodo si tiene anche la mostra “De arte pingendi. La pittura nelle carte del Monte di Pietà di Roma”, ospitata presso l’Archivio storico della Fondazione Roma. L’esposizione prende spunto dall’opera 50 segreti magici per dipingere di Salvador Dalí, nella quale l’artista celebra i grandi maestri del Rinascimento – da Raffaello a Leonardo, da Bramante a Palladio – accostandoli al genio del suo tempo, Pablo Picasso. Partendo da questa suggestione, la mostra indaga il rapporto, ancora poco esplorato, tra il Monte di Pietà e l’arte: un legame che vede l’istituzione non solo come committente e custode di un importante patrimonio artistico, ma anche come promotrice di un’iconografia specifica, determinata dai temi religiosi e morali che ne hanno guidato la missione nei secoli. Il percorso espositivo è arricchito da due prestiti eccezionali: il Trattato della pittura di Leonardo da Vinci (1540), proveniente dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, e la celebre lettera che Raffaello Sanzio, insieme a Baldassarre Castiglione, indirizzò a Papa Leone X nel 1519, concessa dall’Archivio di Stato di Mantova. Questi documenti dialogano con una selezione di materiali provenienti dai due fondi archivistici custoditi dalla Fondazione Roma – quello del Monte di Pietà e quello della Cassa di Risparmio di Roma – offrendo al pubblico un itinerario inedito attraverso la storia della pittura, della committenza e delle istituzioni.
Accanto alle grandi mostre temporanee, la Fondazione Roma presenta la rinnovata Collezione permanente allestita nelle sale storiche di Palazzo Sciarra Colonna, un tempo sede di una delle più importanti raccolte d’arte romane. Il nuovo percorso espositivo, che si sviluppa lungo le sale del piano nobile, abbraccia quattro secoli di arte, dal Quattrocento al Settecento, e comprende dipinti, sculture, arredi, arazzi, corami e la preziosa collezione di numismatica.
Le mostre temporanee, l’Archivio storico e la Collezione permanente sono accessibili gratuitamente, dal mercoledì alla domenica, previa prenotazione tramite il sito web del Museo.
Sempre a Palazzo Sciarra Colonna, riprendono ogni prima domenica del mese le visite guidate agli Appartamenti del Cardinale, con gli ambienti della Biblioteca e dell’adiacente Gabinetto degli specchi, che tutt’oggi conservano intatto l’originario allestimento settecentesco progettato da Luigi Vanvitelli.
Chiude il dialogo tra antico e moderno l’apertura del caveau di Palazzo Cipolla, oggi ripensato come un deposito visitabile. Mantenendo la sua originaria funzione di “cassaforte” dell’antica Cassa di Risparmio di Roma, lo spazio è stato trasformato in un ambiente di fruizione museale, concepito come un archivio di tesori dipinti e insieme come un vero e proprio percorso didattico. Di forma ottagonale, il caveau presenta al centro otto pareti verticali che raccontano le storie della Bibbia, invitando il visitatore a un viaggio attraverso generi e iconografie: dalle narrazioni sacre ai paesaggi, fino ai ritratti. Organizzate secondo criteri tematici che privilegiano il dialogo visivo e simbolico tra epoche diverse, le opere custodite diventano così autentiche “riserve auree” della Collezione permanente della Fondazione. Sulla grande porta blindata in acciaio — simbolo di protezione, memoria e continuità — si condensa la vocazione stessa del caveau: un luogo che conserva, ma al tempo stesso rivela, trasformando l’eredità del passato in un’esperienza di scoperta contemporanea.
Infine, parallelamente, il percorso espositivo prosegue idealmente nelle sale del piano terra di Palazzo Cipolla con la mostra “Dalí. Rivoluzione e Tradizione” (aperta al pubblico lo scorso 17 ottobre, visitabile fino al 1° febbraio 2026), che porta a Roma oltre sessanta opere tra dipinti, disegni, documenti e materiali audiovisivi. Promossa dalla Fondazione Roma in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalí, con il supporto organizzativo di MondoMostre, con il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Ambasciata di Spagna in Italia, l’esposizione ripercorre l’intera traiettoria creativa del genio catalano, dal dialogo con le avanguardie europee fino al confronto con i grandi maestri del passato. Un viaggio nell’universo visionario di uno dei protagonisti assoluti del Novecento, che conferma la vocazione internazionale del Museo del Corso e il positivo riscontro di pubblico ottenuto sin dalla sua apertura.
Con un programma che intreccia grandi nomi della storia dell’arte, riscoperta del patrimonio e nuovi allestimenti, la Fondazione Roma conferma la volontà di rendere il Museo del Corso – Polo museale un luogo aperto e accessibile a tutti, dove la cultura diventa occasione di incontro e crescita per la comunità. Visite guidate, laboratori didattici e attività per le scuole accompagneranno la stagione, consolidando il ruolo del Museo come punto di riferimento per la vita culturale della Capitale e dell’intero Paese.
