Martedì 25 Novembre 2025 09:11
Reina: l’Ecclesia Mater e la missione del dialogo


Il cardinale all'inaugurazione dell'anno accademico dell'ente di formazione diocesano. Don Rosini: «Ai giovani va spiegata la Bellezza di Dio perché possano riconoscere quella che c'è in loro»
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Luogo di studio e di approfondimento teologico ma prima ancora luogo di scambio, di incontro e di relazione. Ha tratteggiato così il ruolo e la missione dell’Istituto superiore di scienze religiose Ecclesia Mater il cardinale vicario Baldo Reina che ieri sera, 24 novembre, ha portato il suo saluto in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’ente di formazione diocesano di piazza di San Giovanni in Laterano, che afferisce alla Pontificia Università Lateranense. «Questo istituto risponde alla missione che gli è stata affidata in riferimento alla categoria del dialogo che 60 anni fa il Concilio ci ha consegnato – ha spiegato il porporato -. Infatti nella società odierna servono persone preparate e capaci di porsi in dialogo con e nella complessità di questo tempo e ciò richiede una altissima preparazione».
Ricordando come lo studio delle discipline teologiche «ha a che fare non con la realtà di questo mondo ma con la realtà del Cielo», Reina ha dunque augurato un proficuo anno accademico a studenti e docenti, guardando al momento dell’inaugurazione come all’occasione «in cui ci si guarda insieme gli uni con gli altri negli occhi» per riconoscersi parte di un cammino da condividere. Anche il decano della facoltà di Teologia della Pontificia Università Angelo Lameri nel suo saluto iniziale ha considerato l’impegno e «la fatica dello studio dello studente e del docente per essere davvero immerso con la mente e con il cuore in questo percorso» mentre la preside Claudia Caneva ha sottolineato la finalità dell’Istituto di «mettere in relazione la teologia con le scienze umane» per pervenire a «quella sintesi culturale» necessaria «per affrontare la sfida del tempo presente» e dunque per «rilanciare l’importanza della teologia, aprendo un dialogo fecondo con le altre discipline».
A tenere la prolusione “Educazione: trasfigurazione, non cambiamento” è stato don Fabio Rosini, formatore, che guardando all’episodio del Monte Tabor raccontato nei Vangeli sinottici ha ripreso il valore etimologico del termine che in greco indica la Trasfigurazione, ossia «quella metamorfosi che non è “cambiamento” ma “andare oltre la forma”», laddove «quello che cambia non è colui che guarda ma Colui che è guardato e che viene visto anche nella sua dimensione invisibile, ossia i discepoli vedono l’oltre di Gesù, il recondito o segreto». Da qui la riflessione in merito agli studenti – quelli universitari e quelli che ai docenti di religione formati all’Ecclesia Mater vengono affidati -: «Noi pensiamo di dover fare un lavoro di cambiamento nei nostri giovani – ha osservato Rosini – mentre i giovani vanno riconosciuti e valorizzati; il cambiamento è un processo violento che nega quanto c’è mentre ai giovani va mostrata la loro bellezza recondita, quel Bello che i discepoli vedono sul monte Tabor».
Ai giovani, ha continuato il sacerdote, «va spiegata la Bellezza di Dio perché possano riconoscere quella che c’è in loro» e per farlo occorre «un atteggiamento paterno, che genera la vita» perché ciò che conta ed è importante è «dare stima e fiducia ai giovani, che hanno bisogno di qualcuno che dica loro che Dio è bello» e per fare questo «c’è bisogno tanto della profezia di Elia quanto della legge di Mosè». Serve offrire loro «la visione del e dal monte – ha concluso Rosini -: non per guardare dall’alto ma secondo l’alto, cioè avendo lo sguardo di Dio», a dire che serve saper essere per i giovani «un maestro che insegna l’oltre delle cose».
In conclusione dell’evento – che è stato animato dal Coro femminile Eos diretto dal maestro Fabrizio Barchi – sono state presentate dalla preside Caneva le collaborazioni attivate per l’avvio di nuovi percorsi formativi specifici. Ad illustrarli, Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana, don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio di pastorale giovanile del Vicariato e l’avvocato Laura Versace. Si tratta nello specifico di un corso di formazione sulla Dottrina sociale della Chiesa, in avvio da gennaio, di due corsi di alta formazione rispettivamente sulle neurodivergenze e sulla comunicazione nel mondo digitale e dei social, e di un percorso in merito alla figura dell’amministratore di sostegno. In cantiere anche un percorso sulla compassione, che vedrà la partecipazione dello psicoterapeuta Tonino Cantelmi.
Caneva ha anche dato lettura di un telegramma giunto nella mattinata dalla Segreteria di Stato in cui «il Santo Padre incoraggia a perseverare nella missione di formazione teologica dei laici e delle persone consacrate», invocando inoltre «la materna intercessione di Maria, sede della sapienza».
25 novembre 2025
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