Lunedì 1 Dicembre 2025 12:12
Freddo: cresce l’apprensione per le persone senza dimora


A preoccupare, l'aumento di donne e famiglie che vivono in strada. Il Campidoglio incrementa unità e posti letto; i volontari Caritas diretti verso gli «angoli più nascosti della città». Per Sant’Egidio sono necessarie «soluzioni innovative». L’impegno di Binario 95
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Da una settimana viviamo un anticipo d’inverno, con un anomalo calo delle temperature accompagnato da piogge abbondanti. Nelle ore notturne, man mano che la colonnina di mercurio si abbassa, cresce l’apprensione per i senza fissa dimora. Campidoglio e associazioni del Terzo settore monitorano le vie di Roma per portare assistenza. Dai primi interventi emerge una nuova preoccupazione: l’aumento di donne e di nuclei familiari che vivono in strada. «Donne di 40-50 anni disoccupate o con lavori precari che si sono ritrovate senza casa per uno sfratto, violenze o problemi di salute», spiega Barbara Funari, assessore alle Politiche sociali e alla salute di Roma Capitale.
Per il periodo invernale «da un anno è operativo un protocollo con la Protezione civile» che si attiva quando le temperature scendono tra i 3 e i 4 gradi. «Incrementate le unità di strada – dice -. La notte vengono affiancate anche dai mezzi della Protezione civile». Per l’accoglienza ci sono, tra l’altro, le quattro tensostrutture giubilari che offrono 260 posti, espandibili in caso di emergenza. Mercoledì pomeriggio, 26 novembre, Funari e il sindaco Roberto Gualtieri hanno inaugurato la prima di 18 strutture riqualificate con fondi Pnrr. Si tratta della Stazione di Posta e dell’Housing First in via del Casaletto, con 20 posti di accoglienza destinati a senza dimora, migranti, donne vittime di violenza, padri separati e persone con fragilità sanitaria. Entro fine anno saranno attive le altre, per un totale di 240 nuovi posti.
Roberta Molina, responsabile dell’Area accoglienza della Caritas diocesana di Roma, focalizza l’attenzione sui più vulnerabili e sull’aumento dei nuclei familiari in strada. «La preoccupazione principale è per le persone che vivono nei luoghi più isolati». La vastità di Roma rende difficile raggiungere «chi vive in un punto poco visibile, dove anche la segnalazione è difficile». Le squadre di volontari si dirigono specificamente «in questi angoli più nascosti della città», oltre a coprire le segnalazioni ricevute e a recarsi nei «luoghi più sensibili» già noti. Al preoccupante aumento delle donne senza casa, Molina aggiunge l’emergenza dei nuclei familiari. «Le segnalazioni sono in crescita – afferma -. Sono situazioni molto delicate». L’ansia maggiore «è per il futuro dei bambini. Nei loro occhi c’è la paura di un futuro incerto». Per far fronte alla rigidità notturna, Molina ricorda che servono coperte e sacchi a pelo che «possono davvero salvare una vita». È possibile consegnarli al punto di raccolta in via Marsala, aperto 24 ore su 24.
Anche la Comunità di Sant’Egidio ha intensificato i monitoraggi e il coordinatore delle cene itineranti Massimiliano Signifredi lancia un analogo invito alla solidarietà. Chi vuol donare coperte e sacchi a pelo può recarsi alla Città Ecosolidale di via Porto Fluviale 2. Vengono consegnati insieme a bevande e cibo caldo. Signifredi sottolinea che «c’è un numero troppo alto di persone senza dimora nelle zone centrali, soprattutto a Termini». Per questo, sono necessarie «soluzioni innovative, come centri diurni e notturni, aree dove i senza dimora possano stare al caldo». L’esigenza fondamentale è «che i luoghi di accoglienza non siano troppo distanti da quelli di maggiore transito». Sant’Egidio punta sul “co-housing” e sull’“housing sociale”, «soluzioni efficaci che rappresentano un approdo felice», osserva, parlando di «esempi positivi di convivenza tra senza dimora, anziani e disabili. Attualmente Sant’Egidio garantisce alloggio a circa mille persone. Questo aiuta a uscire dalla solitudine e ad avere una rete di sostegno».
Alessandro Radicchi, fondatore e portavoce di Binario 95, sottolinea il divario tra il bisogno e l’offerta di accoglienza. «Il polo sociale di Roma Termini intercetta circa 5mila persone all’anno». Ma nella Capitale «sono oltre 20mila quelle che ogni anno si rivolgono ai servizi convenzionati con il Dipartimento Politiche sociali. Di questi, solo 2.300 trovano posto in strutture di accoglienza». Binario 95 offre servizi di bassa soglia, come le docce (circa 50 accessi al giorno), posti di accoglienza nella sua sede e strutture protette come Casa Sabotino. Prima di Natale sarà inaugurata una struttura alla “Città dei Ragazzi”, «in partenariato con l’Opera nazionale della Città dei Ragazzi, che offrirà 20 posti per persone estremamente fragili». Radicchi non nasconde che «la preoccupazione è grande. In una città che si definisce dignitosa dovremmo essere in grado di garantire accoglienza a chiunque sia disposto a essere accolto». Le persone in strada non sono numeri, ma esseri umani con una storia e anche se il percorso è difficile «ne vale sempre la pena. Salvare una persona significa salvare noi stessi».
1° dicembre 2025
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