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Lunedì 24 Novembre 2025 09:11

Roma, 18 arresti per furti e rapine ai danni di anziani: colpi pianificati da un boss detenuto a Regina Coeli

Un’operazione dei carabinieri della Compagnia Parioli ha portato all’arresto di 18 persone, ritenute responsabili di...

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Un’operazione dei carabinieri della Compagnia Parioli ha portato all’arresto di 18 persone, ritenute responsabili di una lunga serie di furti e rapine — almeno 46 episodi accertati — avvenuti in diversi quartieri di Roma, con un bersaglio ricorrente: persone anziane sole in casa, sorprese mentre erano a letto o mentre guardavano la televisione nel tardo pomeriggio.

Il gruppo, composto da persone di origine rom, era altamente organizzato e riusciva a riorganizzarsi rapidamente nonostante gli arresti precedenti. Secondo le ricostruzioni investigative, la banda riceveva ordini e indicazioni operative da un boss detenuto a Regina Coeli, che coordinava tutto tramite un telefono cellulare illegalmente in suo possesso. Le indagini ora mirano anche a chiarire come il dispositivo sia potuto entrare in carcere e come abbia potuto utilizzarlo per così tanto tempo.

Rapine brutali e vittime terrorizzate

In molti casi i rapinatori entravano negli appartamenti armati e minacciavano gli anziani puntando pistole alla testa o aggredendoli fisicamente per farsi indicare il luogo in cui custodivano denaro e gioielli. Gli investigatori raccontano che durante le intercettazioni era possibile sentire, in sottofondo, le urla disperate delle vittime, mentre gli esecutori dei colpi restavano in linea con il capo per ricevere istruzioni istante per istante.

Le rapine venivano eseguite soprattutto in zona Piazza Bologna e in altre aree residenziali della città. A ciò si aggiungono episodi di sequestro di persona, ricettazione, danneggiamento e anche incendi connessi ad alcuni colpi.

Il gruppo è inoltre sospettato di una serie di furti in attività commerciali, tra cui sale giochi, bar tabacchi e negozi, per un valore complessivo di decine di migliaia di euro.

Il blitz al campo nomadi

La base operativa della banda era il campo nomadi di via dei Gordiani, dove i carabinieri hanno eseguito molte delle misure cautelari. L’intero campo è stato cinturato all’alba per evitare fughe e garantire l’esecuzione degli ordini del giudice.

Le forze dell’ordine hanno anche ricostruito l’organigramma interno della gang, individuando ruoli, gerarchie e canali di comunicazione tra il boss detenuto e gli esecutori sul territorio.

Ulteriori sviluppi attesi

Le indagini proseguono per chiarire:

  • come il capo sia riuscito a mantenere a lungo un telefono in carcere;
  • eventuali complicità esterne;
  • la possibile responsabilità dei singoli indagati in altri episodi di criminalità predatoria nella Capitale.
L’operazione rappresenta uno dei colpi più significativi degli ultimi mesi alla criminalità diffusa che colpisce fasce vulnerabili della popolazione, in particolare gli anziani soli nelle loro abitazioni.

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