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Sabato 22 Novembre 2025 09:11

Giovani: il 10 gennaio l’incontro con Leone XIV



L'annuncio al termine della "Notte in cattedrale", alla vigilia della Gmg diocesana. Il cardinale Reina ricorda le giornate di Tor Vergata: «Abbiamo bisogno di rivivere quel momento di grazia». Il mandato: «Costruire un orizzonte di beatitudine»

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Fuori, l’atmosfera ricorda la notte della veglia del Giubileo dei giovani, quando un acquazzone sorprese oltre un milione di ragazzi che riempirono la spianata di Tor Vergata. Nel pomeriggio di ieri, 21 novembre, Roma è stata travolta da una bomba d’acqua e dalla grandine. Ma neanche stavolta il meteo è riuscito a mettersi di traverso.

Arrivano alla spicciolata i giovani di Roma che hanno riempito la basilica di San Giovanni in Laterano per la “Notte in cattedrale” con il cardinale vicario Baldo Reina. E che il prossimo 10 gennaio saranno ricevuti da Papa Leone XIV nell’Aula Paolo VI. Una notizia inaspettata che don Alfredo Tedesco, direttore della Pastorale giovanile della diocesi di Roma, consegna loro, nell’entusiasmo generale, alla fine della serata.

Notte in cattedrale, adorazione a San Giovanni in Laterano, 21 novembre 2025
(foto: diocesi di Roma/Gennari)
Un momento di preghiera e dialogo che è stato organizzato alla vigilia della Gmg diocesana, che si celebra domani, 23 novembre, nella solennità di Cristo Re, per continuare insieme il cammino dopo il Giubileo di inizio agosto. Ogni gruppo, prima di passare la Porta Santa, si ferma in preghiera per qualche minuto. C’è il buio ad accoglierli all’interno della chiesa. La basilica è illuminata solo da alcuni faretti che proiettano una luce soffusa. Il leggero brusio che accompagna l’attesa dell’inizio della veglia si interrompe del tutto quando dalla sacrestia parte la processione.

Sono tutti in piedi, mentre il cardinale percorre la navata centrale. Il Coro della diocesi di Roma, diretto da monsignor Marco Frisina, intona “Iubilate Deo”. «Un grande saluto e un grande abbraccio a tutti», sono le prime parole che il porporato rivolge ai ragazzi dopo il Vangelo. E ricordando il Giubileo dei giovani, sottolinea: «Abbiamo bisogno di rivivere quel momento di grazia». Quindi annuncia la possibilità di riorganizzare la “Notte in cattedrale” in futuro.

Notte in cattedrale, adorazione a San Giovanni in Laterano, card Reina, 21 novembre 2025
(diocesi di Roma/Gennari)
Il cuore del suo messaggio arriva poco dopo. «La nostra beatitudine non è l’assenza di problemi – spiega ai ragazzi -. La nostra beatitudine è sapere che dentro le nostre paure, contraddizioni, povertà, dentro i nostri alti e bassi, c’è Dio». Un Dio che «si intreccia con la nostra vita, che diventa il complice della nostra felicità, l’alleato della nostra pace, il sostenitore misterioso dei nostri progetti di fede». Un «Dio che non si ferma nemmeno lì dove noi ci fermiamo, che ci spinge in avanti, perché sa che solo in avanti c’è una possibilità di bene».

Per Reina «tutte le scelte che investono la nostra vita, lontane dalla cornice di beatitudine che ci offre Gesù, rischiano di diventare insignificanti». Infine, il mandato: «Le beatitudini sono un invito ad andare contro corrente», sottolinea, esortando tutti a «costruire un orizzonte di beatitudine in un mondo che ci presenta quotidianamente bruttezza, violenza, aggressività, guerra, morte e disuguaglianze. Noi stiamo dalla parte della beatitudine – conclude il cardinale -. Vogliamo essere i giovani che credono e vivono la beatitudine evangelica».

Notte in cattedrale, adorazione a San Giovanni in Laterano, card Reina, 21 novembre 2025
(foto: diocesi di Roma/Gennai)
I giovani ascoltano, recepiscono e poi prendono loro la parola. «Come possiamo alimentare la speranza di pace e porre fine all’indifferenza e alla cattiveria che ci circondano?», chiede Ester Aquilani, della parrocchia di San Policarpo. Innanzitutto, «dobbiamo prenderne le distanze», sottolinea Reina, che poi invita a guardare «il tanto bene che c’è. Essere così tanti stasera ci incoraggia alla speranza. Non c’è solo il male nel mondo». Mentre a Elisa, della parrocchia di Santa Silvia al Portuense, che gli domanda come coltivare una preghiera che sia un incontro reale con il Signore, il porporato consiglia di «dialogare spontaneamente» con Dio.

Francesca Ancona, della parrocchia Preziosissimo Sangue, gli chiede invece come riconoscere la strada giusta da prendere nella propria vita. «Ascoltarsi, ascoltare Dio, affidarsi a un padre spirituale e ai consigli di amici autentici», le strade indicate da Reina. Che rispondendo a Sofia Mazzanti, della parrocchia Santa Maria Regina Pacis di Ostia, sottolinea la necessità di «realtà giovanili anche piccole che siano attraenti, gioiose e mai giudicanti, perché chiunque si senta accolto». Poi la cattedrale si immerge nuovamente nel raccoglimento per l’adorazione. In tanti si confessano. Le luci vengono accese solo alla fine. E non solo quelle della basilica. Anche quelle degli occhi dei ragazzi quando apprendono la notizia dell’incontro con il Papa.

24 novembre 2025

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