Sabato 22 Novembre 2025 09:11
Tram: Roma sorpassa Milano? Un confronto oltre i numeri
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Milano è da sempre considerata dai romani un modello di
città da seguire, trasporti compresi. Con 5 linee di metropolitana, un super
passante ferroviario e più di 150 km di tram concentrati in soli 181 km² di
territorio comunale, i servizi meneghini fanno impallidire per numeri il
confronto con la Capitale.
Questo si riflette anche nella ripartizione modale degli
spostamenti, che risulta quasi speculare: a Milano quasi il 60% dei cittadini
utilizza i mezzi pubblici, mentre a Roma questa stessa percentuale riguarda gli
spostamenti in automobile privata, e il trasporto pubblico si ferma a malapena
al 13%.
Tuttavia Milano, pur essendo un modello per il resto
d’Italia, è ancora lontana dagli standard che potrebbero renderla davvero una
“capitale europea”. Ne abbiamo parlato con Gregory, che da due anni gestisce la
pagina Velocipiedi, un progetto di divulgazione su urbanistica e mobilità
sostenibile.
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Stando ai dati, ci racconta, la rete tramviaria milanese è
ancora vista come un feticcio del passato, più che un asse portante su cui
sviluppare un trasporto rapido. Con una velocità media di 10 km/h, poche corsie
preferenziali, assenza di asservimento semaforico e innumerevoli fermate, il
tram è il mezzo più lento della rete del trasporto pubblico milanese. Se a
questo si aggiungono “editti bulgari” come il divieto di accodamento dei tram e
l’utilizzo generalizzato delle vetture storiche “carrelli” (le iconiche, ma
ormai datate, “28”), la qualità del servizio risulta complessivamente scadente.
Milano, inoltre, è una città dove i progetti di nuove
tramvie vengono comunicati poco e male:
è il caso della nuova linea 7, la metrotramvia interquartiere nord,
attualmente in costruzione per diversi tratti
e con cantieri completamente anonimi. Durante la diretta abbiamo riconosciuto
che è difficilissimo avere un quadro chiaro dei progetti tramviari in corso,
essendo disponibili solo poche mappe di difficile lettura sul sito di MM SpA.Dal canto suo, pur condividendo alcuni difetti della rete
esistente, Roma è stata in grado di innovare sulle nuove linee tramviarie,
introducendo dibattiti pubblici, campagne di comunicazione diffuse (seppur poco
coordinate) e prevedendo l’uso di tecnologie d’avanguardia come l’asservimento
semaforico - previsto su tutte le nuove tratte e coordinato da un futuro posto
centrale di comando - e l’adozione dell’armamento flottante antivibrazioni,
anche se purtroppo limitata alle nuove tratte.
Un altro punto di forza per Roma è l’acquisto dei 121 tram
CAF Urbos lunghi 33 metri, ad alta capacità e destinati alla sostituzione
integrale dei mezzi storici. Milano, invece, sta acquistando principalmente
Tramlink da 25 metri, con un’offerta di trasporto inferiore.
“Milano ha il vantaggio di partire con una rete più estesa
rispetto a Roma”, sintetizza Gregory, “ma finora non è stata in grado di
innovarla rispetto alla concezione otto-novecentesca che si ha del tram”.
Una visione romantica del mezzo che rischia di ostacolarne
l’ammodernamento rispetto alle esigenze dei cittadini che lo utilizzano oggi.
E Roma? La Capitale deve cogliere l’opportunità di
ricostruire la rete esistente armonizzandola con gli elevati standard della
rete futura, secondo un approccio MET - Moderne Tramvie Europee - con poche
fermate ben individuate, asservimento semaforico, protezione delle corsie
preferenziali e una riqualificazione complessiva degli assi stradali
attraversati da queste linee di forza.
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