Lunedì 1 Dicembre 2025 09:12
La vita di don Andrea Santoro, «attesa e Avvento»


A Santi Fabiano e Venanzio nella memoria liturgica di sant'Andrea la Messa dedicata al parroco romano fidei donum in Turchia, ucciso nel 2006 a Trabzon, con il cardinale De Donatis. La prima di una serie di iniziative a 20 anni dalla sua morte
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Proprio in concomitanza con il viaggio di Papa Leone XIV in Medio Oriente, ha preso avvio ieri, 30 novembre, una serie di iniziative che interesseranno il 2026 per celebrare i 20 anni dalla morte di don Andrea Santoro, il sacerdote romano fidei donum ucciso nel 2006 a Trabzon, in Turchia, mentre pregava con la Bibbia tra le mani, trapassata da uno dei proiettili che lo hanno poi colpito ai polmoni. A presiedere la solenne celebrazione nella parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel giorno della memoria liturgica del primo apostolo chiamato da Gesù di cui il missionario portava il nome, il cardinale Angelo De Donatis, penitenziere maggiore e già assistente spirituale dell’
Associazione intitolata a don Andrea Santoro
. Della comunità del quartiere Tuscolano don Santoro fu parroco dal 1994 al 2000 e in quella che fu per tanti anni la sua chiesa da 3 è custodito il suo corpo, traslato dal cimitero del Verano nel dicembre del 2022.«Don Andrea ci aiuta a entrare nel tempo di Avvento e a vivere bene questo kairòs, ovvero questo momento di Grazia che ci viene donato – ha detto De Donatis nella sua omelia -. Don Andrea ha vissuto infatti in maniera forte la dimensione della vigilanza e della vita come attesa e come Avvento» perché «la vita va affrontata in funzione anche di quello che verrà». In particolare, guardando alla vita del fidei-donum il cardinale ha osservato come sia stata «piena di sogni e desideri che si sono realizzati»: nello specifico, ha riferito del desiderio, poi «ottenuto e realizzato», di Santoro di «passare del tempo in Terra Santa». Proseguendo, De Donatis ha sottolineato quanto «i desideri sono importanti e specialmente quello di Dio di cercare noi, nel Natale, e il nostro di trovare Lui: questo è l’Avvento», ha spiegato ancora, ossia «un tempo per tornare ad avere grandi visioni sulla nostra vita e su questo mondo», laddove «il sogno quando è nutrito dalla Parola di Dio non è il luogo della nostalgia o delle illusioni ma della Provvidenza di Dio che si fa concreta e possibile».
Allora, ha continuato De Donatis richiamando la lettera di san Paolo ai Romani, «è sufficiente liberare il terreno dalle opere delle tenebre comportandoci onestamente, indossando le armi della luce, vivendo nella memoria grata di essere stati immersi nella vita della Grazia e nell’amore di Dio». In tal modo, ha concluso il porporato, permetteremo al «desiderio di Dio di incontrare il nostro», laddove «la vita del credente è come la notte di san Lorenzo, quando cadono le stelle, e se non hai un desiderio grande e pronto nel cuore la stella passa e tu rimani muto». Anche «il Signore passa e visita la nostra vita come un ladro, sorprendendoci sempre», e si deve perciò essere pronti a manifestare il proprio desiderio di essere con Lui e «per questo la dimensione della vigilanza è così importante», ha chiarito De Donatis in conclusione.
Prima della benedizione finale ha portato il suo ricordo anche il cardinale Enrico Feroci, l’ultimo a salutare don Andrea Santoro all’aeroporto di Fiumicino in partenza per la Turchia, qualche giorno prima della sua morte. «Venerdì a Nicea Papa Leone ha riaffermato la nostra fede in Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo, mettendo al centro la figura di Gesù, e per questa fede in Gesù don Andrea ha saputo e voluto mettere in gioco la sua vita – ha affermato Feroci -; non per un’idea o per una filosofia ma per una fede in quel Gesù Figlio di Maria in nome del quale ha lasciato questa comunità per portare la sua testimonianza in quella terra dove ha dato la sua vita».
A margine della celebrazione, la sorella di
don Andrea Santoro
, Maddalena, ha dato notizia dei prossimi appuntamenti in calendario per il ventennale dalla morte del missionario in Turchia. Il primo è previsto il 25 gennaio, Domenica della Parola, nella parrocchia di Gesù di Nazareth, dove è custodita la Bibbia in lingua turca che don Andrea aveva tra le mani quando è stato ucciso e dove terrà una meditazione il postulatore della causa di canonizzazione del missionario, don Francesco Armenti. Ancora, il 5 febbraio il cardinale vicario Baldo Reina presiederà ai Santi Fabiano e Venanzio la celebrazione proprio nel giorno dell’anniversario della morte di don Santoro, mentre a marzo è in programma una tavola rotonda.1° dicembre 2025
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