Domenica 23 Novembre 2025 07:11
Ponte ciclopedonale Anagnina: l’opera sarà declassata ad una passeggiata
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La pista ciclopedonale di Anagnina si farà, a metà e senza
ciclabile.
Questa è l’estrema sintesi dell’irreale commissione mobilità che si è svolta lo scorso 21 novembre
alla presenza dei comitati di quartiere delle
aree extra-GRA che vorrebbero uscire da decenni d’isolamento.
Il progetto, in due lotti, prevedeva una prima fase da 2,6
milioni di euro concernente la realizzazione di un ponte sul GRA e di una pista
su via Tuscolana fino all’altezza di via Petrocelli, servendo la Romanina e
Ponte Linari. Un secondo lotto prevedeva l’estensione della pista lungo l’asse
di via Anagnina fino a Morena, per un totale di 12 km di piste.

Il fermento era tanto, che a dicembre 2023 il presidente del
VII Laddaga dava l’avvio dei lavori per imminenti: l’opera si sarebbe dovuta
inaugurare lo scorso ottobre,
ma ad oggi non c’è traccia neanche della prima pietra.
A spiegare egregiamente la situazione è stato il responsabile
unico del progetto (RUP) Romagnoli, che ha spiegato come
il dipartimento mobilità abbia posto una sorte di veto sull’opera
, declassandola a mero
percorso pedonale a causa della mancanza di una larghezza minima di 90 cm entro
quale far transitare pedoni e ciclisti nel primo tratto dalla metro Anagnina al
sottovia del GRA.

Il RUP ha spiegato di aver gestito la progettazione e la
conferenza dei servizi decisoria con senso di pragmatismo: la costruzione partirà
nelle prossime settimane, anche se in definitiva mancherà il bollino “ciclabile”
alla pista che nei fatti verrà comunque utilizzata “illegalmente” dai ciclisti.
Sarebbe stato interessante conoscere le ragioni per le quali
il Dipartimento Mobilità di Roma Capitale ha espresso un parere prima non
chiaro, poi negativo su un progetto del Municipio, che è una sua propaggine, se
non fosse che lo stesso dipartimento mobilità era assente in commissione.
E così, in un evidente imbarazzo generale sono intervenuti i
comitati di quartiere che hanno sottolineato di essere completamente a favore
di qualsiasi intervento che li faccia uscire dall’isolamento derivante dalla
barriera che rappresenta il GRA.
In una fase storica in cui le ciclabili sono ampiamente
contestate, l’amministrazione capitolina non riesce a dare una pista – già finanziata,
progettata e appaltata – a decine di quartieri che quel servizio lo richiedono:
un vero e proprio pastrocchio politico e burocratico.
Menzione speciale la dedichiamo all’on.le Francesca Barbato (FdI)
che è intervenuta dichiarando:
La nostra posizione sulle ciclabili è quella di un equilibrio, che al momento in città non si vede. Noi diciamo che vanno bene tutte quelle ciclabili che veramente congiungono i quartieri, congiungono con la viabilità pubblica e soprattutto non detraggono parcheggi o restringono carreggiate.
Barbato si è espressa a favore del progetto, purché rimanga
ciclabile, nonostante i problemi derivino da un insufficiente spazio del
marciapiede che, in qualsiasi altra città del mondo, si sarebbe risolto
restringendo leggermente la carreggiata.
Insomma, una visione della ciclabilità come “mezzo di
risulta”, che nella visione di Fratelli d’Italia è ammessa purché non rechi
disturbo alle macchine.
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